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D.A.P

Post n°54 pubblicato il 29 Agosto 2006 da Piero_Caravaggio

Passai dal sonno profondo alla veglia più vigile con una velocità tale da rimanere inorridito. Ero in preda al panico, sopraffatto da uno strano stato di terrore, simile a quello di un sonnambulo svegliato nel suo procedere inconsapevole ad occhi sbarrati durante la notte. Cominciai a muovermi disarticolatamente in tutta la stanza, accusando i dolori più inenarrabili. Il mio primo istinto fu quello di vomitare, ma poi riuscii a trattenere quel terribile istinto emetico. Una voce confusa chiese se mi sentissi bene e se volessi aiuto. Non risposi neppure, tanto ero frastornato. Una donna tozza, bassa di statura e alquanto grassa, mi avvertiva che i miei colleghi erano andati tutti via e lei si trovava nella mia stanza per fare le pulizie. Rimasi imbambolato per alcuni istanti, con lo sguardo fisso nel vuoto, incapace di proferir parola. La sconosciuta mi si avvicino e, tratto un fazzoletto da una delle due tasche che aveva sul grembiule, mi asciugò il sudore sulla fronte. La lasciai fare, senza far domande. Evidentemente, nonostante le cure di quella donna, ero ancora paralizzato dal terrore provato durante quel brusco risveglio. Via via che le lamcette dell'orologio si muovevano, la mia bocca si faceva sempre più arida, patinata e bianca. La donna mi chiese nuovamente se era il caso di chiamare un'ambulanza. Dopo un attimo di esistazione, risposi negativamente.

 "Si metta disteso per terra, per lo meno" -  fece lei sicura del fatto suo.

Acconsentii accasciandomi lentamente sul pavimento. In quella posizione mi sforzai di controllare la paura, dicendo fra me e me, che la morte era una cosa naturale, a cui nessuno poteva sfuggire e che non bisognava temerla. Mentre ripetevo questa cantilena in silenzio, la paura però tornava ad agitare il mio stato di veglia. Pensavo che la morte fosse prossima a venire; che, da un momento all'altro, il mio cuore avrebbe smnesso di battere ecc. Così gridaii a voce alta: 

"AAAAAAAAAh...."

La donna, atterrita dal grido sovrumano, si affrettò a chiamare un'ambulanza, questa volta però senza nemmeno chiedermi il permesso.

il quadro: "Ubaldo Bartolini, la paura, olio su tela"

 
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