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Vasectomia per tutti
Se si decide di non avere figli è il metodo contraccetivo migliore e uno dei pochi a non pesare sulla donna. E poi oggi è reversibile (lo sapevate?), basta un intervento di microchirurgia per tornare fertili. Allora perché in Italia se ne parla così poco?
Professore, perché nel mondo ci sono milioni di vasectomizzati, ma in Italia questo intervento non è così diffuso?
, nel mondo ci sono alcune aree dove la vasectomia è molto diffusa, come in Cina. In Italia c'è da dire che non tutti i centri la offrono, salvo alcuni consultori. E tra l'altro solo ed esclusivamente su responsabilità dei direttori sanitari. I grossi ospedali poi non la fanno. Restano delle problematiche legate al consenso. Sono pochi gli urologi che si fanno carico di un intervento del genere. In ambiente pubblico non mi risulta sia stato fatto un ricovero per controllo delle nascite e vasectomie.
A partire da che epoca si è fatto ricorso alla vasectomia?
Direi dal secolo scorso.
Si usa soltanto il bisturi o anche altri strumenti più sofisticati?
Diciamo che l'evoluzione più diffusa e aggiornata è quella che chiamano "no scalpel vasectomy", ovvero senza bisturi. Si usano strumenti appuntiti che tirano fuori il canale deferente dallo scroto e poi si incide. Non c'è un sistema sicuro e provato per bloccare il deferente dall'esterno. Questa è l'evoluzione più moderna, invece di praticare un'incisione di un centimetro si usano strumenti molto appuntiti. E tra l'altro è una tecnica che viene dalla Cina e si è diffusa in tutto il mondo.
Quanto è sicura sia dal punto di vista della salute che degli effetti?
C'è stato un grosso polverone anni fa perché uscì un articolo negli Stati Uniti in cui si prospettava un'aumentata incidenza di tumore alla prostata per chi faceva la vasectomia. Poi è stato smentito. Qualche effetto collaterale c'è: l'aumento della dolenzia scrotale per esempio, perché non c'è una decongestione degli epididimi, gli spermatozoi inizialmente ristagnano, ma poi vengono riassorbiti dai globuli bianchi.
Questo può creare problemi ai testicoli?
No, il testicolo non si rovina perché gli spermatozoi sono bloccati, però ci possono essere un po' più di disturbi per il ristagno degli spermatozoi. Questo vale nel primo periodo. Per lo più i pazienti non hanno grossi disturbi e lo accettano bene. Ci sono dei casi di insuccesso ogni tanto, motivo per cui ai fini di protezione medico-legale gli urologi chiedono di fare l'analisi di 2 liquidi seminali a distanza di un mese.
Ci sono rischi nell'intervento?
Complicanze durante l'intervento o dopo sono scarsissime, una piccola emorragia, un ematoma, un'infezione (molto raro ma può succedere), la mancata chiusura di uno dei deferenti o la ricanalizzazione).
Oggi è reversibile, ma anni fa non lo era, vero?
Sì, il paziente deve essere informato che è una procedura definitiva. Non è un sistema anticoncezionale temporaneo, come la pillola. Ma può essere revertito senza problemi con interventi di microchirurgia per ricanalizzare i deferenti chiusi. Ci sono delle ottime possibilità di ripristinare la pervietà dei deferenti, ovvero di ricanalizzarli in modo che ripassino gli spermatozoi. C'è una relazione con il tempo d'intervallo in cui è rimasto chiuso il deferente. Entro i 5 anni c'è il 97% di possibilità di recupero della fertilità, entro 10 anni il 90% e entro 15 intorno all'85%. Però ci vuole un intervento abbastanza delicato e lungo per ricanalizzare i deferenti.
Il servizio sanitario nazionale garantisce questo tipo di intervento?
No.
E perché lo Stato si fa carico degli interventi di legatura tubarica nelle donne e non della vasectomia?
Lì c'è sempre un discorso di protezione della donna. Mentre rispetto al maschio non si è fatto questo ragionamento.
Quanto costa privatamente?
Diciamo che più o meno se parliamo di costo complessivo si va dai 1500 ai 3000 euro.
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CAMPOBASSO
Storia e Turismo Campobasso |
La città di Campobasso, capoluogo di provincia e di regione del Molise, è situata 786 metri sopra il livello del mare e conta circa 50.000 abitanti. L'origine incerta, pur se molto antica, sembra ricondurre ai secoli VIII e X, quando si ha già notizia dell'esistenza di 2 borghi, Campus de Prata e Campus bassus, dove la parte più antica è situata sulle pendici di un colle ed è dominata dal Castello Monforte, mentre la parte nuova si estende in pianura. Il nucleo più in alto, rappresentato dal castello, ospitava i Longobardi, durante la loro funzione di coordinatori di tutto il territorio circostante. Succesivamente si ebbe la conquista da parte dei Normanni e Campobasso divenne capitale del feudo dei conti del Molise, sviluppandosi anche verso il borgo sottostante. Il grando sviluppo urbano si ebbe poi sotto gli Angioini e gli Aragonesi, continuando per i secoli successivi, pur attraversando periodi di crisi ed epidemie. Negli anni a seguire Campobasso venne considerato un centro molto importante sia dal punto di vista economico che sociale, a causa della sua nomina nel 1806 a capologuo della provincia del Molise, ma ancor più dopo che nel 1963 ci fu la separazione della provincia di Campobasso dall'Abruzzo e il Molise diventava la 15° regione d'Italia. Dal punto di vista economico la città è caratterizzata prevalentamente dal settore agricolo e dall'allevamento del bestiame, ma troviamo anche delle industrie artigianali per la lavorazione di lame d'acciaio che hanno origini molto antiche, in quanto l’arte spadaria del luogo è documentata già nel ‘300. |
L'OLIO MOLISANO
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