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« Circolare di una scuola ... | Legge bavaglio » |
La scuola moribonda, spiegata sugli autobusFonte: IlPost.it Le proteste contro i tagli della scuola pubblica sono inermi e senza guida A Bologna hanno provato ad allargarle impegnandosi a spiegare il disastro a chi non lo conosce Le agitazioni di queste settimane sui tagli alla scuola pubblica, da parte di persone che ci lavorano, di genitori, o di semplici persone che hanno cari i destini dell’Italia, conoscono un ostacolo piuttosto particolare: il loro scarsissimo potere, chiamatelo contrattuale o ricattatorio. In quanto servizio pubblico e gratuito -- dettato solo da una nobile intenzione di portare benefici ai cittadini e al paese -- la scuola è per uno stato concentrato sulla cassa solo un costo: il suo indebolimento non ha nessuna controindicazione la corda della pazienza dei cittadini si può tirare a lungo, fino a che si garantisce agli elettori maggiorenni che i loro figli si trovino all’interno di in un edificio scolastico. A loro volta, cittadini, genitori e insegnanti insoddisfatti del servizio non hanno molte armi per far sentire le loro proteste e proposte: la formula dello sciopero non crea conseguenze negative per nessun interese economico, e nemmeno le canoniche occupazioni e manifestazioni, vissute con noia e sfinimento anche dai molti che vi partecipano. Chi ha cara la scuola e il suo valore per la crescita del paese ha le armi spuntate. E il maggior partito di opposizione, che dovrebbe rappresentare tali istanze di fronte al nemico rappresentato dal governo e dai suoi interventi, non sembra in grado di strutturare, organizzare, dare strumenti e rendere efficace questa protesta. In giro per l’Italia, quindi, si improvvisano manifestazioni ma nella maggior parte dei casi ci si sente inermi e pronti al peggio. Ci sarebbe bisogno di inventive ed efficaci idee di comunicazione e di ampiamento del fronte, o di conquista del manico del coltello. Sulle prime oggi ha cominciato a lavorare un gruppo di bolognesi, con un’iniziativa piccola come tutte le iniziative che non sono ancora diventate grandi: “Tutti devono sapere“.
Su Facebook c’è la riproduzione del volantino, l’annuncio delle prossime iniziative e il racconto dell’esperienza di oggi:
Alla fine, il destino della scuola italiana si giocherà nel rapporto di forze tra chi pensa sia uno dei progetti più importanti per una società civile e chi non lo pensa, e negli sforzi che i primi sapranno fare per diventare maggioranza.
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Inviato da: gianni fazzini
il 16/10/2012 alle 19:10
Inviato da: Sacrificio23
il 12/06/2012 alle 14:27
Inviato da: dueoreper1Nick
il 13/11/2011 alle 20:59
Inviato da: DT
il 14/03/2011 alle 18:48
Inviato da: evaric
il 10/02/2011 alle 07:16