ElettriKaMente
Dillo, bella strega...se lo sai, Adorabile strega…Dimmi, conosci l’irremissibile? (I fiori del male, C. Baudelaire)
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AVVISO AI NAVIGANTI...
Tutti i passanti sono gentilmente invitati a lasciare fuori da questo blog:
incontinenze di ogni genere e tipo,
pratiche onanistiche finalizzate alla pubblicazione
e manie persecutorie-vittimistiche,
grazie.
Anche se il blog é moderato, ogni intervento pervenuto viene pubblicato.
Qualora il vostro non risulti, invece, visibile tra gli altri è semplicemente perché, presentando tracce delle sopracitate (incontinenze, pratiche onanistiche o manie persecutorie-vittimistiche)
vergognandosi di se stesso e di chi l'ha messo al mondo, si è autoeliminato.
Capisco che il nome del blog potrebbe trarre in inganno, ma qui non troverete il supporto psichiatrico che andate cercando.
Cordialmente,
Elettrikamente,
EleP.
« Cosa non sopporto... | QUANTO E' BELLA LA RESI... » |
Eccone un elenco.
Amo il rispetto che è considerazione e stima, il contrario della prevaricazione, figlia di tutte le false umiltà. Se queste, infatti, sono strumentali ad ogni principio di distruzione, il rispetto, solo, sublima e architetta costruzioni infinite, senza epoche.
Amo la tranquillità sciolta e serena di poter avere tutto il tempo del mondo da gestire senza fretta.
Amo la libertà di vivere attimo dopo attimo come se il tempo fosse una sorpresa declinata solo al presente.
Amo cosa riesce a convincermi a lasciarmi stupire. Per poter avanzare tra i paradossi del mondo lasciando aperta ogni possibilità, in uno stato dove tutto il piacevole può ancora accadere.
Ed amo i paradossi.
Amo la flessibilità e l'intelligenza che ti fanno costruire con leggerezza e consapevolezza ogni lavoro, e ti fanno vedere tutte le argomentazioni di questa vita dalla prospettiva più lontana possibile dall'avaria...
Amo che le ipotesi teoriche si basino sui fatti circostanziali perché il sabato è fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato ed ogni regola esiste e va imparata solo al fine di poterla superare per adattarla nel modo più consono alle innumerevoli eccezioni.
Amo le parole inaudite, i neologismi geniali, le associazioni estetiche sorprendenti, i ragionamenti brillanti e le innovazioni coltivate all’ombra di radici mitologiche.
Amo chi sta quieto ascoltando attentamente l'altro parlare, e poi gli permette di finire il concetto e permette a se stesso di elaborarlo prima di rispondere. E quando risponde, lo decide di fare con pacatezza e con un tono basso della voce, concedendosi di guardare le cose anche da un prospetto differente e osando aprirsi a concetti partoriti dentro panorami mai visti.
Amo il coraggio di voler essere forti e l'ingegno di chi porta un vento novello nella sua mente e chi cerca la propria irripetibile autenticità arricchiendo tutto e tutti nel corso non solo del suo mondo.
Amo chi si aggrappa alle proprie difficoltà solo per potersi inerpicare e usarle come scale, utilizzando poi i propri limiti come amichevoli gradini.
Amo chi si va a riprendere le ali e in levita' riconosce la propria parte divina, compiendo i suoi miracoli.
E chi parla dei propri sogni e vede, e cerca, la bellezza ovunque. E laddove distingue oscurita', morte e angoscia sa distanziarsene e rispondere loro avvantaggiandosi con la luce. Ed amo chi nella luce sa trovare l'ombra e nel buio vede le viscere della profondità e non il nome della morte.
Amo chi è umile e sa come dire e pensare ad un “grazie” in modo grato.
Chi infonde serenita' e concede la calma lasciando vivere e promuovendo la libertà.
Chi è ingegnoso, ma con modestia ironica.
Amo chi reagisce ai vicoli chiusi e ai lutti dell’anima scavando soluzioni.
Amo la flessibilità e la capacità di vedere il quadruplo dell’angolo retto…o il doppio dell’angolo piatto.
Amo l'improvvisazione, la capacità di offrire motivi e condizioni inaspettate di gioia e di festa in circostanze non comandate e non facilmente predisposte alla festa e alla gioia.
Amo la disinvoltura e la naturalezza; ma anche le mistificazioni se queste sono una porta per trasfigurare, alchemicamente, una singola realtà e dilatarla indefinitamente in altre…al di là di ogni stanza immaginata.
Amo gli ambienti e le situazioni raccolte e fioche; ma cerco anche un contatto silenzioso e visivamente limpido con la natura.
Amo il romanticismo; che è tutt'altro dal sentimentalismo.
Ed amo il misticismo quando è sensuale e l’erotismo quando è mentale.
Amo la passione quando è spirituale e sa essere un fuoco liquido in movimento.
Amo la sensualità; ma quando è lunare e consunta.
Amo la creatività, lo stupore e l'unicità nell'espressione fisica e verbale dei sentimenti.
Ed amo le notti luminose fatte solo di vento lucido e di stelle.
Il mare al mattino, quando è un miraggio celeste di trasparenze limpide, e quando vestito a scaglie mosse nell'oro, ovatta sulle onde le grida di ogni infanzia che gioca.
Amo le notti di plenilunio e le falci crescenti e disseminanti.
Amo il vento dell'est all’inizio dell’autunno e quello limpido sul finire dell’inverno freddo che porta più verità alla luce di quanta non ne porti la stessa primavera.
Amo l'anima e i colori di settembre.
Amo i riverberi che tremano in collina nelle notti al principio dell’estate.
I bucati stesi in primavera.
La primavera inoltrata di giugno che scalda i vicoli dei centri storici e le campagne.
Amo leggere fra i ronzii e dormire su cuscini morbidi nelle campagne di cascine e fieno, verso il solstizio d'estate.
Amo le candele consumate e le preghiere solitarie che non sanno d'essere preghiere.
Ascoltare, mentre cammino, le campane scandire le messe di Pasqua in qualche altrove che non vedo.
Amo le passeggiate lente sul tardo pomeriggio d'estate.
E le notti natalizie anche quando non è Natale.
Amo le luci con i colori dell'ambra.
Le pinete e tutti i temporali estivi.
Dormire con le finestre per metà aperte mentre sta sciogliendosi la pioggia sui vetri e sulle tegole.
Amo l'attesa. E con lei ogni cosa che sappia farmi la promessa che tutto ciò che è desiderabile sia ancora possibile.
Amo i silenzi quando sono empatici e stanno per diventare complici.
Guardarsi negli occhi ripetendo le parole dette dall’altro nell'altro, vicendevolmente, in quel modo liquido di fare l'amore mentale. E giocare a scacchi in un una danza nata per l'aristocrazia guerriera nel farlo con i corpi.
Amo fare il bagno in mare quando c’è la pioggia insieme al sole.
Amo il cioccolato. E bere cioccolata calda acquattata sul divano, avvolta in un plaid che non sia di lana...
Amo l’essere lievi nei movimenti come se non si avesse un peso. E camminare con i ritmi allentati sulle nuvole, scordandosi di ogni nervo del midollo spinale.
E riposare, sentendosi così stanchi da non sentire più di avere un corpo e credersi già "oltre".
Amo l’idea di cenare con la persona che si ama, seduti ad un tavolo apparecchiato dell’osservatorio astronomico, a festeggiare il proprio compleanno; ma non necessariamente nel giorno del proprio compleanno.
E di celebrare le notti delle vigilie, di capodanno o di metà agosto, in una galleria d'arte parzialmente spenta e chiusa al pubblico, solo con piccole porzioni di musica e di luce e solo con una persona che si ama. E con lei ballare, guardando nella stessa direzione al di sopra di qualsiasi galleria delle chimere, sulle torri campanarie di qualche Notre Dame.
Amo guardare gli animali giocare e la giocondità dello scodinzolio dei cani e i loro occhi, indistintamente.
Amo i cuccioli, di tutte le specie.
Ed amo i giochi olimpici.
La mitologia.
Ballare per tutta la notte.
Le caffetterie.
I bistrot.
Giocare a pallavolo.
La filosofia.
Disegnare senza dipingere.
Leggere.
Scrivere ovunque, comunque.
L’arte.
Una certa musica che sa camminare con me.
Le mansarde.
I tetti.
Le fiaccole.
I tempi dell'università.
Le ricerche scientifiche.
I laboratori.
Le danze, i canti e le leggende celtiche.
Il mare quando è accompagnato dalla dolcezza della campagna.
I vigneti.
La montagna d'estate.
I planetari.
I mercatini e le bancherelle di libri in città, la sera.
Scrivere di notte al pc di fronte alla finestra, con il silenzio caldo di una luce smorzata e una coperta, molti ricordi, qualche sogno e una tazza grande di caffè.
Farsi la doccia dopo aver vinto una partita di beach volley e respirare forte.
Ascoltare lontana la musica di una festa, dopo essersi appartati, per riprendersi da qualche strana gioia e per sognarne altre. E guardare il mondo senza essere visti, nascosti fuori dai giochi.
Ma sopra ogni cosa, ho, inevitabilmente, una particolare predilezione per l'Assoluto. E non ho altra via d'uscita se non quella di contraddirmi e connettere gli estremi opposti...
L'immagine del post è Hurricane Woman di Sarah Zar.
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