Creato da ElettrikaPsike il 17/12/2012

ElettriKaMente

Dillo, bella strega...se lo sai, Adorabile strega…Dimmi, conosci l’irremissibile? (I fiori del male, C. Baudelaire)

 

 

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UN BRIVIDO CHE L'ANIMA NON RIESCE A CAPIRE

 

 

E poi l'estate svanisce e passa,

ed arriva ottobre.

Si fiuta l'umidità,

si sente una chiarezza insospettabile,

un brivido nervoso,

una veloce esaltazione

...


(THOMAS WOLFE)

 

 

 

 

E così, scrivo quelle riflessioni di mezza estate sulla giovinezza e la vecchiaia che erano rimaste ancora in valigia, ancora da mettere a posto e prese in prestito dalla scrittrice e poetessa Maya Angelou. Perché la giovinezza, in fondo, è un po' l'estate (e viceversa) ma anche l'autunno, a volersene accorgere, non è necessariamente da meno.

Che l'autunno sia una stagione che amo e che settembre sia il mio mese preferito, lo sa bene chi mi conosce ed anche chi - un po' volontariamente o un po' per caso - mi legge, dal momento che ho ribadito il concetto un po' ovunque, spargendo in più post dichiarazioni multiformi a questo mese. Ma anche ottobre ha il suo perché.

E se da un lato il suo tempo diventa sempre più simile ad un guizzo di colore su una malinconica partenza programmata, contemporaneamente ci concede anche un brivido che forse l'anima non sempre riesce a capire ma che ha tutto il sapore delle promesse.

La maggior parte delle persone non cresce, la maggior parte invecchia.

Trova parcheggi più grandi, onora le sue carte di credito, poi magari si sposa e mette al mondo un certo numero di figli ma si ritrova sempre più spesso con un "devo" che non vorrebbe sulle labbra.

Occupa ogni battito dell'orologio con le cose "da fare" e le persone "da vedere", ma queste cose e queste persone sono sempre più cadenzate all'ombra dell'ultimo sole di un dovere.

Qualche volta non se ne accorge se non a giornata, stagione o vita finita; altre volte, invece, se ne rende improvvisamente conto ma procede comunque, continuando ad avanzare passi obbligati, intenti a confezionare esistenze cerimoniosamente digerite, chiamando questo cammino "approdo alla maturità".

Io, in tutto questo non trovo, però, nulla di assennato e ogni stanco perseguire processioni obbligatoriamente incanalate lo chiamo solamente diventare vecchi.

La mia missione nella vita non è semplicemente sopravvivere, ma costruire un percorso libero - per quanto mi è possibile - con mosaici di passione e compassione, umorismo e inventiva. Perchè l'unico successo che voglio io, è quello che si raggiunge quando hai trovato una tregua con te stesso, ti piace quello che fai, ti piace come lo fai e non derubi di tempo (ma ancor più, di sostanza) la tua anima. Anche perché dentro di lei ci sono tutti i tuoi averi: le cose e le persone che si amano.

Quello che voglio, in sintesi, è la parola più bella del mondo:

 

 

Che è un'eccitazione ispirata,

un'energia vitale

ed una fonte creativa che pungola le idee

MA

sopra ogni altra cosa...

significa avere la divinità dentro di noi.

 

Che desiderare,

dunque,

di più?

 

 

 

 

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Commenti al Post:
woodenship
woodenship il 05/10/18 alle 02:44 via WEB
Null'altro che un profondo inchino al signor"entusiasmo": individuo sfuggente, spesso chimera...A parte gli scherzi:non è facile provare entusiasmo,a meno che non si tratti,come tu ben dici,di qualcosa che investa l'anima,rendendola partecipe del gran gioco dell'universo.........Un bacio scintillante di stelle.............W.......
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 08/10/18 alle 20:13 via WEB
La divina mania...profetica-artistica o erotica, ma sempre divina. L'entusiasmo è quindi sempre, e in ogni caso, un grande regalo, ed è vero che è un antidepressivo naturale, perchè ci permette di trovarci in uno stato di eccitazione e di sovrasignificazione della realtà. Eppure, come fai notare tu, non è facile accogliere e gestire questo stato d'animo, soprattutto tentando di mantenerlo il più possibile persistente... Anche nell’antichità la "mania" era considerata non solo come un dono ma anche come una malattia; poteva rendere ispirati e potenti, certo, ma conduceva e conduce facilmente all'esaltazione, e ad uno stato febbrile pericolosamente simile alla follia dei reparti psichiatrici. Così la domanda resta sempre aperta...qual è il preciso e puntuale punto di confine fra l'essere un santo, un artista, una strega o un folle...? Grazie wood ;-)
 
   
woodenship
woodenship il 09/10/18 alle 01:45 via WEB
Le tue parole mi fanno pensare che sia un punto di confine assai labile,quasi impercettibile,ai più sconosciuto ed inimmaginabile:si sta sempre ad un nulla,precariamente dondolanti tra santità,arte,magia e follia.Solo di volta in volta si può avere consapevolezza di essere questo o quello,ma è fuggevolezza di un'emozione che già l'onda si porta via.....bacio sempre...
 
     
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 11/10/18 alle 18:43 via WEB
"Solo di volta in volta si può avere consapevolezza di essere questo o quello": la penso esattamente come te...In fondo pensiamo anche solo alle figure mistiche più istituzionalizzate e chiediamoci: passione erotica o estasi mistica? Qual è il confine? e prendiamo l'esempio per eccellenza del borderline...la famosa francese Jeanne D'Arc - italianizzata in Giovanna D'Arco - "strega o santa", si chiedevano i registi e molti agiografi da sempre...ma potremmo aggiungere anche: "o schizofrenica?" o "semplicemente invasata di (in)discutibile entusiasmo?" Grazie ancora, e come sempre ;-)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
mIS il 05/10/18 alle 06:20 via WEB
Gnoliamo, cara mia. Con l'affezione per l'oggetto divino, una pacata programmazione, un guizzo di colore, un brivido con il sapore delle promesse. Che forse l'anima, attende e spera, in uno scarto di sguardo che pare immobile eppure in movimento...e si, bella dea dei Labirinti, hai la delega concessa dall'Olimpo ad occuparti anche dei mesi_* (li raccogliamo?)Buondì iii:*
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 08/10/18 alle 20:15 via WEB
...e concessa pure da sloggata! ;-) Bonne soirée!
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Mr.Loto il 05/10/18 alle 16:46 via WEB
Anch'io sono uno dei pochi che ama l'autunno, il caldo dell'estate non lo sopporto, mi toglie l'aria . . . anche l'entusiasmo ne risente un po' quando ci sono 40° . . . per cui meglio le stagioni fresche. Un saluto
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 08/10/18 alle 20:20 via WEB
Non lo dubito, Mr. Loto e probabilmente non potrebbe essere altrimenti, visto il nome che hai scelto per accompagnarti...Un fiore che in India è il simbolo stesso della ricerca di equilibrio interiore - di notte si chiude e torna sottoterra, all'alba si riapre nuovamente, ma la sua bellezza non è mai compromessa dal fango - e quale stagione meglio dell'autunno rappresenta questo compromesso? ;-) Grazie mille...
 
korov_ev
korov_ev il 08/10/18 alle 11:19 via WEB
Anche per me settembre è sempre stato il mese più bello, madame, quando il furore dell'estate lascia posto ai tepori ocra dell'autunno, ma non cede ancora il passo alla malinconia delle nebbie novembrine. È un mese che sveglia in me istinti ed emozioni primaverili, ma meno impetuosi , più dolci e morbidi. Del resto settembre e ottobre sono mesi dolci, mesi che sanno di mosto e di legna bruciata nei camini e sotto i calderoni del vin brulè, che da noi si chiama semplicemente vino cotto: nome più semplice, vino più bòno (mi creda, non è campanilismo: li conosco entrambi :-).
Quanto al fatto che la maggior parte della gente non cresce, ma invecchia, sono pienamente d'accordo con lei, madame Psike. Con un milione di cose da fare e da vedere, con traguardi da raggiungere che spesso non sono neanche traguardi scelti da loro. Ingoiano aria e tempo e vita. Non si fermano a respirare.
Però c'è da spezzare anche una lancia in favore del "dovere", madame, perché a volte ci sono decisioni da prendere e scelte da fare le cui conseguenze non si riflettono solo su di noi; altre volte, per contro, ci sono decisioni che non prendiamo noi, ma di cui paghiamo le conseguenze, buone o cattive che siano. In questi due casi, lei lo sa, diventa poco facile conciliare libertà e responsabilità, e talvolta l'entusiasmo ne risente :-)<br Buona giornata, madame Psike.
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 08/10/18 alle 21:04 via WEB
Anche io ho sempre visto l’autunno come una primavera potenziata…Molti dei suoi benefici senza gli effetti collaterali. Una sorta di premio con il senno di poi. Si è pericolosamente stanchi dall’inverno e ci si ritrova nudi e molto spesso feriti nell’accogliere un ventuno di marzo acerbo e poco conciliante. Come i gemellini divini, la primavera è tanto puerile quanto inaffidabile – dispettosa, a tratti crudele – talvolta egoista, concede con fascino disarmante ma facilmente disattente; all’autunno, invece arriviamo carichi di calore e carezze estive. Ed anche a chi, come me, non prende colore e molto raramente va d’accordo con un clima esasperato, l’estate qualche buon frutto, comunque, lo regala, lasciandoci sostanzialmente almeno nutriti di più riposo e luce. Per questo poi quando cala l’esagerazione di una temperatura invadente e i colori brillano di una passione più avvolgente e defilata, fatta di molte più ombre ma anche di più fiamme – camini, calderoni (e detto da una strega…) - racconti segreti svelati per metà o sogni respirati all’ombra di vigneti (e detto da una che li ama, pur essendo praticamente astemia…) ci si ritrova già in uno stato di grazia. Riguardo al dovere, invece, specifico: per quanto ci è possibile. E credo che il giusto compromesso burocratico sarebbe quello di mantenere con lui buoni rapporti - civili, forse, è meglio - ma senza lasciarsi (co)stringere dalle sue pretese talvolta insane, fino a non riuscire più a respirare correttamente o addirittura aiutandolo a spodestarci dalla nostra stessa vita. Anche perché sono davvero troppi i casi in cui proprio in nome di un nobile senso di responsabilità si è perso di vista tutto...e addirittura proprio l'oggetto - o il soggetto - in virtù del quale ogni dovere veniva svolto...Grazie mille davvero, Korov_ev, e buona serata a lei.
 
legrillonnoirdestael
legrillonnoirdestael il 10/10/18 alle 19:05 via WEB
Incantevole mese e ammirevole stagione, concordo. Riguardo all'entusiasmo effettivamente penso tu abbia ragione nel chiederti cosa ci sia, alla fine, di maggiormente desiderabile di un tale invasamento perchè davvero è una chiave che può aprire tutte le porte. Buona serata Ele
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 11/10/18 alle 19:11 via WEB
Chissà se apre anche quella che interessa a me...ma forse, per far prima, dovrei indirizzarmi direttamente alle serrature dei reparti psichiatrici? :-( Buona serata a te, Niccolò ;-)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
ARGYRIA il 10/10/18 alle 19:08 via WEB
Anche a me piace l'autunno ma molto anche l'inverno e anche se rigido... pensa te :) Accolgo il tuo post con molto entusiasmo! :))
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 11/10/18 alle 18:44 via WEB
Felice di questo tuo stato, allora ,-)
 
arwen971
arwen971 il 10/10/18 alle 19:11 via WEB
Non ci avevo mai fatto caso a dire la verità al fatto che entusiasmo avesse quell'etimologia, tante volte si danno per buoni significati facili e immediati senza rifletterci su ed entusiasmo è molto diverso da semplice felicità o contententezza...:)
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 11/10/18 alle 18:58 via WEB
Molto diverso, si...La contentezza probabilmente potrebbe essere più una condizione superficiale e momentanea per qualcosa che ci rallegra e ci soddisfa lì per lì, ed anche la felicità (che probabilmente sbagliando, non ne ho idea, personalmente considero come una contentezza incrementata) la vedo pur sempre legata ad piano molto terreno - una soddisfazione legata a situazioni e fatti non neessariamente materiali, ma anche affettivi - ad esempio si è indiscutibilmente felici quando amiamo qualcosa o qualcuno - ma sempre dipendenti dall'esterno. L'entusiasmo invece è più come una grazia speciale che ti allaga invadendoti lo spirito, personale e intima, forse anche un po' in bilico tra lo stupore naturale...e gli effetti degli stupefacenti ;-pp
 
ravenback0
ravenback0 il 10/10/18 alle 20:25 via WEB
Parole sante...condivido entusiasticamente ogni parola sul dovere...:) Ma che si dice delladivina mania erotica?
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 11/10/18 alle 19:08 via WEB
Eros è una divinità, la mania o follia divina ha più forme, per Platone erano 4 gli invasamenti maniacali: il profetico proveniente da Apollo, quello artistico (le ispirazioni pervenute direttamente dalle Muse),la frenesia estatica di Dioniso e appunto quello dell'innamoramento “l’unica condizione in cui si uniscono le due nature dell’uomo: l’io divino e la bestia incatenata." P.S. poi ci sono le manie ossessivo-compulsive ma quelle - ahimè - di divino hanno proprio poco...Grazie per aver scritto, raven ;-)
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 14/10/18 alle 19:18 via WEB
"La mia missione nella vita non è semplicemente sopravvivere, ma costruire un percorso libero - per quanto mi è possibile - con mosaici di passione e compassione, umorismo e inventiva. Perchè l'unico successo che voglio io, è quello che si raggiunge quando hai trovato una tregua con te stesso, ti piace quello che fai, ti piace come lo fai e non derubi di tempo (ma ancor più, di sostanza) la tua anima. Anche perché dentro di lei ci sono tutti i tuoi averi: le cose e le persone che si amano."
Come sarebbe bello, cara Ele, se ciascuno di noi potesse condividere al pieno, nel suo "esistere" questa tua plendida missione! Magari offrendo alla parola "vecchiaia" di riscattarsi un po' facwndo proprio il "sentire" del "vecchio saggio" visto non come "mummia viva", ma "entusiasta" portatore di esperienza e di sapere positivo.
Un forte abbraccio, M@.
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 14/10/18 alle 20:50 via WEB
;-) Facciamo così...il primo che riesce ad esaudirlo fa...un "libera tutti", che ne dici? Grazie i n f i n i t e ;-)
 
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