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A proposito dell'insegnamento della religione cattolica
Post n°9 pubblicato il 08 Settembre 2008 da gelix
C'è un allarme generale quando si parla di insegnamento della religione e segnatamente di quella cattolica. Eppure se non vado errato in altri Paesi del mondo la questione è più sentita tanto che viene insegnata la religione fin da piccoli. In altri Paesi è noto che non c'è tolleranza verso le religioni ed in altri ancora non esiste tolleranza per quelle diverse da quella propria. A prescindere comunque da come viene insegnata rimane innegabile il fatto che la religione o meglio le religioni sono nate praticamente con l'uomo stesso, non credo sia esistito un popolo che non fosse religioso a modo suo. Modi sicuramente diversi di professarla, di credo, di costume, di vita ma che inevitabilmente segnano la storia, lo sviluppo e la formazione di ogni popolo. Insegnano a formare l'uomo sotto certi aspetti etici, spirituali e soiciali contribuendo con dottrine e principi che durano da secoli ed in molti casi millenni. Durate queste di gran lunga superiori alle leggi di qualunque Stato del mondo... e a distanza di tanto tempo sopravvivono rispetto a qualsiasi altra regola o legge... Per questi motivi sostengo che l'insegnamento delle religioni debba rappresentare una materia obbligatoria nella scuola, al fine di garantire all'allievo una formazione scolastica e una crescita culturale e umanitaria più ampia come ho già precisato in un precedente scritto. Dunque la questione è culturale, etica, sociale e anche politica per certi versi ed è di una tale rilevanza che non può non essere studiata, compresa. Studiare una religione non significa professare quella religione. La fede è ovviamente qualcosa di diverso dallo studio della religione e ne può prescindere. La fede ha i suoi luoghi per essere esercitata secondo le sue regole ma questo è cosa diversa dallo studio della religione. E' pure ovvio che nell'insegnamento occorre evitare il rischio dell'indottrinamento ma questa è una questione che attiene all'insegnante il quale si sa ha il dovere di evitare ciò. L'indottrinamento si sa può esistere sempre non solo con l'insegnamento della religione. Qualcuno che si dice d'accordo con l'insegnamento della religione sostiene però che non bisogna dare spazio a quella cattolica più di altre religioni. Mi sembra una cosa strana, una cosa che si verificherebbe solo da noi... forse qualcuno è andato in India ed ha visto parità tra l'induismo e le altre religioni, così pure chi è andato e và nei paesi arabi vede la stessa parità tra cattolici e musulmani o con gli ebrei?, ecc. E' una negazione della realtà storica. Quindi non ha senso quella pretesa, non trova giustificazione. Da sempre si privilegia la conoscenza delle proprie radici ma questo è ovvio e vale e deve essere così per chiunque; direi è una forma di tutela a garanzia della diversità. Dunque da noi, nello studio delle religioni (e non della sola religione cattolica) va' ampliata quella cattolica rispetto alle altre, perchè lì sono le nostre radici (non parlo di fede ma sempre di studio) ma di tutte si deve conoscere il fondamento, le caratteristiche, le diversità ecc. Lo "Studio delle religioni" dovrebbe essere materia di studio in ogni Stato ed in ciascuno dovrebbe essere studiata maggiormente la religione che caratterizza le radici di quel popolo. Con ciò senza farne una bandiera politica!!! Essere atei o avere fede in un certo Dio e non in un altro è questione personale, non c'entra con lo studio della religione. |
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