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Post n°7 pubblicato il 17 Giugno 2014 da riflessi_misti
Sono arrivata a 40anni con molte meno certezze di quando ne avevo 20. Il fatto è che quando smetti di pensare con la testa degli altri, che quando smetti di sentirti libero ed inizi ad esserlo davvero, le cose cambiano. All'inizio del '900 si progettava una società modellata da effetti condizionanti. Sui libri si legge che queste idee furono presto abbandonate in quanto l'apprendimento non è solo condizionamento. Ma se ben ci osserviamo allo specchio, quello che emerge dalla società contemporanea è un bel modellamento su larga scala. Recitano i panni che gli sono stati messi addosso, e poco importa senon li sentono loro. Si va avanti, a testa bassa e sorrisi di plastica, in relazioni vuote e inconcludenti, con questo senso di frustrazione crescente che rende tutti intimamente infelici. Ma poichè pensare, riflettere, prendere una posizione invisa ai più, significa mettere in dubbio tutta la struttura su cui poggiamo, si va avanti così. Giorno dopo giorno, leasing dopo leasing, promozione dopo promozione. E chi non ci riesce? E' fuori, un emarginato, un fallito. Ho amici con gli occhi spenti che mi raccontano che adesso che finalmente possono comprarsi la macchina dei loro sogni, saranno felici. Che ora compreranno la casa e si sentiranno tranquilli. La verità ti obbliga a prendere posizione davanti a te stesso e definire cosa sia davvero importante. E scegliere, se perseguirlo o meno. |
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