EnodasIl mio mondo... |
... " Non si conoscono che le cose che si addomesticano", dissela volpe." gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!" ...
... "Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
"E' certo",disse la volpe.
"Ma allora ch eci guadagni?"
"Ci guadagno", disse la volpe, "il colore del grano".
soggiunse: "Va a rivederele rose. Capirai che la tua è unica al mondo". ...
... "Addio",disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".
"L'essenziale è invisibile agli occhi", ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
"E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".
"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa…" sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
"Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…"
Tutte le foto contenute in questo blog, se non specificato diversamente, sono mie e come tali sono protette da diritto d'autore. Rappresentano un momento, un istante, un'idea un'emozione.
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ultimo aggiornamento: 20 Febbraio 2014
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l’ipocrisia, l’opportunismo, chi indossa una maschera solo per piacere a qualcuno, l’arroganza, chi pretende di dirmi cosa devo fare, chi giudica, chi ha sempre un problema più grosso del mio, sentirmi tradito, le offese gratuite, i luoghi affollati, essere al centro dell’attenzione, chi non ascolta, chi parla tanto ma poi…, l’invidia, il passato di verdura
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Messaggi del 08/04/2016
Post n°618 pubblicato il 08 Aprile 2016 da enodas
"Disegnava rapidamente, ridendo e spiegando anche a se stesso: le cose che non stavano ritte, i tetti che s'aprivano, la folla che ondeggiava, la vita, la vita dappertutto... Ecco fatto. Era charissimo. Non é vero? ..." Veloce. Veloce. Come un bolide che mi sfreccia accanto. O come una macchina diabolica che si scompone in forme pure, il cui funzionamento dipende dall'incastro perfetto delle une nelle altre. Movimento. Che risucchia dentro al quadro. Dentro, per l'appunto. Vortice, rumori, energia esplosiva. Tutto, come un polo magnetico, attrae lo sguardo come ad ipnotizzarlo, sempre più vicino, con una forza sempre maggiore. Quasi ebbro, come della forza di una strada illuminata nella notte, o quella di un atleta in movimento, oppure nella figura della madre che si dissolve, oppure ancora nelle lance puntati di cavalieri al galoppo. Dinamismo, movimento, parole astratte di un concetto che si fa concreto, catturato, forse intrappolato, tra disegni ad acquerello e tele dai colori luminosissimi. "Voglio sintetizzare le forme uniche della continuità nello spazio.
Questa era la fine, le ultime sale. Quelle più interessanti ai miei occhi profani, e quelle che avevo in mente. La prima parte della mostra su Umberto Boccioni, invece, era scorsa veloce, molto, alla ricerca di connessioni ed una organizzazione che lasciava una sensazione un po' amara, perché sembrava che dietro ogni sezione mancasse veramente qualcosa. Ma forse, colpa anche mia, e delle mie aspettative, non lo so, rileggendo i toni descrittivi ripescati qua e là. Per me, una mostra attraente a metà, forse troppo tardi, verso la fine. Un senso di incompiuto che veniva compensato, almeno in parte, con il passaggio - incluso nel biglietto - tra le sale dell'attiguo Museo del Novecento.
"...I più grandi (o per dir meglio i meno piccoli) quali ad esempio Giotto, Michelangelo, Tintoretto, ecc., essa si sgretola completamente, poiché in essa l'Illustrazionismo fu la più forte ragione di successo universale..." "...Col lirismo sintetico essenziale, coll'immaginazione senza fili e le parole in libertà nasce la vera poesia, che non esisteva prima. Col nostro Dinamismo pittorico nasce la vera pittura, che ugualmente non esisteva.
"Dopo aver giuocato distrattamente, a piccole puntate, coll'arte, coll'amore o colla politica, essi sentono oggi la necessità di rischiare tutto in un colpo solo, nel gran giuoco definitivo della guerra... "...Noi futuristi abbiamo sempre considerato la Guerra come unica ispirazione dell'arte, unica morale pacificatrice, unico lievito della pasta umana. Soltanto la Guerra sa svecchiare, accelerare, aguzzare l'intelligenza umana... [...] per una nazione povera e prolifica la guerra é un affare...
"A cento anni dalla morte di Umberto Boccioni (1882-1916) Milano celebra con una grande mostra l'artista del Futurismo, indiscusso protagonista dell'Avangiardia italiana. La sua geniale soluzione nel rappresentare visivamente il movimento e le sua ricerca sul rapporto tra oggetto e spazio hanno influenzato fortemente le sorti della pittura e della scultura del XXI secolo. Un’occasione unica per scoprire i più importanti dipinti e sculture dell'artista, ma anche dei principali protagonisti della cultura a lui contemporanea, insieme ad un’ eccezionale selezione di 60 disegni di Boccioni provenienti dal Castello Sforzesco di Milano. Ricca di novità, la mostra racconta il percorso artistico di Boccioni, la sua fama internazionale e la sua attività milanese, alla luce anche di inediti documenti riemersi. [...] Cuore della mostra, sviluppata in ordine cronologico e per nuclei tematici, l'eccezionale corpus di disegni di Boccioni provenienti dal Castello Sforzesco, insieme a scritti e documenti inediti riscoperti di recente, nei quali il percorso stilistico dell'artista è riconoscibile in tutte le sue fasi di maturazione: dalla formazione divisionista, simbolista ed espressionista, che guarda nel contempo alla tradizione classica, rinascimentale e barocca e alle coeve correnti figurative europee, fino all'affermazione del Futurismo. I disegni preparatori e i documenti esposti saranno affiancati alle opere pittoriche e plastiche di Boccioni e ad alcuni modelli che li hanno influenzati, esempi a volte inaspettati di una cultura figurativa che spazia dal XV secolo alla contemporaneità (Giovanni Ambrogio De Predis, Albrecht Dürer, Sir Frederic Leighton, Jacques Emile Blanche, Giacomo Balla, Giovanni Segantini, Gaetano Previati, Carlo Fornara e altri ancora)..." (dall'Introduzione alla Mostra)
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