EnodasIl mio mondo... |
... " Non si conoscono che le cose che si addomesticano", dissela volpe." gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!" ...
... "Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
"E' certo",disse la volpe.
"Ma allora ch eci guadagni?"
"Ci guadagno", disse la volpe, "il colore del grano".
soggiunse: "Va a rivederele rose. Capirai che la tua è unica al mondo". ...
... "Addio",disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".
"L'essenziale è invisibile agli occhi", ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
"E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".
"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa…" sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
"Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…"
Tutte le foto contenute in questo blog, se non specificato diversamente, sono mie e come tali sono protette da diritto d'autore. Rappresentano un momento, un istante, un'idea un'emozione.
Ho costruito un sito per raccoglierne alcune, e condividere una passione nata e cresciuta negli ultimi anni. Il sito é raggiungibile cliccando l'immagine qui sotto:
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ultimo aggiornamento: 20 Febbraio 2014
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l’ipocrisia, l’opportunismo, chi indossa una maschera solo per piacere a qualcuno, l’arroganza, chi pretende di dirmi cosa devo fare, chi giudica, chi ha sempre un problema più grosso del mio, sentirmi tradito, le offese gratuite, i luoghi affollati, essere al centro dell’attenzione, chi non ascolta, chi parla tanto ma poi…, l’invidia, il passato di verdura
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Messaggi del 25/08/2014
Post n°495 pubblicato il 25 Agosto 2014 da enodas
E' come scavare, strato su strato. Scendere, dentro un ricordo sotto l'altro. E le pale dei mulini roteano, sibilando. E le fronde dei cespugli ondeggiano, sfiorando il palmo della mia mano. Sento che rimuovo, ognuno di quegli strati, riscoprendoli, rivivendoli, come se li stessi grattando via, uno ad uno. Ed ogni segno è anche un po' un graffio. Sono fatto così, così porto dentro i miei ricordi. Quando nevicava ed il vento spazzava il viso. Allora dei ragazzi pattinavano sul ghiaccio. Quando invece era primavera, dei ragazzi si tuffavano nell'acqua stagnante ed ovunque fiorivano margherite gialle. Erano i primi amici di Delft, ed avevamo risalito la Mosa in barca. Quando poi avevo portato mia sorella e mia mamma, noleggiato una bici, percorso le stradine. Era ancora primavera, un'altra volta, e pochi giorni soltanto, avrei scoperto la Grecia ed un modo nuovo di viaggiare. Ed infine, quattro anni più tardi, ero tornato, quasi a dire addio, due libri sotto braccio, una tesi e la storia di Capablanca, l'ainteresse per gli scacchi ed un vuoto nel cuore sempre più pesante. Le pale dei mulini roteavano, ancora, come oggi, ed io respiro la stessa aria, gli stessi passi. Avevo promesso di non tornare, a me stesso, sentivo che sarebbe stato così, ma forse è giusto così, aggiungere un altro colpo di pennello, un altro ricordo, una nuova immagine, una sopra l'altra, in un momento particolare che forse ancora di più mi fa sentire il sapore di luoghi, dei ricordi, di quattro anni e più vissuti qui, in questa regione. sembra che siano volati cia come un battito di ciglia. Come gli anni seguenti. Temo la velocità dal tempo, nelll'istante in cui la scopro, la riscopro. Ora che, per altre vie, potrebbe essere davvero così. Non so se tornerò. E questo posto, a mio parere uno degli angoli più belli d'Olanda, che appartiene indissolubilmente a quello stesso capitolo. Un capitolo di cui appunto anche le date, a volte, tramite concatenazioni di ricordi, come fosse un diario che ho scritto, il tavolo di un ristorante, una stazione incompiuta e soprattutto questa schiera di mulini selvaggi che ruotano come ruotano i ricordi, il mio stato d'animo, la mia malinconia ogni volta che mi guardo indietro, comunque ed ovunque volga lo sguardo, quel mio sentirmi in colpa di qualcosa che non saprei dire, eppure sì, anche se non saprei cosa cambiare se anche potessi. Ogni passo è un po' più pesante, anche quando muove nella bellezza.
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