favole e scorpioniUno dei tanti, diverso da tutti |
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Post n°53 pubblicato il 03 Novembre 2007 da fabio1972dgl
La prima volta che vidi Maria Teresa ero su una montagna di sabbia con delle biglie in mano. Avevo solo undici anni ed ero nel cortile della scuola insieme a tutti gli altri bambini del condominio. Eravamo una quindicina in tutto e lei era l'unica femmina. Avevo riccioli castani dagli occhi al collo, una "graziella" verde con il campanello e la catena a terra: dopo l'ennesima impennata era caduta giu. Non riuscivo a rimetterla sulla corona. Ero seduto davanti alla bicicletta capovolta cercando di capire come fare quando arrivò lei, Maria Teresa. L'idea fu di Maria Teresa. "Facciamo il cavalcavia, poi invece di andare verso la scuola giriamo verso la ferrovia, scavalchiamo la staccionata, attraversiamo i binari, saliamo sul treno e ci chiudiamo nel cesso fino a quando non ci fermiamo. Semplicissimo." Avevamo diciasette anni, eravamo sempre senza soldi e non studiavamo mai. "Torniamo con il treno delle 11.30, diremo che siamo usciti un'ora prima perchè non c'era inglese. Non lo saprà mai nessuno Fabio, fidati.". Io non capii molto, ma dissi "si, si può fare" solo per compiacerla. Il mattino dopo attuammo il piano. Il locale era pieno, gli amici erano tutti in pista e io avevo una gran voglia di bere. Maria Teresa si trasferì con la famiglia qualche anno dopo ma io e lei non ci frequentavamo più da tempo. Ieri l'ho rivista. Era seduta su una panchina e fissava il lago. Non mi ha visto, oppure ha fatto finta di non riconoscermi. Aveva un berretto in testa e la faccia bianca. Il viso benchè al sole sembrava spento. Un tipo alto con le spalle curve era accanto a lei. Fumavano entrambi e parlavano poco. Maria Teresa, è una vita che ti fai prendere per i piedi e ti fai trascinare qua e la con il culo per terra. |
Post n°52 pubblicato il 14 Ottobre 2007 da fabio1972dgl
Lorena lavora lungo il viale alberato che porta alla stazione, fa la prostituta. Aspetta i clienti sotto il quarto lampione. E' piccolina, magra, e non dorme mai. Saverio veniva a trovare Lorena almeno una volta alla settimana. Lorena un po' sta ferma e un po' cammina attorno al suo lampione. Lungo la strada ci sono altre prostitute, tutte di colore. Alcune di esse hanno un fisico davvero monumentale, statuario, delle vere gazzelle. Si sente distante da loro, in tutto. Lei pensa all'amore, ci spera almeno, e sente che arriverà. Domenico baciava solo le tette. Aveva più di quarant'anni portava assurdi maglioni colorati e tanta forfora tra i capelli. Si attaccava alle tette con impazienza, un po' baciava, un po' leccava e un po' respirava. Lorena lo odiava. Le dava fastidio quel suo modo di aggrapparsi al suo corpo, le avrebbe dato meno disagio un ragno sulla faccia o uno scarafaggio dentro le scarpe. Spesso si lasciava andare in un ridicolo pianto "tu non sai, tu non sai" e la riportava indietro. Lorena ha pochi amici, le sue amiche prostitute sono quasi tutti maschi. O almeno hanno un pisello sotto le tette enormi. Molti uomini cercano anche quello. Non di rado le sono capitati clienti con cetrioli o zucchine ed un' unica richiesta: "Penetrami". |
Post n°51 pubblicato il 03 Ottobre 2007 da fabio1972dgl
Ho febbre mal di testa e tosse. Non mi alzo dal letto da almeno due giorni se non per andare sul divano. Mi giro e rigiro più volte tra le coperte e le lenzuola. La fodera del cuscino si sfila via e mi va sul naso mentre il plaid a quadri sul letto mi si attorciglia alle gambe. Per liberarmi da quell'involucro ci vorrebbe un numero da circo. Riprendo la mia lotta con coperte plaid e lenzuola. La fodera del cuscino mi finisce tra le natiche i soldi cadono a terra. Li tirò su e siccome non ho tasche li metto dentro le mutande. Sto male, ho la febbre, mal di testa e tosse. Ho anche una specie d'orticaria, mi prude tutto, specie il culo. Spossato mi riaddormento. Mi portano fuori, in mezzo alla folla inferocita. Sono il mostro di Varese. Urla e parolacce al mio passaggio.
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Post n°50 pubblicato il 23 Settembre 2007 da fabio1972dgl
Sono un vecchio rimbambito questo lo so anche da me. Dovrei scrivere il testamento e andarmene, questo solo dovrei fare, ma sono sempre stato un perditempo io, e ora non mi va. Ho conosciuto Barbara, mia moglie, che avevo già quarant'anni. Da giovane sono stato un bel vecchio. Ho vissuto l'adolescenza e gli anni successivi senza acuti e pazzie. I miei genitori mi hanno impartito un'educazione d'altri tempi. Mio padre rigido ed ignorante inventava regole per ogni cosa. Urlava e agitava i pugni se non veniva ascoltato. Con il lavoro non ho avuto maggiore fortuna. Una vita in fabbrica tra bulloni e brugole in catena di montaggio. Tutto il giorno con l'avvitatore in mano a montare un pezzo sul solito pezzo, senza mai costruire niente senza mai sbagliare nulla. Grottesca metafora della mia vita che ho compreso solo più tardi. Seduto sulla panchina contavo i piccioni. Di solito non arrivavo a contarne quaranta che già mi stufavo. Poi però mi scocciava l'idea d' essermi fermato e ripartivo daccapo, per fermarmi però quasi subito. Alla fine contavo sempre gli stessi. I piccioni sono tutti uguali. I piccioni sono tutti uguali, almeno in apparenza. Gli uomini, si mischiano e vivono in gruppo, in perfetta solitudine. Tutti uguali.
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Post n°49 pubblicato il 10 Settembre 2007 da fabio1972dgl
Il giorno in cui uscii dal mio corpo non trovai nessuno ad aspettarmi fuori. Non ero diventato fantasma d'improvviso. Una serie di sventure pian piano avevano staccato il pensiero dal corpo, me da me stesso. E allora giravo senza corpo tra le vie del paese. Ero un fantasma e in nessun posto c'era chi mi aspettasse. Io invece incantato ascoltavo il vecchio e avevo la sensazione che anche lui mi vedesse, che si fosse accorto che in mezzo a tanta indifferenza, uno spettatore, una presenza, una persona per lui ci fosse. Io. Mi venne incontro con un sorriso fatto di gengive rosse e denti gialli:
( Finale Ligure, 24 agosto 2007)
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IO
Io amo, non corrisposto, l'ozio
scrivo due post al mese
uno lo pubblico
l'altro lo cancello
questo mese ho pubblicato quello sbagliato:
questo.
Se qualcuno
per caso,
trovasse una bozza piena d'amore
sappia
che era la mia.
Rimasta mio malgrado
lettera morta.
DA LEGGERE E RILEGGERE
DINO BUZZATI - Un Amore -
JOSE' SARAMAGO - l'Uomo Duplicato -
ERRI DE LUCA - Il Contrario di Uno -
CHARLES BUKOWSKI - Panino Al Prosciutto -
JOHN FANTE - Chiedi Alla Polvere -
MUSICA IN AUTO
GOMEZ - Split the Difference -
NEGRAMARO - Mentre Tutto Scorre -
MAD SEASON - Above -
ROLLING STONES - Hot Rocks 1964-1971 -
VINICIO CAPOSSELA - Canzoni a Manovella -
Inviato da: Cassandra_nagra
il 30/04/2012 alle 18:30
Inviato da: aural2
il 19/04/2012 alle 15:00
Inviato da: laTremenda76
il 29/08/2011 alle 00:19
Inviato da: lucciko75
il 23/08/2011 alle 10:41
Inviato da: lucciko75
il 17/08/2011 alle 12:56