EnodasIl mio mondo... |
... " Non si conoscono che le cose che si addomesticano", dissela volpe." gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!" ...
... "Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
"E' certo",disse la volpe.
"Ma allora ch eci guadagni?"
"Ci guadagno", disse la volpe, "il colore del grano".
soggiunse: "Va a rivederele rose. Capirai che la tua è unica al mondo". ...
... "Addio",disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".
"L'essenziale è invisibile agli occhi", ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
"E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".
"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa…" sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
"Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…"
Tutte le foto contenute in questo blog, se non specificato diversamente, sono mie e come tali sono protette da diritto d'autore. Rappresentano un momento, un istante, un'idea un'emozione.
Ho costruito un sito per raccoglierne alcune, e condividere una passione nata e cresciuta negli ultimi anni. Il sito é raggiungibile cliccando l'immagine qui sotto:
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ultimo aggiornamento: 20 Febbraio 2014
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Non mi piace
l’ipocrisia, l’opportunismo, chi indossa una maschera solo per piacere a qualcuno, l’arroganza, chi pretende di dirmi cosa devo fare, chi giudica, chi ha sempre un problema più grosso del mio, sentirmi tradito, le offese gratuite, i luoghi affollati, essere al centro dell’attenzione, chi non ascolta, chi parla tanto ma poi…, l’invidia, il passato di verdura
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Messaggi di Settembre 2016
Post n°647 pubblicato il 28 Settembre 2016 da enodas
"...And forever and forever, The moon and its broken reflection (Henry Wadsworth Longfellow)
"...nero di pece, a monte, (Giovanni Pascoli) “There is peace even in the storm” (Vincent Van Gogh) |
Post n°646 pubblicato il 22 Settembre 2016 da enodas
In qualche modo, lo sento. Lo immagino. Come sia, arrivare da lontano, e scendere dal treno, in un luogo nuovo, così lontano, da casa, dagli affetti. Posso solo calibrarlo su di me. Ho immaginato quel giorno, con un leggero nodo allo stomaco. E non so come vivi questo moment, invece, dopo anni, tornando in questa cittadina. Cosa rappresenti, ricordi, sentimenti, qualche pianto, non lo so. Parte di un mondo nascosto e da scoprire. Anche solo per questo, vorrei tenerti in un abbraccio. Forse é già autunno, o forse qui, una vallata come nascosta, non se ne é ancora andato. Zigzagando tra la foresta... le fronde si sfiorano leggermente, ed al tempo stesso attutiscono la pioggia. Forse sono colori antichi, impastati in un acquerello, massa informe che si sovrappone a se stessa attorno alla rocca. Perché, chissà, poi alla fine c'é sempre un castello, che regna in quello stesso silenzio nel quale si avvolge.
C'é stato un tempo in cui mi sarebbe piaciuto andare all'Oktoberfest. Tempo fa. Ad oggi, invece, non era così. Ed allora, forse anch un po' aprtendo da questo e da un po' di paura, complice un tempo infelice, il ritorno a Mondaco non é stato di quelli che han lasciato il segno. In qualche modo, i ricordi si cristallizzano ed una volta tornati si scopre con amarezza che qualcosa é diverso. E la sensazione generale di un'accoglienza maleducata, in alcuni casi arrogante oltre l'accettabile, é qualcosa che porto via sulla strada del ritorno. Nel freddo pungente di una domenica pomeriggio, il centro di Monaco era incredibilmente deserto, ogni luogo chiuso, e molto grigio.
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Post n°645 pubblicato il 19 Settembre 2016 da enodas
Qualche giorno fa era il compleanno di un grande amico. Uno di quelli che si legano a te negli anni dell'adolescenza. Uno di quelli che, nonostante questo, é lontano da molto tempo. Distanze che vanno oltre la metrica. Ma, alla fine, in un certo senso anche questa é la vita di ciascuno che fa il suo corso, non c'é nemmeno una vera ragione o una vera colpa. Qualche giorno fa, quel giorno, mi sono trovato sulla strada, a guidare, per lungo tempo. E guidare, magari in silenzio, apre i pensieri. Ripetendomi di mandare un messaggio, prima o poi, - tanto é rimasto - sono tornato indietro nel tempo, in un accavallarsi di immagini ed istanti emersi d'improvviso, tutti assieme. Seguivo le linee della strada, ma nel frattempo, scendevo condotto da questo filo di Arianna. Scendevo agli anni del liceo, al cuore rapito in un nodo che non é mai stato sciolto, agli istanti che di anno in anno arrivavano fino alla maturità, senza essere necessariamente legati alla scuola. La verità é che non so più bene come guardare a questi ricordi, é come se una parte di me non se ne fosse mai staccata, e rimanessero vivi in un certo modo di sentire e vivere le cose, mentre da un'altra parte diventano immagini sepre più lontane, anch'esse lungo una distanza che non é misurabile. Ho pensato a quanto fosse sorprendente realizzare quente immagini fossero impresse, come dire quante cose importanti siano legate a certi momenti. Nel frattempo, inevitabilmente, altre cose sono successe, e parzialmente sono andate a sovrapporsi, non solo nascondere ma quasi a coprire. E non so nemmeno dire cosa forse avrei dovuto fare meglio, o diversamente, neanche guardando con gli occhi di oggi, perché forse nemmeno oggi saprei muovermi in maniera diversa. Se solo... forse anche una punta... cosa sarebbe stato diverso.
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Post n°644 pubblicato il 15 Settembre 2016 da enodas
Non ho mai capito perché in ogni tentativo di far tornare il Piccolo Principe, lo si debba immaginare perso in quel mondo dei grandi che le sue parole semplici e leggere avevano saputo spogliare fino a renderlo incomprensibile. Come se anche il Piccolo Principe dovesse tradire se stesso crescendo. Credo di aver bisogno di credere che non sia così. Ho aspettato a lungo di vedere questo film animato, con la promesa di una musica che mi prendeva, esattamente come il volo di un aeroplano disegnato su un foglio di carta stroppicciato, e mi faceva provare l'emozione del volo. Ho atteso, ma alla fine il film non mi é piaciuto. Non tanto per la storia in sé, che lo renderebbe anche un racconto piacevole, ma per il collegamento che avrebbe dovuto rappresentare con la sua fonte d'ispirazione. Non mi é piaciuto per la seconda parte, appunto, sfocatamente delineata qui sopra, in cui il Piccolo Principe diventa un ragazzotto imbranato, e non mi é piaciuto per il racconto del libro di Saint-Exupery, povero, senza passione e privo di intensità, con quei passaggi semplici ed indimenticabile quasi svuotati in una opaca banalità. Questo, mi ha deluso. Sarebbe potuto essere meglio? Magari sì, io credo, ma non lo so. Del resto, questo film credo sia passato presto in sordina.
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Post n°643 pubblicato il 12 Settembre 2016 da enodas
Non so se dovrei o meno, ma sono uscito da lavoro con rabbia ed amarezza. Anche se la sera avrebbe dovuto essere altro. Del resto, questa storia del lavoro e tutto quanto vi gira attorno é un tarlo che rode, lentamente, sin dall'anno scorso. Passo falso, trasposizione dei fatti, prospettiva, rimpianti che affiorano. Consuma tutto un'incredibile quantità di energia. Come se avessi lasciato per strada uno di quei nodi irrisolti, che carica i sensi e distorce la vista. O forse no. O forse é un'infelicità che trova più spazio, quel vedere che molte cose sono diverse da quanto mai immaginato e tutta l'incertezza che mi circonda ora che qualcosa é venuto a mancare da quello che si poteva definire un certo equilibio fragile. Ed alla fine, anche se non dovrebbe essere cosi', mi ritrovo questa sera, con un pensiero offuscato, che di rancore e frustrazione appanna il presente.
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Post n°642 pubblicato il 04 Settembre 2016 da enodas
"La traversata era cominciata e la nave, come un frammento staccato dalla terra, correva solitaria e rapida come un piccolo pianeta. Intorno ad essa gli abissi del cielo e del mare si univano in una irraggiungibile barriera. Una grande solitudine sembrava avanzare tutt’intorno con la nave, sempre mutevole e sempre eguale ed eternamente monotona ed imponente. Di tanto in tanto un’altra vela bianca errante carica di vite umane appariva lontano e spariva diretta verso il suo destino..." (Joseph Conrad)
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Post n°641 pubblicato il 01 Settembre 2016 da enodas
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