Creato da ElettrikaPsike il 17/12/2012

ElettriKaMente

Dillo, bella strega...se lo sai, Adorabile strega…Dimmi, conosci l’irremissibile? (I fiori del male, C. Baudelaire)

 

 

« OLTRE SATURNO CONTROIL VENTO LOTTA AL BUIO C... »

Cinismo, buonismo o Socrate impazzito?

 

 

Scarnificato del suo significato reale ed originario, il cinismo, che dai tempi di Antistene significava una sorta di umiltà nuda di sovrastrutture, animalesca, propriamente alla stregua di un cane - il greco κυνός da cui deriva il cinico - nel suo utilizzo ora non include più la sfumatura di autenticità; resta invece in ballo solo l’essenza di disprezzo per il formalismo istituzionale e verso tutte le convenienze simbolicamente approvate e riconosciute come consuetudini.

“Durante un banchetto gli gettarono degli ossi, come a un cane. Diogene, andandosene, pisciò loro addosso, come un cane.” (Diogene Laerzio)

“Una volta il filosofo Diogene stava cenando con un piatto di lenticchie. Per caso lo vide Aristippo, filosofo che trascorreva la vita negli agi, trascorrendo i suoi giorni a corte e adulando il re. Disse Aristippo: - Caro Diogene, se tu imparassi ad essere ossequioso con il re, non saresti costretto a dover vivere mangiando robaccia come quelle lenticchie. Al che Diogene gli rispose: - E se tu avessi imparato a vivere mangiando lenticchie, ora non saresti costretto ad adulare il re.”  

Questo atteggiamento sprezzante delle comuni “mores”, abitudini, (perché morale non è etica, ma solo memoria di giudizi antichi che regolano  bacchettando le possibilità future) molto fuori sede e  fuori luogo per chiunque decida che il passato e la maggioranza stabiliscano le morali, è proprio della follia, la follia di chi ha preferito l’autocoscienza socratica, in versione impazzita e canina, alla moralità dei bisogni convenzionali.

E  questo atteggiamento un po’ da outsider di chi vince in attrattiva, stando in basso, sotto il pulpito durante una messa e una messe di giudizi, ed anzi frequentemente proprio fuori dalla porta, accucciato come un cane (non trovandosi neppure in gara durante i giochi tra i contendenti) ha sempre il suo ascendente.

Anche su chi non lo capisce, soprattutto per l’effetto perplessità e sorpresa sbigottita che suscita in chi lo scruta.

Ma l’incanto ha un effetto che perdura solo se e quando l’outsider è consapevolmente indifferente: all'osservazione, alla gara, al pulpito. Ed al fatto d’essere un outsider. 

Ha effetto, quindi, solo se l'outsider è autenticamente un cane e solo se è in perenne ricerca dell’ αὐτάρκεια rispetto ai bisogni giudicati superficiali dell’uomo sociale, individuando solo negli animali, nei mendicanti e nei bambini i modelli di vita naturale.

Quindi, solo se l'outsider è un'autentica strega.

Cinici erano, dunque, all’inizio, nel IV secolo prima di Cristo, il maestro di Cinosarge,  Diogene e Cratete. Coloro cioè che desideravano rifiutare tutti quelle necessità non necessarie allo spirito in ricerca dell’αὐτάρκεια, la capacità essenziale del bastare a se stesso, in nome di quella forma di autodifesa contrapposta all’insensatezza accettata dal sociale istituzionalizzato.

Cinici sono stati, poi, successivamente, ed in un diverso modo, i loro discepoli che ipocritamente usarono la pratica dei predecessori solo per finalità personali, applicando la dottrina cinica dell’indifferenza solo nel momento più conveniente per loro, cioè al momento del saldo di tutti i loro debiti.

Infine cinico è ora colui che con atti e con parole, ostenta disprezzo e beffarda indifferenza verso gli ideali e le convenzioni della società in cui si trova a vivere; colui che non arrossisce di nulla e per nulla; l'impudente, lo sfacciato.

Ma il cinico che non arrossisce e dissacra anche il di più, bruciando la stessa terra che calpesta per essere in grado di sostenersi in piedi a dissacrare ancora, è essenzialmente il disilluso che ha molta paura di dover scoprire, un giorno, che ha ragione nel non credere più a nulla, ed altrettanta paura d’essere visto come l’ingenuo che con asprezza chiama buonista.

Il nuovo cinico, però, oltre ad essere ruvidamente intimorito è anche abbastanza scaltro per capire che il buonista è composto della sua stessa sostanza. E pertanto sente di disprezzarlo ancora di più.

Ma entrambi dicono e tacciono le stesse cose.

Il buonista ostenta un ottimismo di speranza, ricalca senza spostarsi con un solo battito di ciglia  tutti quei valzer di buoni sentimenti suonati dai padri e dai nonni di coloro che, ad occhi e sguardi abbassati sulla strada, non volevano chiedersi nulla per non sentirsi in colpa di non essere d’accordo. 

Il buonista balla senza sapere se gli piace calpestare le note dei giudizi antichi e sorride di speranza chiamando tolleranza la sua rassegnazione.

Ed entrambi, i cinici nuovi e i buonisti di sempre, sono perdenti che lamentano se stessi.

Il cinico disilluso fa del disfattismo la sua forza e del disprezzo il fascino di tutta una cultura. Sa di non essere distante dal buonista e s’incattivisce anche un po’ di più quando ci pensa; ma si consola nell'essere più lucido del suo collega che incautamente chiama ingenuo.

Ma il buonista è tutt'altro che un ingenuo, se il significato corretto del termine è di persona indigena, perché se in principio è nato libero, certo il buonista con il tempo non lo è più, allacciato in convenevoli di cui troppe volte non conosce neppure il significato.

E’ legato e speranzoso a forza.

E la speranza, non solo è l’ultima a morire (purtroppo) ma è anche l’opposto di una fede.

Perché la fede è certezza, ed è molto lontana dall'azzardo della speranza che può essere un "si" come un "no" e può essere un "ti prego" o un "per favore" che si disfano in una disfatta incertezza già al momento del loro chiedere.

Risultano irritanti entrambi: i buonisti che fanno del loro ottimismo di speranza senza convinzione la loro inconcludente certezza, ed i cinici moderni, che hanno fatto della loro paura un leopardiano pessimismo cosmico condito di teorie scientificamente assestate da altre menti. Altre menti che però, guarda caso, avevano dimostrato un’eccezionale fede nel perseguirle…(ed ecco i paradossi che tornano, sempre).

E se risultano così irritanti i due fratellini cinici e buonisti è perché sia gli uni sia gli altri sono artificiosi.

Su questo punto, quindi, hanno ragione i disfattisti seguaci del cinismo moderno: non sono ingenui (se per ingenui leggiamo nati liberi) neppure loro.

Perché se i buonisti non sono ingenui in quanto non liberi dalle regole e dalle convinzioni delle morali altrui; loro, i nuovi cinici, svincolati da questi convenevoli a passi di valzer, non sono svincolati dalla loro sfiduciata cecità e dall'orrore di non riuscire a disprezzare senza sentirsi infreddoliti e minacciati da una spontaneità che continuano a temere possa essere banale.

 

Ed allora ha tremendamente ragione quell'uomo che ha saputo divertirsi magistralmente con la noia e la paura abbigliandole di abbondante ironia, e che alla fine del 1800 affermava: 

 

"Un cinico è un uomo che conosce il prezzo di tutto ed il valore di nulla."

            Oscar Wilde, Il ventaglio di lady Windermere, 1892

 

 

                          

 

 


Di mio potrei soltanto aggiungere,assai modestamente,che il cinico, in ultimo, si è inventato pure il buonismo per potersi giustificare proprio di quel non conoscere "il valore di nulla"

(-WOODENSHIP-)




 

Nota: Foto e immagine sono state reperite dal web.

 

 


La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/elettrikamente/trackback.php?msg=12859157

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
misteropagano
misteropagano il 22/06/14 alle 20:31 via WEB
grazie per aver scaldato l'aria.."parole e piastrelle", con solo la minima parte del tuo postulato ho descritto il cinico...non me ne volere a me pare non credere nessuno con te . Strega Outsider dovranno fare buonismo eh eh eh ....
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 22/06/14 alle 20:41 via WEB
Parole piastrelle?
 
   
misteropagano
misteropagano il 22/06/14 alle 20:53 via WEB
si, il freddo del piastrellato ..superficie liscia e impermeabile, sovente si riga di sporco grasso altro non attacca ..riferito ad alcuni blog che lo ricordano
 
     
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 23/06/14 alle 00:39 via WEB
mmm...pittrice ma anche housewife... ;-) più desperate artist o outsider housewife?
 
     
misteropagano
misteropagano il 23/06/14 alle 01:19 via WEB
la fortuna di collocarmi in un altrove indefinito per i più mi gratifica.
 
     
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 23/06/14 alle 01:49 via WEB
E...Oltre.
 
misteropagano
misteropagano il 23/06/14 alle 10:01 via WEB
per tornare al tuo post..confermi che la dottrina nella sua idea primaria è sempre stravolta dai seguaci, qualche volta resa migliore..solo qualche volta.
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 25/06/14 alle 17:35 via WEB
A volte si rivisita il passato, come avevo già scritto altrove, solo per poi potersi accorgere che è il proseguimento del futuro e non il suo predecessore, comprendendo la ciclicità di un tempo che esiste solo perché noi decidiamo di mostrarlo. A volte invece, lo si legge solo per stravolgerlo con il sinistro piacere d'inquinarne il nome e l'idea che ci consegna. E questo, si, accade di frequente.
 
ravenback0
ravenback0 il 24/06/14 alle 14:01 via WEB
Cinici lamentosi e buonismo nauseante approvo.
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 25/06/14 alle 17:12 via WEB
Anche io, riapprovo quanto ho scritto ;-)
 
woodenship
woodenship il 24/06/14 alle 21:05 via WEB
Premesso che non ho mai avuto simpatia per il termine"buonismo"lo trovo deviante e tendenzioso:trovassi chi lo ha coniato,penso che gliene direi quattro.Se il cinismo almeno può vantare una alta tradizione filosofica,al di là delle cadute di stile e decadimenti umani;il buonismo,al contrario,non viene che dal nulla.Sembra un termine inventato per poter dare addosso a qualsiasi tentativo di imprimere un po' di ragionevolezza ad una dialettica che sembra diventata una maionese impazzita:siccome prima si è stati troppo"buoni",ovvero ipocriti e falsi,oltre che profittatori,allora adesso buttiamo tutti a mare e facciamo i cinici,ma pur sempre realisti e sinceri.Ma dove sta mai scritto che in precedenza si fosse troppo buoni,o per meglio dire buonisti?Le leggi dell'ipocrisia impongono sempre le proprie regole:sia quando si fa la faccia cattiva,che quando si viene spacciati come buonisti.Il problema essenziale è che,invece di affrontare con realismo i problemi,ci si rifugia da una parte e dall'altra,per non dovere prendere decisioni.Ecco è questa la sofferenza dell'oggi:agli arrabbiati cinici,se si cerca di farli discutere su possibili provvedimenti,non viene in mente altro che attaccarti come buonista che,invece di agire,si trincera dietro a bei sentimenti che non fanno che peggiorare la situazione.Invece bisogna agire,ti dicono,anche se poi in fondo nemmeno loro sanno cosa fare e se ciò che passa per la loro mente abbia un senso o meno.Ma l'importante è dare del buonista a tutti coloro che cercano di ragionare...Insomma,per concludere,oserei dire che il grandissimo Wilde aveva perfettamente ragione.Di mio potrei soltanto aggiungere,assai modestamente,che il cinico,in ultimo,si è inventato pure il buonismo,per potersi giustificare proprio di quel non conoscere "il valore di nulla".Ma del resto si sa che,dopo avere preteso il potere per tanti anni,giocati con massima ipocrisia e cinismo ridicolo,adesso a qualcuno bisognerà affibbiare il prezzo del proprio fallimento........ Perdona l'enfasi,ma spero di essere stato sufficientemente chiaro,casomai ti autorizzo a bacchettarmi cinicamente sui malleoli..........Complimenti più che mai per le argomentazioni ineccepibili ed il ragionamento che fila come un treno..........Un caro saluto ed un fiore........W.........
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 25/06/14 alle 17:22 via WEB
Più che perdonarti e bacchettarti in modo cinicamente moderno sui poveri malleoli...(terribile...che male)ti ringrazio con nessun "buonismo" e con enfatica ingenuità. Non piace neppure a me quel termine. E concludo dicendoti, grandissimo wood, che aggiungo la tua nota "cinico come autore del buonismo" sotto l'amato Wilde...
 
   
woodenship
woodenship il 27/06/14 alle 20:35 via WEB
Commosso ed emozionato per l'onore......Un bacio per nulla cinico........W........
 
misteropagano
misteropagano il 25/06/14 alle 08:19 via WEB
la dissertazione pare condurre all'ipotesi che cinismo e buonismo siano pene per chi sceglie di esserne investito. bax®^
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 25/06/14 alle 17:43 via WEB
Credo che il solo augurio per ogni temperamento umano al riguardo sia di lasciar perdere l'artificiosità, "buonista", "cinica", "intelletualoide" che sia. Meglio lasciar fare gli ineguagliabili stronzi (quando ci vuole, è moderatamente perfetto il termine ;-)) a quelli che lo sono in modo autentico, così si evitano ridicole stonature, perché anche per quello è necessaria una vocazione.
 
   
misteropagano
misteropagano il 25/06/14 alle 19:27 via WEB
tiri d'arco..mi sembri allenata a fare centro^ ..in merito alla vocazione per stronzi: la nasconde bene chi dopo esserti stato accanto e bramato si rivela "sconosciuto"..li trovo i migliori per Titoli. smk ..ps: hai fatto anche tu un "post ponte" con wood?
 
     
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 30/06/14 alle 19:47 via WEB
Per il tiro con l'arco, ti dirò...in questo periodo mi sento molto più vicina al lato Persefone, ma talvolta il lato Artemide (due facce della stessa essenza)spunta con regalando bersagli su piatti d'argento e...;-) In realtà no...solo un post con l'aggiunta a posteriori di un'integrazione scritta da lui in un commento. E mi sembra doveroso citare l'autore ;-)
 
cineciclista
cineciclista il 26/06/14 alle 16:56 via WEB
Karl Marx, dopo aver sostenuto la sua tesi di laurea sulle differenze dell'atomismo in Democrito ed Epicuro, voleva dedicare un ampio studio a quelle meravigliose scuole filosofiche greche dette “minori”: scettici, cinici, megarici, eleatici, cirenaici, eliaci-eretriaci, nonché stoici, sofisti, ecc. Questo in contrapposizione a Hegel e al suo ricondurre tutto nell'alveo della “grande filosofia”. Il progetto fu poi abbandonato per seguire altre più urgenti e celebri incombenze. Tra i nomi di quelle scuole che oggi hanno assunto una connotazione negativa e addirittura spregiativa spiccano cinici, scettici, epicurei e sofisti. Guarda caso, quelle scuole e quei pensatori, su cui la selezione culturale operata dalla Chiesa nel Medioevo ha inciso in maniera pesante, fin quasi alla damnatio memoriae, alla cancellazione di qualsiasi loro residua memoria.

Per limitarci alla tua contrapposizione e congiunzione cinici-buonisti, direi che i primi svolgono la stessa funzione degli scettici in polemica con i grandi costruttori di teorie teleologiche della realtà o di filosofia della storia, ovvero che la totalità, la storia hanno un fine, redimeranno la contraddizione e il dolore umano. La scepsi svolge un ruolo essenziale nella storia del pensiero, perché revoca tutto in dubbio e costringe qualsiasi dottrina positiva a fare i conti con la radicalità e solidità della contro-argomentazione negativa scettica. Lo stesso Cartesio si comporta – con il suo dubbio iperbolico – da scettico demolitore di tutto l'edificio del pensiero costruito fino a quel momento, per poterne poi edificare un altro da ground zero.

Il vero grande scettico e cinico del presente e del prossimo futuro e' proprio il pensiero filosofico e scientifico contemporaneo. Il buonismo destinato alla sconfitta e' la religione, la fede, la politica, la democrazia, le ideologie, compresi gli ideali umani positivi, ecc. Quel grande cinico e scettico ha infatti abolito il concetto stesso di verità con la V maiuscola, e senza di questa di cosa si può essere sicuri?

Tu dici, Elek, che la fede e' certezza. Come?! Gesù dice: “In verità vi dico: se avrete fede pari a un granellino di senape, potrete dire a questo monte: spostati da qui a là, ed esso si sposterà, e niente vi sarà impossibile”. E lo dice proprio perché vuole sostituire nel nostro cuore il dubbio, non con la certezza, bensì con la fede. E' il “Credo quia absurdum”, ossia credo perché e' assurdo. Ci credo, ne ho fede, proprio perché, appunto, non ne ho la certezza. Il dubbio e' insito nella fede e inseparabile da essa.

Il Grande Cinico proiettato verso il futuro nasce dalle ceneri del Buonista che affonda ancora nel passato e ne contesta non tanto i fini quanto i mezzi. Anzi, il Grande Cinico abolisce di fatto quegli illusori mezzi e le grandi verità alle quali aspirano o sulle quali credono di basarsi. Li abolisce e li sostituisce con dei protocolli scientifici ad hoc, ossia validi momento per momento, da usare e gettare via appena non servano più.

L'obbiettivo e' lo stesso: comprendere e trasformare la realtà. Anche la radice e' identica: la téchne, la tecnica al servizio dell'azione di comprensione e trasformazione. Per il Cinico, pero', questa téchne non e' fondata su alcuna verità – divina, materiale, spirituale, universale, ecc – al di sopra di lui, perché la verità ad hoc se la fabbrica da solo, proprio attraverso la tecno-scienza, strada facendo, passo dietro nel suo potente processo di creazione e distruzione di spirito e materia, stati di fatto e ideali alla stessa stregua. Per il cinico e' la verità ad essere fondata sulla sua tecnica, sulla sua scienza, non viceversa.

Cinico e Buonista, conosco benissimo entrambi il valore del nulla, solo che quest'ultimo non e' stato capace di spingerlo fino alle estreme conseguenze. Il Grande Cinico si sta incaricando di farlo e non solo abbatterà qualsiasi ostacolo si ponga sulla sua strada, ma piegherà ogni cosa al suo servizio.
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 30/06/14 alle 20:46 via WEB
Come dici tu, il dubbio cartesiano demolisce l'edificio del pensiero costruito, ma per edificarne un altro. Gli scettici no, distruggono gli “idola baconiani”, senza rivolgere nessuna attenzione o volontà verso una pars construens. Tu rilevi una contraddizione nella mia considerazione di analogia tra certezza e fede, ma io non la vedo, in quanto, rifacendoci alle parole del Cristo in ambito biblico, Cristo parla di una fede che altro non è se non la “certezza di cose che si chiedono” nonché “ dimostrazione di realtà che non si vedono” (Ebrei 11:1) – E dice "Pregando poi, non blaterate come coloro i quali credono di venire ascoltati moltiplicando le parole"(MT6,7) ma “Tutto quello che domandate nella preghiera, abbiate fede di averlo (già) ottenuto e vi sarà accordato"(Mc 11,24). Ecco in cosa io ritengo essere sinonimi certezza e fede. La fede cos'altro è se non una certezza che non implica dubbio? Non speranza; ma convinzione assoluta. Tanta e tale convinzione da considerare addirittura già accordato quanto si va a “domandare”. Il dubbio è insito nella speranza e inseparabile da essa ma è impossibile all'interno della fede. Ed è proprio quella speranza dubbiosa che la fede vuole togliere da un cuore umano che invece sembra non poter fare altro se non nutrirsi del dubbio. Ma se non fosse “certezza” il “credo quia absurdum” non sarebbe fede…La fede è il credere necessariamente senza dubbio, o non sarebbe un credere sufficientemente forte per far spostare neppure una pietra di nessun monte; è la convinzione assoluta e certa della veridicità dell’assurdo non certo. Non è un “vincere facile”, non è l’essere certi di qualcosa perché ne ho la dimostrazione, non l’essere certi del certo. Ma è l’essere certi dell’esaudimento di quanto richiediamo, nonostante l’assurdità della richiesta stessa, considerabile come impossibile dalla nostra mente. “ In verità vi dico: Se avrete fede e non dubiterete, non solo potrete fare ciò che è accaduto a questo fico, ma anche se direte a questo monte: Levati di lì e gettati nel mare, ciò avverrà. E tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete“- Mt 21,21-22. La richiesta con fede che non separa da sé il dubbio di non essere ascoltata, non potrà mai essere ascoltata. Ed è la “fede” low cost, che praticano il 99% degli uomini. Imprecando, poi, nel non vedere smuovere neppure le foglie…
 
   
Eudaimon0
Eudaimon0 il 04/07/14 alle 14:06 via WEB
Credo quia absurdum: è tutto detto.
 
     
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 04/07/14 alle 17:30 via WEB
...? Il tuo messaggio Eudaimon0 vuol dire così è, stop, oppure volevi dire altro?
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 30/06/14 alle 20:53 via WEB
Ed in questo senso, per motivi opposti, oltre al male, anche la fede è però "scandalo per la ragione".
 
misteropagano
misteropagano il 30/06/14 alle 21:37 via WEB
cmq pecora sciolta è lui. orari tipologia di commenti e target utenti. se continua sulle sue, meglio. bax®^
 
korov_ev
korov_ev il 03/07/14 alle 17:27 via WEB
Madame, magari sbaglio, ma negli ultimi suoi post mi è sembrato di cogliere un lieve tono allusivo (anche se non so verso chi diretto). Se così è, le confesso che io non ci avrei speso tante energie, ché come recita il proverbio: a lavar la testa al mulo si perdono tempo, acqua e sapone.
Comunque, come solito, la sua analisi è ineccepibile.
Quanto all’aforisma del vecchio (si fa per dire) Oscar: io non ho una definizione per il moderno cinismo, ma a giudicare da cosa hanno infilato nell’ormai famoso “paniere degli italiani”, posso dirle con estrema certezza che colui che conosce il prezzo di tutto e il valore di nulla è sicuramente un analista dell’ISTAT!
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 03/07/14 alle 22:02 via WEB
Il lieve tono allusivo ero poco lieve, molto aperto e no, non rivolto a nessuno in particolare. Diciamo anche che a lavare la testa ai muli non mi ci sono mai cimentata, di testa da risciacquare mi è più che sufficiente la mia perché di tempo, acqua e sapone con me ne ho risparmiati ben pochi e ancora ho capito 1/10 di quanto avrei voluto... Ma le posso dire con certezza che da alcuni muli ho però avuto molti spunti e suggerimenti per guardare le cose da punti di vista bagnati, asciutti e inaspettati. E cercare di capire quei restanti 9/10, ad esempio. Grazie per la sua conclusione, come sempre più vera del vero. Calviniana direi anche! ;-P
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

JE SUIS CENACOLO'

 

Per chi ama scrivere,

per chi ama leggere.

Per chi è innamorato delle parole:

 

JE SUIS CENACOLO' 2015

Il Contest Letterario a colpi di BIC

blog.libero.it/WORDU/

Un Blog di PAROLE…

C H E    A R R I V A N O,

C H E    P A R T O N O,

C H E    R E S T A N O.  

Come un grifo, tra terra e cielo.

 

 

IL CENACOLO SI E' CONCLUSO ED ORA...

ABBIAMO IL LIBRO!

  

 

http://issuu.com/wu53/docs


 

ULTIME VISITE AL BLOG

cassetta2arwen971ravenback0BabiEleplegrillonnoirdestaelNINAARGY80ElettrikaPsikewoodenshipmisteropaganokorov_evje_est_un_autrerteo1Arianna1921Ireirma
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

                        

                                                             https://twitter.com/elettrikapsike

 

 

 

SIT FEEL - SIT.n.ZERO tutti i numeri dello zero E altre geometrie

Seduti intorno alla Cultura

 

SIT FEEL

 

 

 

 

 

 

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963