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l’ipocrisia, l’opportunismo, chi indossa una maschera solo per piacere a qualcuno, l’arroganza, chi pretende di dirmi cosa devo fare, chi giudica, chi ha sempre un problema più grosso del mio, sentirmi tradito, le offese gratuite, i luoghi affollati, essere al centro dell’attenzione, chi non ascolta, chi parla tanto ma poi…, l’invidia, il passato di verdura





 
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Post n°620 pubblicato il 16 Aprile 2016 da enodas

 

 

 

Tornare a Venezia mi fa sempre piacere, anche se si tratta per una volta di farlo non fisicamente, ma attraverso il colore steso sulla tela. Del resto, é una sensazione che provo anche quando, alle pareti di qualche museo straniero, trovo una di quelle vedute gloriose e splendenti, in un misto di orgoglio ed ammirazione.
Ancora una volta, luogo incantato sospeso tra distese di acqua e di cielo, in scatti di vita quotidiana ed eventi che scandivano il calendario della Serenissima. Ancor più incantato nella notte, o sotto un manto di neve, oppure ancora quando l'acqua saliva e quasi sembra assorbire i rumori. Tra queste vedute, si snoda il colore, ognuno secondo una tavolozza particolare di ogni pittore, da luci cristalline e luminosissime ad altre, argentee e fredde, quasi velata di malinconia, fino a toni più cupi, gradazioni di grigio e linee di nero che definivano gli edifici stessi. Quegli stessi in cui si rifletteva il calore di una giornata di sole o il brivido di una mattina d'inverno, pareti dai colori pastello ed eleganti rifiniture, che rendono così distintive le nostre città del passato. Ogni pittore faceva esplodere la sua, di luce, come lanterna accesa nel cuore della notte all'uscita di una celebrazione, o come i fuochi d'artifico nella notte del Redentore. E quel luogo sospeso era la modella ideale da immortalare.

 

 

Se doveva essere un viaggio nel tempo, così é stato, in effetti, toccando nomi più sconosciuti da affiancare a quelli immediatamente riconoscibili del Vedutismo Veneziano. Del resto, il tema é probabilmente talmente vasto che usarlo nel titolo di una mostra é sempre una scelta destinata a perdere nel mantenimento delle promesse. Il rischio é quello di un agglomerato di opere, spesso peraltro affascinanti, rinvenute da una lista infinita. Così, se c'é qualcosa da portare veramente con sé, al termine, é l'atmosfera catturata in certe situazioni, la storia raccontata per immagini, e le differenti prospettive di chi si accingeva a narrarle. Talvolta nomi sconosciuti che sono stati una sorpresa. Al tempo stesso, i Canaletto, Guardi, Bellotto non assunsero a fama casualmente, ed ogni volta che li si osserva se ne comprende il motivo, nei riflessi dell'acqua, nella brillantezza dei dettagli, nella luce reale e palpabile.
Quello che un po' manca, alla fine, é legato alla sensazione di aver assaggiato di tutto un po', lungo vari secoli, oltre l'immagine più immediata legata a questo tema, ma senza un piatto completo. Per quanto difficile avrebbe potuto essere.

 

 

"Palazzo Martinengo ospita la più importante mostra sul vedutismo veneziano del Settecento e Ottocento mai organizzata in Italia. Si tratta di un’esposizione di caratura internazionale, ricca di capolavori provenienti da collezioni pubbliche e private italiane ed estere, che vuole celebrare la città italiana che più di ogni altra è stata, ed è ancora oggi, un mito intramontabile nell'immaginario collettivo: Venezia.

Crogiolo di arte e cultura, religioni e commerci, monumenti storici e scorci mozzafiato, la Serenissima ha sedotto con il suo fascino ammaliante generazioni di viaggiatori, mercanti, letterati e soprattutto pittori che hanno fissato sulla tela con la magia del pennello piazze, chiese e canali, luci, riflessi e le mutevoli atmosfere di questo "luogo incantato fuori dal tempo sospeso tra distese di acqua e di cielo".

Nel corso dei secoli Venezia è stata così spesso immortalata sia da artisti italiani che stranieri da determinare la nascita del vedutismo, nuovo filone iconografico particolarmente apprezzato dai colti e ricchi viaggiatori del Grand Tour desiderosi di tornare in patria con una fedele istantanea delle incantevoli bellezze ammirate nel Bel Paese.

...in esclusiva una selezione di oltre cento capolavori di Canaletto, Bellotto, Guardi e dei più importanti vedutisti del XVIII e XIX secolo. (...) i dipinti dimostreranno che la fortuna del vedutismo non si esaurì con la fine della Repubblica di Venezia, ma proseguì anche durante l'intero corso dell'Ottocento.

Sala dopo sala il visitatore vivrà un affascinante viaggio alla scoperta degli scorci più suggestivi della Città dei Dogi – da Piazza San Marco a Punta della Dogana, da Palazzo Ducale al Ponte di Rialto fino allo spettacolare Canal Grande percorso dalle gondole – seguendo il filo di un racconto che si dipana lungo due secoli di Storia dell'Arte, attraversando le differenti correnti pittoriche succedutesi nel corso del tempo, dal barocco al rococò, dal romanticismo fino agli echi dell'impressionismo.

Le luminose vedute ideate dai pittori, popolate da spigliate macchiette in costumi d’epoca e dai personaggi della Commedia dell'Arte, diventano sovente cornici alle famose feste veneziane del Redentore, della Regata Storica, della Sensa e del coloratissimo Carnevale animato dalle tradizionali maschere.

...un evento unico e imperdibile in grado di regalare emozioni indimenticabili, svelando l'anima più autentica della Serenissima, colta con formidabile sensibilità estetica dai più grandi maestri del vedutismo. Perché Venezia continui ad essere un mito, un sogno, vanto e orgoglio della nostra Italia"

(dall'Introduzione alla Mostra)

 

 

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