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La collezionista di storie
Ho terminato di leggere ieri sera il primo romanzo di una giovane scrittrice, Randa Jarrar, La collezionista di storie, ed Piemme
Un libro intenso, che mi è piaciuto moltissimo, scritto con uno stile piacevole, ironico, leggero per argomenti spesso anche drammatici o tristi
Randa Jarrar, l'autrice, ha avuto una vita molto simile a quella della protagonista del suo romanzo. Nata a Chicago nel 1978 da padre palestinese e da madre greco-egiziana, dopo soli due mesi si è trasferita con la famiglia in Kuwait. Nel 1990, dopo l’invasione irachena, è fuggita in Egitto con la famiglia, per poi tornare negli USA nel 1991, dove si è laureata in Studi mediorientali. È traduttrice dall’arabo, cura un blog e ha già pubblicato svariati racconti. Attualmente vive ad Ann Arbor, Michigan, con il figlio, il fidanzato e il loro gatto.
Nel romanzo la protagonista si chiama Nidali, perchè, quando è nata, il padre, che voleva un maschio da chiamre Nidal - "la mia lotta" - non le ha scelto un nome femminile, ma ha semplicemente aggiunto una i .
Nidali è palestinese, egiziana e greca. È nata in America ed è cresciuta in Kuwait. Conosce a memoria il Corano, ma non porta il velo.
Adora Wonder Woman ed ha addobbato il muro dietro al letto con mille adesivi della sua eroina preferita, anche se un giorno suo cugino, fervente musulmano appena arrivato a casa sua, li strappa sostenendo che non sia altro che una svergognata americana in mutande color oro.
Nidali è un’ottima studentessa e non farebbe mai nulla per disobbedire a Baba, suo padre, se non fosse per i tre baci e mezzo che ha dato di nascosto al suo compagno Fakhr, bello e intelligente come lei.
Ma quando iniziano le vacanze estive, una sera Saddam compare alla tv per dichiarare guerra al paese.
Una bella disgrazia, perchè Nidali viene immediatamente caricata sulla macchina sgangherata di famiglia e ripara in Egitto insieme ai suoi genitori, agli zii ed ai cugini.
Restano solo delle storie a farle compagnia: le storie che compone per la scuola, per compiacere Baba, il padre architetto, e le storie di vita di chi le è caro, che trascrive e colleziona per fissarle per sempre su una pagina e fingere che nulla sia cambiato.
Quando, dopo l’esilio ad Alessandria, i genitori decidono di fare ritorno in America in cerca di fortuna, Nidali deve imparare ancora una volta a integrarsi in una cultura nuova, lottando contro le regole per potersi iscrivere al college e affermare la propria identità.
Ambientato tra gli Stati Uniti ed i paesi più caldi del Medio Oriente, La collezionista di storie è un romanzo tenero e profondo che traccia il ritratto della società araba prima della recente ondata di fondamentalismo.
La storia quotidiana di una famiglia, il padre architetto che sognava di diventare un poeta, la madre ottima pianista, che non ha potuto diventare un'artista perchè si è dovuta sposare, come tutte le donne arabe, un figlio piccolo, Gamal, e una ragazzina cresciuta in un mondo tradizionalista e impenetrabile ai più, ma che dentro di sé prova le stesse emozioni e i turbamenti di tutte le altre.
Vi sono pagine bellissime e divertenti, come il racconto della fuga dal Kuwait con la vecchia macchina della zia, che lei ha sempre odiato, che si ferma in mezzo al deserto, o gli incontri con il nonno materno in una grande casa elegante, mentre la famiglia di Nidali vive in un piccolo appartamento estivo perchè Baba è orgoglioso e non vuole dipendere dal suocero, ed altre piene di tristezza perchè il suo tanto adorato Baba spesso è violento e picchia la moglie ed i figli e applica leggi inconcepibili per una ragazzina europeizzata, cresciuta in una scuola "inglese" in Kuwait prima ed in Egitto e negli Usa poi
Molto bello anche il suo amore per il giovane compagno di scuola, che ritrova ad Alessandria d'Egitto e con cui comunicherà per lettera anche quando sarà lontana in America
Un buon libro, pieno di riflessioni e di storia, attuale, tra due mondi completamente differenti: un libro da non perdere, tutto da leggere e da gustare !
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