Niente Senso

Pensiero Notturno I

Come va? A me sempre la stessa m***a, solo condita con una voglia pazzesca di non rispondere a nessuno. Spero sia una fase passeggera, tipo mi lasci tra sei mesi, tre anni, sei secoli... Ormai mi sono dato a scrivere schifezze oscene che mai pubblicherei qui. Penso che le mie attività sul web siano rallentate per lo più dalla doppia autenticazione che non mi permette istantaneamente di scrivere le boiate, per questo chiedo al pubblico a casa se posso scrivere opinioni contrastanti il vostro modo di pensare. Ormai ho quasi digerito la punizione facebookiana dell'Incitamento all'odio. Quando cerco di fare battute sarcastiche e/o smuovere qualcosa, qualcuno mi trovo a far più danni che mai. Un pochino come i miei alter ego. Stavo riflettendo che sono diventato la mia parodia, per cui al sommo della sfiga ho creato un essere che non ha nessuno da invidiare, soltanto che avrei paura a farlo uscire. Ormai i miei demoni/stupidi problemi mi fanno compagna ed anche le mie lagnazioni, ad uscirne ce ne vuole perché ormai so con certezza che al mondo c'è veramente di peggio. E questo è stato il retaggio degli ultimi due anni e mezzo, non tanto il Covid, che ha portato via una zia (non in Italia, ma in Sudamerica), non tanto la malattia di un mio padre e di due miei zii, come se non bastasse anche la guerra e la minaccia di un'estensione globale ha fatto in modo che mi chiudessi in me stesso e ricercassi qualcosa con cui evadere. Il paradosso a cui ho assistito è il mondo che ha cercato di aprirmi con un apriscatole, biasimando il mio non collaborativo approccio nei loro confronti. Quasi all'improvviso mi sono trovato a riviviere la mia adolescenza, fatta di giochi e di momenti solitari con me stesso (arrivando ad allestire una stanza con televisore b/n e simil giochi taroccati cinesi), con i videogames di prima generazione, le mini 4wd e la Playstation. Quel periodo della mia vita ero più interessato a cose come Formula Uno, Pc e poi i cartoni (anime) che Rai Due passava il pomeriggio. In quel periodo scoprii gli Iron Maiden e vederli inspirava in me un rogito di ribellione. Avevo passato inutilmente a studiare i primi due anni come uno sgobbone salvo trovarmi costantemente impigliato nella rete del debito formativo. Il rapporto con i miei compagni non era al top ed anzi provavo un senso di estraneamento nei loro confronti. Forse nessuno dei miei compagni era realmente ostile sebbene amassero infierire su di me. Sono cresciuto solo, senza futuro. Non mi importava di questo, mi importava di uscire sano e salvo dalla bolgia infernale dove ero finito, noncurante che dopo sarei finito in qualcosa di peggio, che a descriverlo farei prima dire che è un Avicii al cubo. Non mi importava dei sentimenti degli altri, venivo deriso perché sciatto e diverso. Gli eventi degli ultimi due anni mi hanno riportato tragicamente alla memoria tutto questo, con la consapevolezza che il mio disprezzo, la mia aggressività ed il rifiuto del mondo, di chi lo governa, di chi lo ha creato, di chi ci abita è totale. Ho dato la colpa ed ho promulgato la mia sentenza prima al contumace Dio di questo mondo, ritenendolo ingiusto ed incapace e poi a chi abita nel mondo. Se si nota bene nessuno è davvero innocente e tutti i peccati e le colpe andrebbero scontate in eterno. C'è stato un periodo della mia vita in cui credevo che l'unico posto esistente fosse l'inferno, ed a governarlo ci fosse la massima carica esoterica possibile, l'Unico e verace Iddio, che si burla di tutti. Ma forse anch'egli soffre per quello che succede in giro per cui non vale la pena curarmi di lui, anzi, forse ne provo anche pietà. Perché non si schioda dalla poltrona e rimette a posto le cose? Non saprei forse non esiste oppure è semplicemente indifferente. Ritornando al mio discorso il solo fatto che i miei demoni sono tornati a tormentarmi non vuol dire che io debba per forza di logica soccombere a loro. Posso anche fare l'unica cosa che avrei dovuto fare: abbracciarli e dare loro una pacca sulla spalla e ringraziarli di avermi tenunto compagnia. Il problema è che potrei farlo ma poi in breve termine di tempo tornerei ad essere come prima, quasi spaventato dal mio essere migliore. Per questo non ha senso migliorarsi, perché potrei tornare come ero prima, in un eterno ciclo di divenire.