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« Messaggio #167Ultime dall'Eroico. »

Post N° 168

Post n°168 pubblicato il 14 Febbraio 2008 da eroico.aviere

Mordivoi sifonai, nun v'avessi visto mai!



Quanto segue è solo colpa mia, ammetto che potevo farne a meno. Potevo non accendere la televisione ieri sera ma purtroppo ho questa pessima abitudine: se quando sono a tavola non ascolto la televisione in sottofondo mi sento un pesce fuor d’acqua, mi manca qualcosa. Forse ricollego l’idea della TV spenta al lutto. Che da noi in Sicilia è classificato in varie fasi, si passa dal lutto stretto al mezzo lutto. Dipende dal grado di affinità col “de cuius”. Da bambino, ricordo che nei casi di dipartita di parenti, congiunti e persone vicine alla famiglia era abitudine osservare dai tre ai trenta giorni di astinenza assoluta da Tv, radio e impianti di diffusione musicale. Facevano eccezione novantesimo minuto e le estrazioni del lotto. Non si sa mai che il dipartito portasse un terno sulla ruota di Palermo.
Il silenzio insomma m’intristisce.
Ieri sera, facendo Zapping mentre aspettavo che si raffreddasse lo stufato che avevo  preparato nel pomeriggio, mi sono imbattuto nel faccione vispo di Giulianone Ferrara, invitato da Gad Lerner ad esprimere le sue posizioni in merito alla lista con la quale si prepara a scendere in campo alle prossime elezioni. Dato il parterre di ospiti in studio, mi aspettavo un dibattito acceso, anche perché la Rodotà sbuffava come un bufalo ogniqualvota Ferrara apriva bocca. Invece abbiamo assistito ad un monologo, con il conduttore che ha bloccato sul nascere un tentativo di reazione della giornalista del Corriere della Sera, esasperata ed infastidita dalle argomentazioni del corpulento Teo-Con. Finito il collegamento si passa ad un altro argomento. Si parla della Sicilia: per il dopo Cuffaro si profila l’avvento dell’italoforzuto Micciché. Come dire dalla padella alla spazzatura, senza nemmeno passare per la brace.
Per quanto la questione m’interessi ero ancora con la mente alle esternazioni di Ferrara. Non mi aspettavo che un conduttore di grande esperienza come Lerner saltasse così di palo in frasca. Volevo ancora ragionare, capire il senso di quella che mi sembra solo una strumentalizzazione elettorale e che per questo trovo riprovevole.
Commentando il monologo con la mia consorte sottolineo che apprezzo il tentativo di riflessione sul diritto alla vita, cosa che scatena un putiferio a tavola con mia moglie che s’infervora cercando di capire se non sia uscito di senno. Non credo. Non ancora.
Sono d’accordo con le posizioni di Ferrara, la salvaguardia delle vita e tutto quello che riguarda il diritto alla nascita del concepito. E’ vero che in alcuni casi si ricorre all’aborto con molta leggerezza, per evitare “spiacevoli” conseguenze. E’ vero che in alcune parti del mondo ci sono dei regimi che impongono l’aborto nel caso vengano concepite figlie femmine, pensiamo alla Cina. Ma a casa nostra, in cosa si vuole tradurre tutto ciò? Mettere mano alla 194? Ritornare a prima del 1978, quando magari erano gli stessi medici obiettori ( a parole) che  facevano abortire le donne in grado di permettersi certi privilegi mentre le povere disgraziate erano costrette a rivolgersi alle mammane rischiando la vita e la galera per un delitto “contro l'integrità e la sanità della stirpe” ?(si, avete letto bene, così recitava il codice penale in materia d’aborto).
Ferrara parla tanto ma non convince, non spiega come farebbe la nostra società a venire incontro alle esigenze di chi mette al mondo un figlio malato, non spiega come difendere il diritto ad un’esistenza dignitosa di chi versa in condizioni di degrado. Quello non è un problema suo evidentemente. Pone l’accento, strenuamente soltanto sulla difesa della vita, a prescindere dal resto. “L’occidente dev’essere Pro-life” conclude, illuminandosi come un balcone a festa.
Su questo sono d’accordo: ma la difesa del diritto alla vita dev’essere condotta ad ampio raggio; al posto di Ferrara strapperei tutto, direi “Scusate, ci ho ripensato ” e proporrei  una moratoria sulla produzione delle armi. Io uno che dicesse una cosa del genere lo voterei, metterei pure i manifesti gratis. l’Italia è tra i primi cinque paesi al mondo per l’esportazione di armi leggere, dove per armi leggere non si intendono solo revolver e fucili ma anche mine antiuomo, quei subdoli marchingegni spesso a forma di giocattolo che nel migliore dei casi fanno saltare le gambe ai bambini di mezzo mondo. Difendiamo il diritto alla vita di quelli che sono già nati.
Però non succederà: dimenticavo che il nostro è stato uno dei sostenitori della guerra come mezzo per esportare la democrazia. Dimenticavo inoltre che ha sulla coscienza tre aborti: magari non vuol dire nulla, però...

 
 
 
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