EnodasIl mio mondo... |
... " Non si conoscono che le cose che si addomesticano", dissela volpe." gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!" ...
... "Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
"E' certo",disse la volpe.
"Ma allora ch eci guadagni?"
"Ci guadagno", disse la volpe, "il colore del grano".
soggiunse: "Va a rivederele rose. Capirai che la tua è unica al mondo". ...
... "Addio",disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".
"L'essenziale è invisibile agli occhi", ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
"E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".
"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa…" sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
"Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…"
Tutte le foto contenute in questo blog, se non specificato diversamente, sono mie e come tali sono protette da diritto d'autore. Rappresentano un momento, un istante, un'idea un'emozione.
Ho costruito un sito per raccoglierne alcune, e condividere una passione nata e cresciuta negli ultimi anni. Il sito é raggiungibile cliccando l'immagine qui sotto:
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ultimo aggiornamento: 20 Febbraio 2014
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l’ipocrisia, l’opportunismo, chi indossa una maschera solo per piacere a qualcuno, l’arroganza, chi pretende di dirmi cosa devo fare, chi giudica, chi ha sempre un problema più grosso del mio, sentirmi tradito, le offese gratuite, i luoghi affollati, essere al centro dell’attenzione, chi non ascolta, chi parla tanto ma poi…, l’invidia, il passato di verdura
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Messaggi del 30/07/2014
Post n°488 pubblicato il 30 Luglio 2014 da enodas
Ha iniziato a piovere. Così come é iniziata la musica. I tasti del pianoforte ed il ticchettio della pioggia. Tutto il resto é silenzio sui gradoni dell'Arena, un silenzio sospeso come é quello intervallato da note sullo spartito. E' una musica che si imprime come l'acqua tra le pieghe dei vestiti bagnati. Quasi che le due cose non fossero separate.
"Andai nei boschi perché desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita, e per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi, e per non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto. Non volevo vivere quella che non era una vita, a meno che non fosse assolutamente necessario. Volevo vivere profondamente, e succhiare tutto il midollo di essa, vivere da gagliardo spartano, tanto da distruggere tutto ciò che non fosse vita, falciare ampio e raso terra e mettere poi la vita in un angolo, ridotta ai suoi termini più semplici..." (Henry David Thoreau)
Nasce così "In a time lapse", l'ultimo disco di Ludovico Einaudi, cui é interamente dedicata la prima parte del concerto. Nasce così, dalla lettura di uno scrittore che ha un nome familiare. Immagino proprio queste parole, ora, mentre é l'acqua a scendere irregolare ed infine a bagnarmi il volto. Affondo nel profondo. Di una musica inafferrabile, fatta di semplicità e silenzi. Eppure inafferrabile. Canto ancestrale che assorbe il mio sentire, le mie dita che sfiorano un fascio di capelli, che anelano improvvisamente i tasti di un pianoforte, mentre ombre di musicisti sullo sfondo di un palco illuminato di luci che sembrano un tramonto o una notte stellata si riflettono su un pavimento bagnato che sembra un mare intero, uno di quegli oceani che dipingono l'anima e sussurrano nel silenzio.
"I sogni sono le pietre di paragone del nostro carattere."
A tratti mi sembra quasi di risalire momenti della mia vita. Salendo scale di note fatte dei tasti di un pianoforte. C'é un'Arena colma, ora, gente venuta anche dall'estero. Ci sono io, una decina d'anni fa o poco più, su una sedia di plastica nel cortile di una villa assieme ad un centinaio di persone. Uno dei ricordi in musica più vividi ed impressi che porto con me. E lui, che suona la propria musica. E gli altri, in un silenzio a cui nemmeno sembra si voglia concedere il respiro. Ecco, ora, solo al pianoforte, canta quella stessa musica, più pura, più bella. E' dentro di me.
"La nostra vita più vera e quando siamo svegli nei nostri sogni."
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