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Dillo, bella strega...se lo sai, Adorabile strega…Dimmi, conosci l’irremissibile? (I fiori del male, C. Baudelaire)

 

 

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IL VENTO LOTTA AL BUIO COL TUO SOGNO

Post n°100 pubblicato il 03 Luglio 2014 da ElettrikaPsike
 

 

La pornografia mostra e dichiara, scopre e manifesta. Conclude e anticipa. 

E' un gioco che nasce per finire. 

E' la celebrazione dell'appagamento. E' tutto ciò che nutre per poi essere espulso.

Un inno alla sazietà e alla saturazione di un desiderio che vuole essere soddisfatto e soltanto cancellato con ansia crescente e frettolosa, per allentare la pulsione e per dimenticarsene.

Così come ci si dimentica di essersi strappati gli abiti divenuti troppo pesanti per un clima improvvisamente più caldo sui nostri corpi infastiditi.

Per dimenticarsene nello stesso modo in cui ci si dimentica e si preferisce dimenticare di esserci abbandonati a morsi famelici sui nostri ideali, ogni qualvolta ci siamo trovati in cellette di digiuno da ciò che eravamo e amavamo, soli, in cattività.

 

La pornografia è un vento impellente che soffia al buio sul tuo sogno accantonandolo. Denudandolo solo per vestirlo di ridicolo.

Ed è l'antitesi del desiderio.

 

L'erotismo è  ermetico, vestito, e quando si spoglia è di per sé inappagante.

Non vuole dare un sollievo né un chiarimento.

E’ un processo di difficile interpretazione e non immediatamente codificabile.

E’ un gioco tormentato che sfinisce i sensi e alimenta catene di pensieri.

E' fatto della stessa sostanza di cui è creato il desiderio.

Figlio di Povertà ed Espediente, mai povero né ricco.

Potenzialmente tutto, e di fatto un’ eterna incompletezza: orgasmo incompiuto, evocazione volontariamente labirintica.

 

L'erotismo è il gioco che nasce per perderci e sfinirci restando infinito.

E' il vento impellente che soffia al buio per non spegnere il sogno.

 

 

quadro astratto nei toni del blu notturno di Davide De Palma

 

Nella montagna nera il torrente delira a voce alta, tra precipizi nel tuo corpo sopito.

Il vento lotta al buio col tuo sogno;

il vento ti sradica e trascina e rade al suolo

apre il tuo pensiero e lo disperde.

Turbine i tuoi occhi, turbine il tuo ombelico,

turbine e vuoto Il vento ti spreme.

Come un ramo secco il vento ti sbalza.

 

Nel tuo sogno entra il torrente, 

rotola per la gola di pietra nella notte annodata al tuo corpo di montagna sopita.

Il torrente delira fra le tue cosce, soliloquio di pietre e d'acqua,

sulle scogliere della tua fronte passa come un fiume d'uccelli.

Il bosco reclina il capo come un toro ferito,

il bosco s'inginocchia sotto l'ala del vento ogni volta più alto;

il torrente delira ogni volta più fondo nel tuo corpo sopito, ogni volta più notte.

 

 

Da Temporale, di Octavio Paz.

 

 

 

L'autore dell'immagine è Davide De Palma - "Fiume in piena"

 

 

 

 

 

 
Rispondi al commento:
woodenship
woodenship il 09/07/14 alle 19:29 via WEB
Come dicevo,è assai necessaria una riflessione approfondita,per affrontare un argomento molto difficile e dai labili confini.Ma dopo alcuni tentativi,voglio provare a spiegare quella che ritengo sia la mia visione. Pornografia ed erotismo corrispondo ad uno spettro vastissimo inerente la sfera del sesso.Sfera alquanto personale e di impossibile riduzione ad elemento generale ed accomunante.Ognuno presenta caratteristiche diverse ed approcci diversi alla sfera sessuale.Come faceva notare il buon divino marchese,nel suo le 120 giornate,quando ad un certo punto finiva per limitarsi ad elencare una serie infinita di perversioni, che non c'era che da scegliere la propria di perversione,senza arricciare il naso per istinti ipocriti e perbenistici.Ma andando un po' più oltre,arrivando ad Andy Warhol,si capisce come sia l'arte che la pubblicità e il sesso,finiscono per assumere un'aspetto di serialità alquanto ripetitivo.Proprio come avviene nella pornografia,da molti considerata branca dell'immaginario sessuale che,proprio a partire dagli anni '70, ha cominciato a prosperare,sfruttando la diffusione di mezzi e supporti sempre più alla portata delle masse,e quindi ad una pubblicizzazione più aggressiva e provocante.Dunque la pornografia come serialità e ripetitività figlia della produzione fordista della catena di montaggio.Molto oltre qualsiasi riflessione filosofica in epoca precedente.In questo scenario di massificazione della sessualità,e quindi di democratizzazione,con la dovuta liberazione pure dalle inibenti repressioni morali e religiose, viene ad inserirsi la diffusione del social network,determinando ancor più un trionfo di una concezione della sessualità fintamente liberata,poichè espressione di costumi più falsamente liberi.La pornografia non può essere liberatoria in ogni caso,secondo i molti,in quanto conduce ad una percezione della sessualità in senso patologico.Ma io,assai modestamente,penso che non ci sia mai nulla di squalificante in ogni cosa che riguardi la sfera sessuale dell'individuo.Non riesco a concepire una dialettica all'interno di questa sfera,se non nell'ottica del soddisfacimento delle necessità dell'individuo.Sempre e comunque nell'ambito di una sessualità che non sia espressione di ossessività malata.Come invece sempre più sembra scaturire da atteggiamenti pubblici e privati.E mi spiego:un po' di sana pornografia non può essere dannosa nel rapporto di coppia,in quanto può essere spunto di complicità e condivisione nel gioco della sensualità.Mentre un abuso costante e progressivo della seriale ripetitività dello spunto,può portare ad una sorta di dipendenza che finisce per svuotare gioco e complicità d'ogni attrazione,elevando la soglia della dipendenza e della sopportabilità del gioco stesso.Nell'ambito della sensualità,che dovrebbe essere la sintesi tra il desiderio e la pornografia,può accadere qualcosa di analogicamente patologico,dal momento in cui,una esasperata ricerca di una sensualità che non venisse naturalmente ispirata,portasse ad una mitizzazione di atteggiamenti e ricerche del genere feticistico e situazionistico,tali da rendere il tutto una recita stucchevole al livello di tanta letteratura di pretesa sensualità ridondante.In ultima analisi, ritengo che la pornografia non sia altro che un compendio della sensualità.Quindi non si dovrebbero distaccare l'una dall'altra,in quanto l'una completa l'altra,sempre nell'ottica di un responsabile gioco di rimandi e complicità.Cosa che,nel tempo,non si è quasi mai verificata,tranne che con la modernità e con la scoperta della possibilità di sfruttamento che permetteva proprio la disgiunzione dei due aspetti:la pornografia per soddisfare i palati più rozzi e dozzinali delle masse,magari pure per condizionarle e tenerne a bada le pulsioni ribellistiche e libertarie;mentre la sensualità viene ad essere relegata ad appannaggio delle classi intellettuali ed elevate.Un esercizio di cerebralità spinta,per orgasmi stellari e culturali...E qua mi fermo,anche perchè mi rendo conto che non ho ancora detto nulla,ma di spazio riempito ce n'è molto e senza scomodare classici e meno classici... Quindi concludo nella speranza di essere almeno riuscito ad esprimere,rendendolo leggibile,il mio parzialissimo punto vista........... Un caro saluto ed un fiore dai mille di una notte...............W...........
 
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