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FAVOLA SPOLVERATA DI ZEN...(ZERO)

C'era una volta, in un luogo fuori dal tempo,

una Piccola Anima che un giorno disse a Dio:

"Io so chi sono!"

"Ma e' meraviglioso! E dimmi, dunque, chi sei?", le chiese il Creatore.

"Io sono la Luce!", rispose l'Anima.

Per i più irriducibili materialisti questa favoletta (estrapolata dalla sua forma originale e sintetizzata) può sembrare un'utopica se non vacua novella in stile "eticamente vegan"...

Ed anche per gli agnostici e per la maggior parte di chi si professa credente e/o spirituale offre una visione quasi inaccettabile, difficilmente attuabile e di non sempre facile comprensione del perdono.

Nello stesso tempo, però, ci propone, forse, la spiegazione paradossalmente più logica per capire come sia possibile, per qualcuno, trovare il modo di perdonare e dare una ragione e un senso ad ogni gradazione di male a questo mondo…

[...]

"So cosa voglio essere, io so cosa voglio essere!", annunciò improvvisamente a Dio la Piccola Anima, sprizzando pura felicità.

“Ho deciso che sceglierò di essere la manifestazione di quanto viene definito 'essere disposti al perdono'.”

"C'è una cosa, pero', che dovresti sapere...", la interruppe Dio, "l'indulgenza è una dote magnifica; ma non esiste nessuno che sia da perdonare. Tutto ciò che ho creato, infatti, e' perfetto e non esiste una sola anima che sia meno perfetta di te. Guardati intorno."

La Piccola Anima si rese conto che innumerevoli altri suoi simili erano arrivati da ogni dove del Regno.

Nessuna anima appariva meno meravigliosa, meno magnifica o meno perfetta di un'altra. 

Tale era il prodigio di quello spettacolo e tanta era la Luce che si sprigionava tutt'attorno, che la Piccola Anima riusciva a malapena a tenere lo sguardo fisso su quella moltitudine. 

Chi, tra loro, dunque, avrebbe mai dovuto perdonare?

Ma un'Anima Amica, improvvisamente, si fece avanti tra la folla:

"Io ti aiuterò..." le disse.

"Dici davvero?", la piccola Anima era sorpresa, “Ma che cosa puoi fare?”

"Posso offrirti qualcuno da perdonare...” rispose l'altra Anima. "Posso venire insieme a te, durante il viaggio nella tua prossima vita e fare qualcosa che ti consentirà di poter dimostrare la tua capacità di essere indulgente. Non sarà una situazione bella, per la quale gioiremo, sarà, purtroppo, invece, una spiacevole esperienza per entrambe; tuttavia, questo ti potrà permettere di mostrare chi sei."

"Ma per quale motivo lo faresti?" chiese incredula la Piccola Anima, "proprio tu, che sei un essere di suprema perfezione e puoi vibrare ad una velocità tale da creare una Luce così splendente da impedirmi quasi di guardarti... Che cosa mai potrebbe indurti a rallentare le tue vibrazioni fino ad offuscarla? Che cosa potrebbe spingere chi è  in grado di danzare in cima alle stelle e viaggiare per il Regno alla velocità del pensiero, a calarsi nella mia vita e divenire tanto pesante al fine di poter compiere un atto malvagio?"

"E' semplice", spiegò tranquillamente l'Anima Amica. "Lo faccio per te. Perché io voglio il tuo bene."

"Non essere tanto meravigliata, piccola Anima. Tu hai fatto lo stesso per me...Davvero non ricordi?", le chiese l'Anima Amica vedendola incredula.

"Abbiamo danzato insieme molte volte, tu ed io.

Nel corso di tutte le età del mondo e di ogni periodo storico, noi abbiamo ballato.

Abbiamo giocato per tutto l'arco del tempo ed in molti luoghi anche se non te ne rammenti.

Eppure entrambi siamo stati Tutto.

Siamo stati l'Alto ed il Basso, la Sinistra e la Destra, il Qui e il La', l'Adesso e il Poi; siamo stati Maschio e Femmina, Bene e Male, ambedue siamo state Vittima ed Oppressore.

Ci siamo molte volte incontrate tu ed io, in passato, ed ognuno ha sempre offerto all'altro l'esatta e perfetta opportunità per esprimersi e fare l'esperienza di ciò che necessitava.

Per questo - concluse l'Anima Amica - io verro' con te, ancora, nella tua prossima vita e, questa volta, sarò per te il 'nemico'.

Accetterò di commettere nei tuoi confronti qualcosa di terribile, in modo che tu possa riuscire a vivere l'indulgenza e provare cosa significhi autenticamente essere 'colei che perdona'..."

"Tu, però, hai ragione riguardo ad una cosa", continuò, poi, l'Anima Amica.

"Dovrò necessariamente diminuire le mie vibrazioni ed aumentare a dismisura il mio peso per commettere questa brutta cosa. Sarò costretta a fingere di essere ciò che non sono per deturparmi, e quindi ti chiedo soltanto un unico favore, se puoi."

"Dimmi, ti prego, che cosa posso fare per te?", rispose la Piccola Anima.

L'Anima Amica sussurrò: "Quando io ti colpirò e maltratterò, in quella vita, nell'attimo stesso in cui starò commettendo la cosa peggiore che tu ed io ora possiamo immaginare, in quel medesimo istante...ti chiedo soltanto di rammentare chi io sia e soprattutto perché io lo stia facendo."

E concluse gravemente "Perché, vedi, dopo che avrò mentito, fingendo con tanta fatica di essere quel che non sono, avrò dimenticato chi sono veramente. E se non mi ricorderai tu, per come realmente sono, potrei  perdermi e non rammentarlo per moltissimo tempo. Se ti scordassi di chi sono, inoltre, anche tu poi potresti dimenticare chi sei e per quale motivo siamo in quella circostanza, e saremmo perdute entrambe... Ed allora, se questo dovesse accadere, avremmo bisogno di un'altra anima che venga in nostro soccorso per rammentarci chi siamo."

Quindi, l'accordo fu fatto.

La Piccola Anima si diresse verso una nuova vita ed attese con trepidazione il momento in cui avrebbe potuto fare questa nuova esperienza, per poter ringraziare l'Anima che con il suo amore l'aveva resa possibile. Ed in tutti gli istanti di quella nuova vita, ogni qualvolta compariva una nuova anima a portare gioia o tristezza -ma specialmente tristezza - si ricordò davvero di quello che aveva detto Dio.

"Rammentatelo sempre", aveva affermato Egli con un sorriso, "Io vi ho mandato solo angeli".

Deliberatamente tratto da LA PICCOLA ANIMA E IL SOLE di Neale Donald Walsch. 

P.S. BUON NATALE A VOI TUTTE/I...

EleP.