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RITORNI

Post n°149 pubblicato il 02 Febbraio 2010 da guerrinob

15/11/2009

Oggi giorno di partenza. E' stato facile fare i bagagli. Al ritorno sono sempre molto più leggeri, nonostante i quattro chili di semi di Jatropha, per fare prove di spremitura e i molti chili di tristezza.

Porto a casa il problema delle bolanhe e della scarsità del cibo.

Ho novità sulla giustizia, della quale in Italia son piene tutte le bocche, ma è assente dal territorio e sconosciuta nei palazzi.

Ieri sera, dopo cena, mentre respiravamo il solito venticello, parlando anche animatamente della scuola, dei lavori, del modo di lavorare, dei carichi di lavoro degli insegnanti, della qualità dell'insegnamento, abbiamo dei bambini che fanno la prima classe per la terza volta e vorremmo capire perchè. Anche nei registri della scuola c'è il solito riserbo balanta, non parlare degli altri.

Abitudini derivate dalla colonizzazione portoghese: meglio non rivelare nulla al nemico, perchè qualunque notizia avrebbe potuto compromettere la sicurezza del villaggio.

Durante questa discussione sentimmo dei colpi, come forti nerbate. Provenivano dalla direzione del pozzo, distante circa 150 metri.  puntammo le nostre potenti torce. Nulla. Credo che anche Felipe non scoverà alcuna gazzella.

Impossibile fosse un marito che picchiava la moglie per obbligarla ad attingere acqua dal pozzo, nessun balanta picchierebbe una donna. I colpi si allontanarono e sparirono nel buio. Noi continuammo l'animata discussione e poco dopo le 22 decidemmo che le camere si erano rinfrescate e ci ritirammo. Effettivamente è stata l'unica notte di tutta la mia permanenza in cui ho trovato confortevole coprirmi con il lenzuolo, la temperatura era scesa sotto i 30 gradi e l'umidità si aggirava sul 65%.

Verso le due di notte sentiamo ad ovest grandi trambusti e forti abbaiare di cani. Pino dice: “Sta capitando qualcosa”.

Alle sette del mattino arriva Felipe con tutte le notizie. Effettivamente stanotte è stata rubata la vacca di Giulio. La vacca è stata recuperata e uno dei tre ladri preso e gli altri due identificati. I ladri provengono da tre villaggi vicini. Stamattina sarà fatta la cerimonia. Con questa inizia il processo e i tempi dell'esercizio della giustizia saranno esauriti in giornata.

Poche ore a fronte di anni interminabili o di cancellazione di ogni diritto a un giusto processo.

La cerimonia di riparazione, definisce che i tre villaggi, a cui appartengono i ladri, devono versare al villaggio di Fanhe, parte lesa: 4 vacche, 4 maiali, 4 sacchi di riso, quattro cartun di vino e foglie di tabacco. Queste sono le richieste del pubblico ministero,  che saranno definite nella cerimonia. Trattabili. In effetti gli avvocati difensori dei tre villaggi ,colpevoli di avere allevato dei ladri, riescono a ridurre le compensazioni per il villaggio, proprietario della vacca rapita, a complessive tre vacche, quattro sacchi di riso e 24.000 franchi.

Il ladro arrestato era presente al processo. Non lo ha evitato per legittimo impedimento, anche perchè guardato a vista. Sarà liberato non appena, oggi stesso, la cerimonia sarà completata nei tre villaggi, con l'assunzione da parte loro degli impegni definiti.

Dopo la cerimonia, cui abbiamo assistito, come parte lesa, anche noi volontari, completo i preparativi per la partenza. Mi sembra di essere io il colpevole. Chiudo in un bidone di plastica gli indumenti, che lascio qui ad attendermi, fino all'anno prossimo. Cancello con una riga la parola Idropittura e scrivo: Guerrino indumenti.

Verso il calar del sole sono in attesa di bagnare un'ultima volta le carote, i cavoli, le costine e l'insalata, che avevo seminato. I pomodori hanno, quasi tutti, la punta dei germogli mangiata dalle cavallette, perchè invece di coprirli con un velo, come hanno fatto le donne, li ho coperti con frasche. Avrei dovuto essere io l'esperto. Come sempre, vado per insegnare e sono io quello che impara.

Faccio il giro delle mie piantine di jatropha. Tutte in buona salute. Ho visto una piantina con il guscio del seme ancora attaccato alla prima figlia. Snella e sinuosa sembrava una delle donne del villaggio con la bacinella sul capo. Ho capito come si è sviluppata. Quella piccola radice che in alcuni semi già fuoriusciva dal guscio è partita verso il basso per un viaggio che può durare anche trenta metri e, contemporaneamente, spinge tutto l'apparato all'aria aperta. Ecco perchè bisogna, come per i fagioli, seminarli vicino alla superficie in modo che, non potendo sentire il suono delle campane , possano sentire i canti dei bambini della scuola. I canti funzionano come le campane.

 

 
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