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Sono tornato

Post n°100 pubblicato il 17 Novembre 2009 da guerrinob

 

Sono rientrato, ma non so se sono tornato. Alle 11,30, ero a Malpensa con un aereo, stranamente puntuale . La partenza da Bissau ho dovuto attenderla fino alle 3 di notte. Da Fanhe ero partito alle 20. Telefonando a Piera per dire: tutto  bene, mi ha chiesto se ero stanco. Non sapevo se ero stanco, anche perché ero   ancora seduto sull’aereo, fermo sulla pista di atterraggio. Però un po’ stanco forse lo ero perchè faticavo a controllare la  commozione, come quando ho incontrato, subito dopo Alessandro, che secondo la cultura balanta sarebbe mio figlio, perché sono io il landen dan della mia parentela. Landen dan, così mi chiamano a Fanhe, perchè più vecchio anche del capo del consiglio degli uomini grandi, Ciuda, che ha 70 anni, vuol dire: uomo grande. Purtroppo "grande" in balanta significa di tanta età. Non si usa la parola vecchio, ma questo è un piccolo dettaglio.

Come è andata lo racconterò presto, organizzando i molti appunti che ho preso, intanto voglio dire un grazie sentito ai generosi leinicesi, torinesi e volpianesi che con le loro contribuzioini hanno permesso a me e hai miei compagni di fare alcune cose interessanti. Abbiamo potuto finanziare l’aratura di un grande pezzo di terra non coltivata, vicina al pozzo per fare gli orti con vivaio comune. Ogni donna ha preso il pezzo di orto che desiderava. Paghiamo, come gli insegnanti, anche la consulenza di Armandon, che ha studiato agronomia in Brasile. E’ un Balanta, parla la lingua della sua gente ed è bravo a motivare le persone. Fa parte di un’associazione italiana ABC che ha mandato un bellissimo trattore con il quale i soci guineani fanno un ottimo lavoro, guadagnandosi il pane, dovrei dire il riso. Ha tenuto un corso di orticoltura molto seguito. La produzione orticola, che è partita per tempo al termine della stagione delle piogge, promette bene. Per questo il nostro viaggio è stato anticipato ad ottobre. L’orto sarà molto importante quest’anno. Quest’anno le piogge sono state scarse e alcune risaie non hanno potuto essere preparate. Molti pomodori, peperoni e cipolle prenderanno la via del mercato di Bissau per diventare   riso. Del riso i Balanta non possono fare a meno, è l’elemento che nella loro alimentazione copre il 90%. Il problema però non è mandare giù riso, ma organizzarli a produrne a sufficienza, questo è il principio irrinunciabile del nostro progetto e della nostra cooperazione. Sul blog del villaggio, che pubblicherò su http://blog.libero.it/fanhe,  sarò più dettagliato, raccontando i fatti. Voglio solo dire subito che grazie alla generosità di leinicesi e di amici torinesi e di Volpiano abbiamo potuto comprare un pannello solare, spesa complessiva 1000 euro.Già installato da Luca, tecnico di apparecchiature ospedaliere nel Triveneto,  non conosceva i pannelli solari, ma con l’aiuto anche delle mie conoscenze teoriche sul fotovoltaggio, in 15 giorni ha fatto miracoli.  Il pannello è funzionante e alimenta in modo adeguato la pompa del pozzo, le luci, la ricarica dei telefonini e un frigorifero piccolo, per non dover andare tutti giorni al mercato più vicino, 20 chilometri, con pesante spesa di gasolio. Il gasolio costa come da noi.

Abbiamo anche potuto far funzionare il proiettore, comprato con i soldi del gruppo leinicese che mi aveva girato il guadagno della gestione del bar del dicembre leinicese dello scorso anno. Ho visto solo le prove, proiettate sul muro della scuola, con molto divertimento dei presenti nel vedere le loro facce nei filmini di Salvatore e  nelle tante foto. Ma abbiamo anche comprato documentari didattici. E’ piaciuto molto il leone, che loro non conoscono. La prima proiezione ufficiale è stata ieri sera con la regia di Salvatore e Pino, rimasti a Fanhe. Alla fine di dicembre arriveranno a Fanhe Margherita, Luciana e Patrizio. In gennaio Paolo e Marco, e i bresciani, promotori del progetto. La nostra presenza sarà continua fino a tutto marzo.

Altri soldi sono serviti per le assicurazioni e riparazion delle due vecchie macchine, molto utilizzate dagli abitanti di Fanhe, ogni volta che ci muoviano i cassoni si riempiono di uomini donne e animali.Le necessità per cui quelli del villaggio  devono muoversi sono tante a partire da quelle sanitarie.

La soddisfazione è che non abbiamo speso un euro di gasolio per l’energia elettrica ed ora ne abbiamo anche per la scuola. Questo consentirà di poter trasferire  loro l’utilizzo di piccole tecnologie anche in nostra assenza. Alcune lampadine solari, portate da Pino, quelle che si ricaricano di giorno e stanno accese nella notte, sono già in diverse capanne per vedere meglio dove mettere i piedi. Molto utili si stanno rivelando i cloratorie i potabilizzatorii di acqua, donati dal Sermig, che nei primi giorni della nostra presenza ci hanno permesso di non prendere subito la dissenteria. Qualche bimbo ha il pancino gonfio e dobbiamo organizzare il pozzo in modo diverso dall’attuale, i secchi con i quali attingono l’acqua, molto apprezzata, portano inquinamento nei pozzi.

Domenica scorsa mi sono guardato l’Africa di Fanhe con una intensità pari a mille anni di vita.

Ho fatto scorta. Ora cammino meglio nella cosiddetta civiltà con tutti gli amici. Appena Davide entrerà in azione avrete a disposizione le tante foto che ho fatto. Se avrò modo di spiegarvele, mi aiuterà a neutralizzare la nostalgia.

 
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Commenti al Post:
trampolinotonante
trampolinotonante il 17/11/09 alle 11:23 via WEB
Ciao, Guerrino. Quello che stai facendo serve non solo a quelle persone nate in posti meno fortunati dei nostri, ma serve anche a noi perchè ci aiuta a capire e a migliorarci. Quindi dal canto mio ti posso solo ringraziare per quello che di speciale stai facendo. Grazie! tt
(Rispondi)
 
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