Creato da ElettrikaPsike il 17/12/2012

ElettriKaMente

Dillo, bella strega...se lo sai, Adorabile strega…Dimmi, conosci l’irremissibile? (I fiori del male, C. Baudelaire)

 

 

« RINGRAZIAMO I MODELLI AL...Cinismo, buonismo o Socr... »

OLTRE SATURNO CONTRO

 

 

"Da un lato, l'uomo è affine a diverse specie animali, poiché combatte i propri simili. Ma dall'altro, egli, fra le migliaia di specie in lotta, è l'unico che combatta per distruggere. La specie umana è l'unica che pratichi l'omicidio di massa, pesce fuor d'acqua all'interno della propria società"

- Nikolaas Tinbergen-

 

quadro astratto di Mario Jannucci

 

Si perde tempo a crearsi conflitti per cose inutili, per motivi futili, per premi di poco conto, per questioni di principio che assomigliano a paure intessute di puntigli. E poi si lotta, con chiunque, con qualsiasi cosa: per qualsiasi ragionevole illogicità o per qualsiasi irragionevole ragione, è lo stesso, però si lotta; lo si fa contro noi stessi attraverso i ritratti degli altri e contro gli altri per colpire il ritratto devastato di noi stessi, nascosto sotto un lenzuolo e chiuso a chiave in un salotto, perché siamo tutti Dorian Gray e lottiamo “contro”, anche a vuoto.

Ma che sia immotivata questa nostra lotta, benché inutile e puerile, non è del tutto vero, perché non è così incomprensibile che ci sia un tempo per ogni cosa sotto il sole del mondo e l'uomo, nel suo stabile “non equilibrio”, trova un modo per restare in un suo apparente e insospettabile dondolio anche nell'esigenza di distruggere. 

Distrugge per ricostruire, un po' diversamente e un po' similmente a prima, avanzando e ritornando indietro per compiere salti talvolta immobili.

Alla fine, quell'irrequietezza che pungola e spinge contro le pareti dello stomaco e che pulsa tra i tendini e i muscoli come dentro a paioli ribollenti laddove prima c'era solo acqua serena, non è una fantasia. L’esigenza di graffiare e di scardinare parole logoranti, voci stantie, idee già rimestate e corpi o brandelli di pelle già indagati, non è un miraggio capriccioso, a cui dire con una stoccatina e una carezza sulla spalla innervosita - su, fai il bravo, rasserenati e continua a procedere logorandoti occhi, orecchie e dita nell'inseguimento di questi percorsi decifrati ed evidenziati di giallo, rasserenati e prosegui. Anche se stai ribollendo e non ti piace per niente dover respirare in un vicolo senza occhi – Ed allora, accadono due cose.

Quando la luna è mite e invoglia al costruire, la luce è particolarmente splendente e il nostro corpo ci sorprende con regali extra, impacchettandoci energie nascoste tra mente,  braccia e occhi, e le nostre gambe,  particolarmente gentili, si piegano con estrema facilità per inginocchiarsi umili e saltare in voli fino a quel momento soltanto sognati, allora si può scegliere ed ignorare tanto il vicolo quanto il paiolo che ribolle.

Si accarezza l'anima in cattività, e con grazia viene aperta la sua cella. 

Ed in quei momenti si sente che il sapore tra la lingua e i denti non è più la fame metallica di morsi che lacerano; ma lo zucchero a velo che ricopre i dolci da forno e leggero si stende sulla superficie innevata del respiro. La voce parla d'un tratto con note fluide in toni molto bassi, tra sussurri opachi e voli che s'increspano fluidi su un'acqua mobile e svincolata.

E' il tempo della costruzione.

Ed i vicoli non sono più senza occhi, perché è miracolosamente chi li guarda a non essere più cieco.

Quando la luna invece è gravida di se stessa e di tutte le ombre umane, pesante e gonfia di nuvole al contrario, la grazia nel cuore parla con una voce troppo bassa e l'esigenza prima del corpo è solo la violenza. Vuole mangiare con rabbiosa cecità e decide in superficie di non ascoltare. 

La mente bugiarda l'asseconda e vuole i brandelli della pelle e delle ali che servivano per il volo sopra l'incubo del vicolo.

E senza appello, diventa il tempo della distruzione. 

Sembra che non ci sia modo di procrastinare il temporale. Ogni tentativo mentale di ricucire le nuvole troppo gonfie di rabbia si scontra con l'insoddisfazione e con quella sensazione inappagata e artificiosa di accomodamento per qualcosa che non vuole e non può più essere accomodata. La mente non riesce neppure più a immaginarla la strada del rattoppo.

Questo, sostanzialmente, perché il comportamento distruttivo è una reazione a qualcosa che l’uomo, come gli animali ed in quanto animale, capta come una minaccia ai suoi interessi primari, alle sue esigenze vitali: in breve una semplice reazione neurofisiologica difensiva. Con la differenza che i nostri fratelli biologicamente meno evoluti, però, considerano interessi primari le esigenze vitali di cibo,  la conservazione della propria vita,  la procreazione e difesa della propria prole,  quindi mai si saturerebbero di istinti omicidi per la violazione del copyright o per un’espressione contraria e contrariata rispetto al nostro pensiero.

Ma il punto è, quando la luna ha un volto oscurato di miserie, Saturno si dimostra sempre  “contro” anche dopo Ferzan Özpetek e, fisiologicamente, ci sentiamo assetati di quel tessuto connettivo allo stato liquido che scorre nelle vene di chi ci ha oltraggiato, davvero il nostro impulso è indirizzato verso la fastidiosissima creatura che ci si para con tempismo inopportuno davanti? 

Ed è così reale l’esigenza di sbrindellare la sua immagine (in tutto il suo alone di pedanteria e/o provocatoria insensatezza)? O forse siamo noi a registrarla come finalizzata esclusivamente a frantumare ogni cellula del tessuto biologico che compone il nostro sensibile sistema nervoso?

E' sacrosanto il diritto di respirare aria pulita. Ed alla fine, risparmiarci da alcune interazioni è  poi una lecita e doverosa forma di conservazione della nostra vita (un po' in stile pubblicità progresso contro l’Aids, campagna di sensibilizzazione fine anni ottanta,  "se lo conosci lo eviti, se lo conosci non ti uccide"); ma il nostro impulso aggressivo è davvero indirizzato verso il potenziale omicida che minaccia la nostra conservazione (almeno mentale)?

Il dubbio è che sia  invece un impulso gravido di pensieri e parole logoranti senza un volto, il problema. Un problema che rimane sottochiave fino a quando non trova il primo espediente che possa sembrare abbastanza adeguato per ricoprire il ruolo di capro, su cui scaricare prima la luna gravida e poi Saturno contrariato.

Fastidioso, sicuramente, il nostro interlocutore appesantito da se stesso, lo sarà, ma quanto è oggettivamente insopportabile il suo atteggiamento per il nostro simpatico e parasimpatico sistema nervoso e di quanto, invece, siamo noi a caricare ulteriormente l’atteggiamento respingente di molti altri pesi, ricreati magari ad arte dal nostro indispettito encefalo (un tantino provato nell'elaborare le informazioni in entrata e produrre rapide risposte agli stimoli...)?

Le priorità si scoprono e si rivelano, senza accessori, nel momento in cui cambiano le circostanze. 

E’ davvero una questione di principio se ti senti legittimato di scorticare mente e corpo della tua vicina di casa (blog, banco, scrivania, letto…)? 

E partendo dal presupposto che il dottor Freud nell'elaborare il conflitto psicologico in termini dualistici desume le sue teorie dal dissidio cosmico di Empedocle (V secolo a.C. e con l'aiuto solo del suo cervello), ἔρως rappresenterebbe per Freud la pulsione alla vita, mentre θάνατος l’impulso alla distruzione. Un impulso aggressivo al disfacimento che, però, secondo il molto inneggiato Freud, potrebbe venire anche impiegato per gli scopi della nostra pulsione alla vita, ad esempio nella distruzione di una malattia; ma c'è un ma. Come la distruggiamo Morte per salvare Vita?

Forse non è con lo scalpo dell’antipatico di turno tra le mani che ristabiliamo quel principio e ritorniamo alle nostre acque serene, perché non si capirebbe altrimenti come danzatrici senza le braccia incantino alla cerimonie di apertura per i giochi paraolimpici e bambini focomelici privati degli arti superiori e inferiori non si abbandonino al canto delle sirene, ma decidano di diventare le persone che vogliono essere, incontrino ἔρως e imparino a dipingere con le parti del corpo rimaste a loro disposizione.

Quando Saturno è contro, e la luna ci instilla pensieri avvelenati dalla nausea, allora sputiamo il veleno e liberiamocene, perché un urlo metaforico e non solo, se ben assestato, apre molte celle (anche non troppo metaforiche), suddivide con noi il peso del fardello e delle tensioni ed alla fine scarica adrenalina ed endorfina a coriandoli.

Ma poi ricordiamoci anche che il  bersaglio non è mai del tutto esterno a noi. 

Quindi dopo aver liberato con la nostra Haka, tutto il disprezzo e la lotta, forse è meglio ricordare che per vincere gli All Blacks hanno scelto una logica che è di certo passionale, ma anche disciplinata e che, comunque, segue la via della costruzione.  Perchè Ka mate, è la morte ma Ka ora' è la vita, che dice "pesta i piedi più forte che puoi, ancora uno scalino, un altro fino in alto…"

L'unico mezzo per eliminare Morte è di lasciare agli altri, esterni a noi, ma travestiti dei nostri incubi, la libertà di essere anche molto diversi dai nostri sogni. E di non permettere loro che abbiano il potere di farci adirare.

 

E a chi mi obietta chiamandomi illusa, chiedendomi poi come possa avere la certezza di quanto affermo e domandandomi se non penso che forse mi sto sbagliando rispondo di si.  

Ma rispondo anche che personalmente preferisco vivere bene avendo torto piuttosto che vivere (pensando) male ed ottenere come unica ricompensa l’aver avuto ragione.

 

 

L' immagine del post è l'opera "Conflitto" di Mario Jannucci.

 

 

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

JE SUIS CENACOLO'

 

Per chi ama scrivere,

per chi ama leggere.

Per chi è innamorato delle parole:

 

JE SUIS CENACOLO' 2015

Il Contest Letterario a colpi di BIC

blog.libero.it/WORDU/

Un Blog di PAROLE…

C H E    A R R I V A N O,

C H E    P A R T O N O,

C H E    R E S T A N O.  

Come un grifo, tra terra e cielo.

 

 

IL CENACOLO SI E' CONCLUSO ED ORA...

ABBIAMO IL LIBRO!

  

 

http://issuu.com/wu53/docs


 

ULTIME VISITE AL BLOG

je_est_un_autreArianna1921woodenshipmisteropaganoElettrikaPsikelegrillonnoirdestaelIreirmaravenback0BabiEleparwen971NINAARGY80cassetta2kevinkartrteo1
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

                        

                                                             https://twitter.com/elettrikapsike

 

 

 

SIT FEEL - SIT.n.ZERO tutti i numeri dello zero E altre geometrie

Seduti intorno alla Cultura

 

SIT FEEL

 

 

 

 

 

 

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963