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Dillo, bella strega...se lo sai, Adorabile strega…Dimmi, conosci l’irremissibile? (I fiori del male, C. Baudelaire)

 

 

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ANGELI E STREGHE

Post n°89 pubblicato il 15 Marzo 2014 da ElettrikaPsike
 

 

 

 

 

«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli» (Mt 5, 3)

 

I bambini si dividono in due M.

In quelli meravigliati e in quelli maligni.

Quelli meravigliati si stupiscono, e da grandi diventano outsiders, artisti, visionari, "fratelli di" o "sorelle".  Forse anche "padri" e "madri"; ma soprattutto "figli".

Quelli maligni sono figli di genitori mai stati figli. Guardano, non provano e accumulano. E poi guardano ancora e studiano.  Da grandi questi bambini diventano intellettuali, probabilmente insegnanti e soprattutto "adulti".

"In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli."

 

 

I maghi sono sacerdoti, ministri e mediatori, convinti che le arti magiche ed in genere la conoscenza del visibile e del non visibile siano una ricchezza da acquisire, con fatica, procedendo in uno studio di cui andare gelosi.

Non per nulla l'etimologia del termine “mago”, magus, μάγος in greco, riconduce al termine  "grande" e deriva da “mahati” che in sanscrito è “l'ingrandirsi”.

Alcuni Magi (μάγοι) giungendo da oriente domandavano: "Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella e siamo venuti per adorarlo" (...) 

"Et procidentes adoraverunt eum; et apertis thesauris suis obtulerunt ei munera, aurum, thus, et myrrham " (Matt. 2, 11)

Il mago impara e poi diventa adulto.

La sua è la condizione dell' accresciuta sapienza.

Diversa è la condizione della strega, cioè della vèd'ma in lingua russa, traducibile semplicemente in "colei che sa". Ma il suo è un sapere bambino, un sapere che non ha dovuto imparare.

La strega non è intellettuale, non è insegnante ed è stata tante volte bruciata perchè dopo, ma anche prima della nascita di Cristo, aderì ad una linea di pensiero più volte condannata a morte, indicata nel Vangelo di Matteo con le parole "Voi non fatevi chiamare maestri.”

Ed ella non si fa chiamare insegnante nè vuole apprendisti perchè, scrive Sibaldi riguardo alla vèd’ma,  a comunicare la sua sapienza ci mette un attimo. Le streghe ti guardano attentamente, solo per vedere se anche tu hai il coraggio di sapere senza aver prima imparato. E se ne hai, tutt’ad un tratto, ti dicono : “Vai, scopri chi sei e cosa puoi fare, non ti occorre altro”, poi proseguono per la loro strada.

Per gli studiosi di angelologia, dottrina presente in ambito delle culture assiro-babilonesi, iraniche, giudaiche e cristiane, Nithaiah, o Nith-haiah, o Nithihayah, il primo raggio angelico che porta nel suo nome il messaggio di "Dio che dona saggezza", è proprio lui, l'angelo delle streghe. E  NaTaN, in ebraico, significa “dare qualcosa”.

 

 

...la Strega che accende la sua brace nel vaso di terra, non vorrà mai raccontarci ciò che ella sa, e che noi ignoriamo... (Arthur Rimbaud)

 

 

 

 

 
Rispondi al commento:
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 10/04/14 alle 05:40 via WEB
Picche_marea, al contrario, non sono affatto permalosa. Sono contenta davvero che tu mi abbia scritto perché io credo fermamente in quel che ti ho già scritto e cioè che se non ci sono possibilità di scambio tra idee differenti non c’è possibilità di sperimentare angolazioni diverse per il nostro sguardo. Per questo il mio ringraziamento era sincero. Premessa questa mia rassicurazione aggiungo che il resto dei miei toni non era offensivo ma sinceramente stupito e la mia ipotesi con il volutamente scherzoso/provocatorio “ci sei o ci fai” poteva essere legittima, ma ti assicuro non inquisitoria…(anche perché, in tema di Inquisizione ti ricordo che sono le streghe ad avere avuto la peggio, quindi non sarei neppure nella posizione più adatta per inquisire ;-P). In verità, mi sembrava invece che fossero i tuoi modi nei miei riguardi ad avere giusto una nota accusatoria… primo tra tutti quello da te utilizzato nel definirmi eretica; per quanto la qual cosa, personalmente, visti gli illustri precedenti (Giordano Bruno, un nome a caso) mi lusinghi in modo inimmaginabile (non osavo puntare tanto in alto) ;-) In ogni caso, precisazioni iniziali effettuate, ti rispondo assicurando serietà a quel che scrivi e ti dico che probabilmente continuiamo a parlare di cose differenti, nel senso che… non ci stiamo capendo. Tu continui a parlare di una distinzione tra vari tipi di quel testo religioso denominato Bibbia, parlando di una suddivisione tra Bibbia propriamente “cattolica” e Bibbia “cristiana”; ma il Cristianesimo è una religione (ed un’etica) derivante dal Giudaismo e da un insieme di molteplici correnti metafisico-teologiche che fonda la sua ragione d’essere sulla figura di Gesù di Nazareth ed il cattolicesimo ne è semplicemente una delle forme/divisioni principali, come l’ortodossia e il protestantesimo. La Bibbia nasce invece come libro sacro della religione ebraica, cioè la Tanakh, acronimo della Torah (genesi, esodo, levitico, testo dei numeri e deuteronomio), del libro dei profeti chiamato Nevi'im e del Ketuvim (raccolta dei testi sapienzali) ma è anche il testo sacro della religione cristiana. Rispetto alla Bibbia ebraica, però, quella cristiana è composta tanto dall'Antico Testamento degli ebrei quanto dal Nuovo Testamento (che comprende Vangeli, Atti degli Apostoli e l’Apocalisse di Giovanni). La comprensione dei testi (in generale, e non solo di quelli sacri) dipende dalla capacità personale, e dalla volontà di accogliere e interpretare la lettura (non è sufficiente leggere le parole per vedere un testo, come guardare non significa conoscere). In questo senso esiste una disciplina di competenza teologica, l’ermeneutica, che altro non è se non l’interpretazione dei testi. Ma quel che tu scrivi “non credo ad una parola dei teologi della chiesa cattolica” dimostra quanto sia lontana la nostra capacità di parlare uno stesso linguaggio, in quanto, semplicemente continuiamo a parlare di argomenti completamente diversi. Io mi riferisco ad una cosa e tu, invece, a tutt'altra. Inoltre, come potrai constatare, se lo vorrai e se la tua visione del mondo ti autorizzerà a farlo, potrai leggere in molti dei miei scritti altrettanti riferimenti ai Vangeli Gnostici, testi naturalmente apocrifi, esclusi dal canone della Bibbia. Ti ringrazio ancora per il confronto.
 
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