Così dava la notizia "La Nazione" di Firenze e altri giornali.
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A Kindu, nell’ex Congo belga, 13 aviatori italiani, facenti parte delle forze di pace dell’Onu, vengono trucidati dai guerriglieri della fazione di Antoine Gizenga. Il Congo è in piena guerra civile; insieme a Gizenga, si contendono il potere il presidente Joseph Kasa-Vubu e i katanghesi di Moise Ciombe. Gli aviatori italiani vengono ingiustamente accusati di fornire armi ai secessionisti. I loro resti saranno ritrovati nel 1962, nel cimitero del piccolo villaggio di Toloke. Solo nel 1994 verrà assegnata loro la Medaglia d’oro al Valore Militare alla memoria.
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Sabato 11 novembre 1961: due velivoli da trasporto dell’Aeronautica Militare, due “Vagoni volanti” C-119 della 46^ Aerobrigata di Pisa assegnati al contingente delle Nazioni Unite in Congo atterrano all’aeroporto di Kindu, non lontano dal confine con il Katanga, la regione dalla quale è dilagata la sanguinosa guerra civile che minaccia la giovane repubblica africana, proclamata il 30 giugno 1960. I due aerei portano rifornimenti alla guarnigione di “caschi blu” malesi di stanza all’aeroporto di Kindu.
Mentre disarmati si stanno rifocillando alla mensa militare, gli equipaggi dei due velivoli (12 uomini più un ufficiale medico) vengono aggrediti da una numerosa banda (2000 uomini) di militari congolesi ribelli seguaci di Patrice Lumumba fatto uccidere un mese prima da Moise Ciombè.
Nel corso dell’assalto alla mensa (che si compie senza che i caschi blu malesi intervengano in protezione degli italiani), il tenente medico viene ucciso; gli altri dodici vengono caricati su due camion insieme con il cadavere dell’ufficiale e portati a Kindu. Qui, alle prime ombre della sera, gli italiani vengono uccisi a colpi di mitra e i loro corpi consegnati alla folla che ne fa orrendo scempio a colpi d i machete mettendoli in vendita al mercato di Leopoldville dove vengono fortunatamente recuperati da un missionario cattolico.
E’ il giornale radio delle 13.00 del 16 novembre a informare l’Italia su quanto avvenuto in Congo. La sinistra italiana per giudicare l’azione ignobile di quegli individui minimizza l’accaduto spargendo la voce che in realtà non si trattava di una missione umanitaria e che comunque i katanghesi erano stati tratti in errore dalle voci che circolavano insistenti su un eventuale arrivo nella zona di paracadutisti mercenari al servizio di Moise Ciombè.
Quei tredici eroi di Kindu
I nostri aviatori erano stati inviati in Congo come caschi blu in missione di pace per conto dell’Onu. Nonostante ciò, lo Stato si dimenticò di loro totalmente.
Solo nel 1994, dopo ben 33 anni, è stata assegnata la medaglia d’oro al valor militare. Ecco i loro nomi:
1 sottotenete pilota Onorio De Luca PRESENTE !
2 maresciallo motorista Filippo Di Giovanni PRESENTE !
3 sergente maggiore elettromeccanico di bordo Armando Fabi PRESENTE !
4 sottotenente pilota Giulio Garbati PRESENTE !
5 capitano pilota Giorgio Gonelli PRESENTE !
6 sergente marconista Antonio Mamone PRESENTE !
7 sergente elettromeccanico di bordo Martano Marcacci PRESENTE !
8 maresciallo motorista Nazzareno Quadrumani PRESENTE !
9 sergente marconista Francesco Paga PRESENTE !
10 maggiore pilota Amedeo Parmeggiani PRESENTE !
11 sergente maggiore montatore Silvestro Possenti PRESENTE !
12 tenente medico Francesco Paolo Remoti PRESENTE !
13 sergente maggiore montatore Nicola Stigliani. PRESENTE !
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Per non dimenticare MAI !
by marcoaliaslosciccoso
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