espe dixit

quante cose al mondo puoi fare


Ieri la espe si è svegliata con le mucche. No, non FRA di esse in una stalla, ma destata dallo scampanìo tipico della transumanza, fenomeno aulico sempre più raro ma ancora in auge nelle vallate prealpine, che ogni volta riporta alla mente le avventure del tenero Marcovaldo, l'ingenuo proletario sfigato di Calvino, parente povero del più celebre Fantozzi nonchè italico avo di monsieur Malaussène.Non ce l'ha fatta a raggiungere in tempo la finestra. Lei e le ragazze, intorpidite dal sonno, hanno perso l'attimo, e si son dovute accontentare di salutare gli ultimi grossi deretani ondeggianti (e il profumo che saliva dalle chiazze calde e marroni sull'asfalto).La espe ama le mucche, ma da lontano. Cosa che le succede anche con dipinti di grandi dimensioni, e anche con Johnny Depp, ma per motivi diversi. (una di queste cose vista da vicino perde senso, l'altra è irraggiungibile, l'altra ancora le fa paura. A voi gli abbinamenti).Mentre i bovini salivano in montagna, la Nostra scendeva in città, non prima di aver trascorso la mattinata ad organizzarsi per fare in modo che la famiglia non risentisse troppo di un pomeriggio festivo senza di lei. Entrambe, la espe e le mucche, con  nobili scopi: chi raggiungere l'alpeggio per nutrirsi finalmente di erba tenera e fresca, accoppiarsi e mettere al mondo tozzi vitelli, chi, ben più modestamente, incontrare alcuni suoi simili (senza necessariamente accoppiarcisi) e alimentarsi di chiacchiere  e buona compagnia.Come si conviene ad ogni buona provincialotta che, come la montanara per recarsi alla fiera del paese, quando va in città si mette l'abito buono, la espe si è agghindata come farebbe per andare a messa, se andasse a messa. Uno scambio di sguardi tra lei e le dignitose e comode zeppe, un altro con quei sandali dal tacco altissimo che non sa bene perché ha comprato (anzi lo sa: per non stare troppo sul cazzo a Poison), e la scelta è caduta sui secondi, che se si deve esagerare è meglio farlo alla grande.Claudicante sui suoi trampoli (belli, eh, per carità, ma quelli adatti a camminarci sopra senza rimetterci le caviglie son diversi), e dopo un corso accelerato di cinese in treno, l'Heidi del Canavese ha raggiunto senza neanche cadere i suoi compagni di avventure webbiche. Nello specifico: due gentili signore, di cui una bionda, simpatica ed emigrata in altri lidi e l'altra castana e velenosa con su le scarpe di Aladino, e due egregi signori, dei quali uno neomancino (che per l'occasione ha fortunatamente lasciato a casa l'inseparabile pollo) e l'altro pescato in giornata direttamente nell'oceano pacifico.Il semipomeriggio è stato piacevole e purtroppo breve. Il tempo di una "vera cedrata Tassoni" tra semplici conoscenti ed era già il momento di cavalcare nuovamente i binari alla volta di un paese vicino dove la espe ha potuto ammirare, tra i quadri esposti in una piccola chiesa (sconsacrata all'istante), nientepopodimenoche il suo ritratto, e fare finalmente la conoscenza dell'autore.Ancora in treno, dopo aver apprezzato la vasta gamma di afrori tipici dei primi (e degli ultimi, e di quelli di mezzo) caldi di cui la carrozza era pregna in compagnia di alcuni garruli rappresentanti dell'ACF (Associazione Cafoni Ferroviari), sapendo che sarebbe rientrata a casa solo in tarda serata, la espe ha pensato bene di trasmettere via sms alla figlia primogenita, che di lì a poco l'avrebbe raggiunta per assistere insieme ad un saggio teatrale, una comunicazione di  vitale importanza: " ti supplico, portami le zeppe".Morale della favola: da un incontro tra bloggers, puoi ricevere cose che ti capitano molto raramente, nella vita. Per esempio le vesciche ai piedi.