EnodasIl mio mondo... |
... " Non si conoscono che le cose che si addomesticano", dissela volpe." gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!" ...
... "Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
"E' certo",disse la volpe.
"Ma allora ch eci guadagni?"
"Ci guadagno", disse la volpe, "il colore del grano".
soggiunse: "Va a rivederele rose. Capirai che la tua è unica al mondo". ...
... "Addio",disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".
"L'essenziale è invisibile agli occhi", ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
"E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".
"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa…" sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
"Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…"
Tutte le foto contenute in questo blog, se non specificato diversamente, sono mie e come tali sono protette da diritto d'autore. Rappresentano un momento, un istante, un'idea un'emozione.
Ho costruito un sito per raccoglierne alcune, e condividere una passione nata e cresciuta negli ultimi anni. Il sito é raggiungibile cliccando l'immagine qui sotto:
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ultimo aggiornamento: 20 Febbraio 2014
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l’ipocrisia, l’opportunismo, chi indossa una maschera solo per piacere a qualcuno, l’arroganza, chi pretende di dirmi cosa devo fare, chi giudica, chi ha sempre un problema più grosso del mio, sentirmi tradito, le offese gratuite, i luoghi affollati, essere al centro dell’attenzione, chi non ascolta, chi parla tanto ma poi…, l’invidia, il passato di verdura
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Post n°738 pubblicato il 17 Dicembre 2017 da enodas
Sono passati anni da quando ho visitato questi mercatini. A distanza, quello che era un ricordo delle luci e della folla di allora impallidisce rispetto a quanto ho trovato. Sono tornato con la gioia di aver passato una bella giornata, dopo essermi inebriato di sapori da provare solo in questi contesti, da una tradizione più forte che mai, e di essere stato bene con la persona che mi è vicino. Ci siamo stretti in una marea di gente, che fin dal mattino affluiva dalla piazza antistante il duomo, e via via abbiamo girato, di piazza in piazza, casetta dopo casetta, fino a giungere sulle rive del Reno, assaporando una coppa di cioccolata calda infusa di liquore. E poi, nuovamente, zigzagando, ho atteso che le luci si accendessero e divenissero via via più luminose, quasi un'autostrada proiettata nell'oscurità, o un abbraccio di calore, a riflettersi su oggetti più o meno improbabili, una pozza d'acqua sulla strada, un canto di Natale. Idealmente, quei sapori salivano ancora più intensi, ed il tempo scorreva, ricordandomi che era ora di tornare verso casa. Colonia, dopo anni, un sabato a ridosso del Natale, quando allora era amarezza ed una ferita di smarrimento. E poco tempo per davvero vivere questi mercatini .Nella mente, queste immagini cambiano. Leggerezza. In un modo o nell'altro, ai vari mercatini di Natale sparsi da qui fino a Parigi, ho legato qualche frammento dell'anima. Forse, al tempo stesso, le bancarelle sono cresciute, e questo evento è cresciuto in popolarità. Io sono contento di esservi tornato.
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