Creato da tanksgodisfriday il 26/03/2006
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Intanto, perché "bisestile"? La parola richiama due numeri: 2 (bi-) e 6 (-sestile), ma che c'entrano il 2 e il 6?
Un insolito post su wired.com mi aiuta a riscoprire la buonanima di Giulio Cesare e la sua riforma del calendario.
Prima di lui il calendario era organizzato in una maniera un po' sempliciotta: 364 giorni l'anno, e un mese in più ogni tanto per recuperare l'anticipo accumulato. Ma il recupero non era poi così accurato, e la situazione ai tempi di Giulio Cesare era diventata abbastanza disastrosa, il calendario era in anticipo di 85 giorni sul percorso del sole.
Cesare fece quello che ci si può aspettare da un tipo deciso e pragmatico: chiamò un esperto, allora per l'astronomia venivano dall'Egitto, e seguì i suoi consigli.
Sosigene, così si chiamava l'esperto, propose l'aggiunta di un giorno ogni 4 anni, sulla base dell'osservazione, nota appunto agli egizi, che la durata effettiva dell'anno era di 365 giorni e un quarto.
Dove sistemare il giorno in più? Cesare decise di sistemarlo il sesto giorno prima delle calende di marzo. L'anno cominciava proprio con il primo marzo e il giorno delle calende era il primo giorno del mese.
Il sesto giorno prima si trovò così ogni quattro anni a essere "doppio", e quindi l'anno in cui questo accadeva fu nominato bi-sestile: per il raddoppio del sesto giorno prima delle calende di marzo.
Tra l'altro, essendo marzo il primo mese dell'anno, il settimo era settembre, l'ottavo ottobre, il nono novembre e il decimo dicembre, il che spiega anche il nome di questi mesi.
Tutto questo accadeva nel 46 a.C., per cui il primo anno bisestile della storia fu il successivo, il 45 a.C.
C'era ancora un piccolo particolare da sistemare: gli 85 giorni di errore accumulati. Soluzione semplice, il 45 a.C. fu allungato con tre mesi extra, di cui uno, febbraio, rimase stabile, e tutto andò a posto.
Non so se il calcolo di ferie, contributi previdenziali e cose del genere ne tenne conto, ma di contenziosi con datori di lavoro e Inps non è rimasta traccia.
È rimasta traccia invece degli errori di interpretazione della nuova regola introdotta da Cesare. Infatti per un po' si introdusse un giorno ogni tre, poi si saltarono un po' di anni, per recuperare, insomma, a regime si andò solo dall' 8 d.C. in avanti.
Nemmeno il calendario introdotto da Giulio Cesare era preciso, correggeva un pochino troppo. Bisognerà attendere il papa Gregorio XIII, che nel 1582 emise la bolla papale "Inter Gravissimas".
Non fatevi fuorviare, non erano ancora cominciati gli anni bui dell'Inter. La bolla si occupava del calendario e non di calcio, riduceva gli anni bisestili e cancellava una decina di giorni di errore accumulatisi nel frattempo: all'alba del giorno successivo al 4 ottobre si strapparono undici foglietti del calendario e si ripartì con il 15 ottobre, in quell'anno del Signore 1582.
Nemmeno così era perfetto, ma questa è un'altro storia.
E pure un'altra storia è la sfiga degli anni bisestili. Non ricordo dove l'ho letto, ma mi pare proprio di aver letto che gli anni bisestile siano sfigati, e questo inizio di 2008 si è impegnato a ricordarmelo.
Adesso, però, rassicuratemi: la sfiga finisce oggi, il sesto giorno prima delle calende di marzo, giusto? Il doppione cancella la sfiga e si va in discesa fino a San Silvestro, vero?
Nota seria: oggi è anche la "Giornata delle malattie rare", che si tiene un anno ogni quattro il 29 febbraio. Sono previsti eventi un po' dovunque, da Bergamo all'estrema punta calabra. Dettagli sul sito uniamo.org.
Buon venerdì.
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