Gocce di luce

IL TRENO DELLA VITA

A volte mi piace pensare che le distanze non siano infinite,
che il tempo e lo spazio siano solo dimensioni rese surreali dalla nostra
mente. Peccato che spesso la realtà superi di buon grado ciò che la nostra
mente partorice; tali dimensioni esistono e non possono essere minimizzate dal
solo pensiero o dalla speranza di riuscire a superare le distanze spazio
temporali che dividono due persone.
Forse la cosa che spaventa maggiormente è il distacco,
l’immensa paura di non poter in alcun modo riuscire a far provare alla persona che ci sta accanto tutto quello che sentiamo, quella sensazione di solitudine
che si annida nella nostra testa, quando temiamo di essere dimenticati.
Quanto vale un ricordo? Quale preziosissimo patrimonio
potremmo perdere se la nostra memoria venisse cancellata all’improvviso?
Dopo tutto, che cosa è la nostra vita, se non l’insieme dei
nostri ricordi e dei nostri sogni?
Ecco! Sogno e ricordo, un enzamble che rende speziata la
nostra esistenza, meno insipida e più
gustosa al palato dell’essere umano in quanto tale.
Il sogno ci permette di tinteggiare il nostro percorso di un
intenso colore verde speranza; il ricordo consente di rivivere gli attimi che
siamo stati in grado di imprimere nella memoria, con chi ci sta o ci è stato
accanto, basta chiudere gli occhi e
risulta quasi scontato sentire gli stessi rumori, rivivere le situazioni,
odorare gli stessi profumi, sentendo nuovamente nel cuore le medesime emozioni.
Usando una semplice immagine retorica, la vita si configura
come un treno. Durante questa odissea abbiamo modo di incontrare varie
categorie di viaggiatori: c’è chi parte e chi arriva. Tra una stazione e
l’altra abbiamo la possibilità di fare nuove amicizie, di conoscere persone
molto diverse, a volte anche bizzarre, di appassionarci alle loro storie, di
essere buoni o cattivi compagni di viaggio. Siamo sempre alla continua ricerca
di un approdo che renda stabile questa nostra vita, quella stazione dove
fermarci e piantare le nostre radici.
All’inizio il treno procede lentamente, con un’andatura
flemmatica, tranquilla, quasi da gita turistica, ma più il tempo passa, più ci
si rende conto che il treno aumenta la sua velocità e pochi sono coloro che ci
accompagnano fino all’ultima stazione.
A volte cerco di ricordare i volti di tutti i passeggeri che
mi hanno fatto compagnia durante questa prima parte del mio tragitto terreno e
ammetto che con gli anni la memoria inizia a vacillare; non so se sia un bene o
un male, forse come molti dicono si cerca di ricordare i momenti belli e di cancellare
quelli meno piacevoli.
Sono certa che qualcosa di positivo ci sia in tutto ciò: il
fatto di non ricordare tutti sta a significare che ho avuto una vita ricca di
incontri, di impegni e interessi e sicuramente non sprecata nell’oblio della
noia.
Tuttora ci sono persone che sto perdendo, che ho perso e
altre che sto conoscendo; credo che l’abilità dell’essere umano sia, per
l'appunto, quella di custodire con cura coloro che veramente valgono e nello
stesso tempo perdere chi non ha fatto
altro che impoverire il nostro cammino con egoismo e avidità.
Il bilancio dei rapporti umani che ho costruito negli ultimi
tempi non è sicuramente incoraggiante considerando che sono più le persone che
ho deciso di perdere di quelle che continuo a cullare nel mio cuore.
Tempo fa un’amica mi ha insegnato che Gesù era compagno di
molti, ma amico di pochi…ora capisco cosa volesse dire…io ho pochissimi veri
amici, ma quei pochi mi hanno dimostrato quanto sia grande il loro amore per me.
Ora è giunto il tempo dei bilanci, di capire chi resterà nel mio cuore e chi se ne andrà via, ma di una cosa sono certa, chiunque resterà se
lo sarà meritato a tutti gli effetti.
L’unico mio rammarico dimora nell’impossibilità di essere
riuscita a tenere strette a me persone che ho amato con tutta me stessa, ma
anche questo fa parte di quell’immenso palcoscenico che è la vita.
Buona giornata a tutti Chiara