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CRONACA ORDINARIA

Post n°150 pubblicato il 14 Febbraio 2010 da guerrinob

 

Dicembre 2009

Guido: Perchè non dai una mano a Luciana per quel bando regionale ?

Guerrino: Non ci credo molto. Noi siamo venuti con voi proprio per non dover impastoiarci nelle pratiche burocratiche e poter lavorare efficacemente con le nostre risorse.

Guido: dai, datti da fare, tu che scrivi.

Guerino: Tieni presente che questo potrebbe cambiare il nostro modo di lavorare. Intanto sarà necessario fare un'associazione piemontese.

Guido: Vedremo. E’ importante non perdere alcuna opportunità.

Lettera a Salvatore

 8- 12-2009“Anche Guido preme per questo incontro e a me dispiace che non ci siate voi. E' un passo che potrebbe cambiare molte cose. Bisogna cercare un ente di riferimento e Guido suggerisce un progetto di aumento delle risaie. Questo comporta che dovreste individuare gli spazi sul posto e indicare le opere necessarie. Definire l’ente guineano di riferimento,. Come vedete il collegamento sta diventando importante. Il bando regionale si prevede per fine dicembre. Gradirei subito le vostre osservazione perchè qui non si ha idee precise sulla consistenza di un progetto finanziabile. Guido mi  chiede di interpellare un ente risicolo o un comune dove si produca riso. Gli enti finanziati nel bando del 2008 sono solo enti locali. Al momento abbiamo la convinzione che più enti si coinvolgono più e facile essere finanziati, non so poi come si gestirebbe il progetto, ma capiremo anche questo”.

 

Una delegazione composta da Luciana, Pino, Paolo e Margherita si recarono in Regione,  il giorno 18 dicembre, per un incontro con un funzionario che spiega il meccanismo del bando. Non ho potuto essere presente perchè, nelle stesse ore era programmata la  presentazione alla biblioteca di Leini del mio libro Quando

 

20-12-2009 Carissimi Guido, Salvatore e padre Eugenio , velocemente per dirvi che il progetto BULANHE sembra possibile, perchè c'è un bando per enti locali, dal quale è esclusa la Costa d'Avorio, che fa parte dei 9 paesi che hanno una linea privilegiata di cooperazione internazionale con la Regione Piemonte. Il Comune di Leini sembra disponibile. Ci incontreremo lunedì. Siccome il rimborso è del 75% l'entità del progetto dipende da quanti soldi il comune di Leinì potrà investire.
Il progetto va presentato entro il 15 febbraio. E' necessario coinvolgere un ente amministrativo riconosciuto dal governo, penso al municipio di Nhacra, e la missione dei frati di Nhoma.
Dovreste dirmi: Quante giornate macchina sono necessarie per ripristinare una  bulanha individuata. Che estensione hanno. La lunghezza degli argini, il costo orario della mano d'opera, ore previste. Modalità ufficiali di pagamento dei lavoratori coinvolti, previsione di pozzi per utilizzo di acqua dolce, qualora le piogge manchino e in particolare per accelerare la desalinazione delle risaie ricostruite.
Naturalmente vi abbraccio con tanto entusiamo. Guerrino

Lettere a padre Eugenio

23-12-2009 Caro padre Eugenio,  nonostante l'atmosfera natalizia devo dirti alcune cose. Credo te ne abbia già parlato Salvatore. Ho buone speranze di andare in porto con il progetto di restauro e ampliamento risaie, ma Guido preferisce sia fatto da te, nel comune di Nhacra. Il bando regionale del Piemonte richiede il coinvolgimento di un ente amministrativo riconosciuto dal governo, in questo caso l'amministrazione di Nhacra. Il coinvolgimento richiede che l'amministrazione di Nhacra accetti che nel suo territorio venga realizzato questo progetto di cooperazione internazionale e vi aderisca. A gestire il progetto saranno le persone indicate dal comune che dovrà pagare tutte le fatture, con i finanziamenti ottenuti dalla regione e propri.

L'entità del progetto dipende quindi dalle disponibilità del comune titolare della promozione del progetto. Sono in parola con alcuni. Spero di poter contare almeno su 20.000euro. La scadenza del progetto è il 15 febbraio prossimo.
In questo periodo bisogna individuare cosa fare e dove, quantificare le spese, perché se non siamo pronti con i conti, quando uno dei comuni, espletata la loro burocrazia, accetterà di farsi pieno carico del progetto, perderemo il treno del 15 febbraio.
Sarebbe importante prevedere un progetto modulare, che andrà definito a seconda della quantità dei contributi.
Il titolo dovrà essere: ripristino ed ampliamento risaie.
Il lavoro da quantificare sarà: organizzazione di strade d'accesso per poter lavorare con macchine movimento terra; ricupero e rafforzamento argini; ripristino equilibri di livello; canalizzazioni ed eventuali pozzi ed idrovore per la desalinazione.Bisogna prevedere dove affittare trattori adatti con benne per lo spostamento della terra e per le canalizzazioni e il loro costo. Queste sono le cose che mi vengono in mente. Comincio a dirtele anche per sentire la tua opinione e per cominciare a quantificare le ore lavoro e i costi totali.
Ora ti lascio fare il Natale in santa pace. Spero tanto che la tua salute sia migliorata. ciao guerrino

23-12.2010 Il bando è pubblicato nel sito:  http://agora.regione.piemonte.it 
Quello che è importante subito è definirlo per essere pronti entro 15 di febbraio. Dire dove,  il luogo preciso. Cioè individuare vecchie risaie non più attive che si possono riattivare facendo dei lavori e il preventivo del costo di questi lavori. Oppure terreni dove sia possibile fare risaie e il costo di questi lavori.
Pagherà tutte le spese il  comune piemontese promotore del progetto, dopo che avrà ottenuto il contributo regionale.
Questo precisazioni saranno importantissime perchè il progetto sia approvato e comunque non sarà lavoro perso anche se il comune piemontese proponente non riuscisse a fare le delibere necessarie in tempo utile per quest'anno. Devono deliberare di dedicare alla cooperazione internazionale una parte delle loro risorse.
Sarà opportuno che tu mi faccia tutti i quesiti sui quali vuoi chiarimenti. Ti risponderò con la massima celerità.
Intanto ti aggiungo una descrizione di come ho capito che sono le risaie dei Brasa. Se ho capito male, o sono impreciso, correggimi.
Non mi dici nulla della tua salute. Grazie per la tua amicizia fraterna. guerrino

I Brasa sono tra i migliori coltivatori di riso dell'Africa. Per questo hanno meno problemi di altre tribù, che si dedicano a coltivazioni secche o al commercio, che tende a concentrarle nelle città, dove accumulano indolenza, malattie e fame.

Hanno pochi terreni con acqua dolce tutto l'anno e terreni dove l'acqua sparisce durante il periodo di siccità  in fessure profonde. Questi ultimi vengono coltivati a riso nella stagione delle piogge.

Prevalentemente la loro risicoltura, che gli studiosi chiamano risaie di mangrovia, interagisce con l'acqua salata.

Guardando la carta geografica si nota subito che la Guinea Bissau è invasa dal mare, che si insinua nel terra ferma attraverso i vari Rio.

Rio Mansoa, sulle cui sponde sono state costruite le risaie di Fanhe, largo circa un chilometro e si addentra nel paese per circa cento chilometri, non è il più grande. Bagna grandi estensioni di terreno. Queste risaie a fianco delle diramazioni secondarie dei grandi Rio, un po' fiumi e un po' prolungamento del mare nel territorio , vengono realizzate con lo sbarramento di un braccio secondario mediante una diga di terra, fatta in modo che una parte dell'acqua possa fluire a richiesta. Qualche volta questo braccio di Rio viene prolungato con canali per arrivare fino a terreni anche più alti, soprattutto se in questi esiste una sorgente di acqua dolce. Questa mescolandosi con l'acqua della pioggia e la poca acqua salata a cui consentono l'ingresso, si riversa nel terreno delle risaie e le rende coltivabili. Quando le risaie sono a regime, l'ingresso di poca acqua salata neutralizza l'acidità del suolo e incentiva la fertilità portando sali minerali ed altre sostanze contenute nei fanghi.

L'utilizzo dell'acqua salata fa parte del patrimonio culturale dei Balanta. Questo modo di coltivare ha il grandissimo vantaggio di non richiedere la concimazione.

In queste zone i Balanta hanno ricuperato molti spazi coltivabili . Separano con argini di terrapieno il terreno dall'acqua salata. Sotto questi argini vengono posti dei tubi dotati di tappi, molto utili quando con l'aiuto delle piogge è necessario diminuire la salinità dell'acqua..

Intanto le piantine di riso crescono fuori dalle risaie. Al momento opportuno quando  le piogge riempiono le risaie  e le piantine del riso sono pronte, si fa il trapianto. Il trapianto a Fanhe avviene da settembre metà ottobre. Il raccolto del riso è pronto nella seconda parte di dicembre.

Gli argini sono soggetti ad usura e quando il rio riesce a sfondarli è un disastro. Gli argini sono costruiti con l'aiuto di una vanga di legno. E la desalinazione di una risaia nuova o ricostruita richiede tre o più anni di piogge.

Tutti questi lavori sono preceduti da cerimonie per invocare la protezione dei Bi-ule, spiriti della natura e anime degli antenati.

Il lavoro e le fatiche maggiori cominciano ad aprile e maggio con la preparazione delle risaie e del vivaio per le piantine del riso, compito specifico degli uomini. Da fine agosto ai primi di ottobre il trapianto, compito delle donne. Da dicembre a gennaio il raccolto: il taglio del riso è compito degli uomini, il trasporto delle donne. La battitura è in prevalenza compito dei giovani. Mentre la pilatura con i caratteristici mortai è ancora compito delle donne.
Preparare con il mortaio il riso necessario per l'alimentazione di una giornata per una famiglia si richiedono tre o quattro ore di lavoro faticoso di due donne. A loro è affidata la gestione della casa, degli orti, dei piccoli animali, l'approvvigionamento dell'acqua, il bucato, l'educazione e la salute dei bambini.


Con informazioni avute nell’incontro in regione del 18 dicembre, appena hanno pubblicato il bando, abbiamo capito il meccanismo e ci siamo attivati per trovare un comune che si facesse promotore del progetto che avevamo preparato.

 L’amministrazione di Leini,  in particolare il consigliere Nevio Coral, mette a nostra disposizione gli uffici della Provana, in particolare la dottoressa Roberta Tomelini, che inviò subito una lettera agli 80 comuni associati dicendo che un gruppo di volontari piemontesi che opera in Guinea Bissau aveva individuato un progetto di restauro risaie e chiedeva disponibilità a presentarlo al bando regionale.

Ci chiese subito di costituirci associazione senza fini di lucro che non avrebbe comportato alcuna complicazione, ma ci avrebbe dato un’immagine definita

 

Il giorno 21 gennaio 2010 con l’aiuto di Michelangelo Bertuglia, presidente dell’Associazione borgarese Parole e musica riuscimmo avere un incontro con il sindaco e presidente del consiglio  di Caselle Torinese, la settimana successiva con l’assessore competente. Il sindaco ci chiese chi eravamo come gruppo di Volontari Piemontesi. Sentendo che eravamo un gruppo informale, ci invitò a registrarci subito come associazione senza fini di lucro.

Avendo trovato porte spalancate nel comune di Caselle, redigiamo un verbale costitutivo della società.

Anche il comune di Volpiano sarebbe stato disponibile, ma il sindaco ci desse che era già impegnato con due progetti uno in Bielorussia e uno nel Burundi. Altri comuni ci avevano risposto che se si trattava di spendere non avevano disponibilità

Con 5 soci fondatori, presidente Pino Valsavoia,  il primo che ci aveva trascinato in Africa, facemmo velocemente un verbale costitutivo dell’associazione. Trovammo nell’antica lingua dei Balanta un nome  che ci piaceva e alla presenza di Pino  il giorno il giorno 4 febbraio 2010 registrammo l’Associazione al tribunale di Ciriè, indicando come finalità dell’associazione la Cooperazione Internazionale e ci fu assegnato un codice fiscale.

ASSOCIAZIONE  ABALA LITE

Articoli

  1. In data odierna si costituisce L’associazione di volontari: ABALA LITE
  2. Il nome dell’associazione è un saluto fraterno nell’antica lingua africana dei Brasa e vuol dire: COME STAI?
  3. L’Associazione ha sede (provvisoria) in via Atzei, 26  10040 Leini (To)
  4. L’associazione, senza scopo di lucro, ha come fini: organizzare il volontariato e la cooperazione internazionale nei paesi in via di sviluppo, la sensibilizzazione  e la promozione di eventi di solidarietà nei paesi economicamente più sviluppati, l’adesione ad altre associazioni che hanno scopi analoghi o complementari.
  5. I soci sono coloro che aderiscono con l’iscrizione versando la quota annuale stabilita dal direttivo.
  6. E’ nelle competenze del direttivo accettare o rifiutare l’iscrizione.
  7. I soci iscritti non faranno più parte dell’associazione all’inizio dello stesso anno in cui  non rinnoveranno il versamento della quota stabilita, o dal momento in cui si dimettono o vengono dimessi dal direttivo per attività contraria ai fini dell’associazione, con comunicazione scritta.
  8. L’Associazione nomina il presidente, i  membri del direttivo la segreteria con il responsabile della stessa e il tesoriere.
  9. Il presidente ha il compito di coordinare l’attività della associazione e di definire le decisioni operative in unione con il direttivo del quale fa parte.
  10. Il direttivo affida gli incarichi operativi ai soci responsabili delle varie attività.
  11. Il direttivo si riunisce periodicamente per decidere la varie iniziative e le modalità esecutive delle stesse.
  12. Il presidente e il  direttivo durano  in carica un anno  e vengono riconfermati o rinnovati in occasione dell’assemblea annuale dei soci.
  13. Nell’assemblea annuale viene presentato il bilancio economico, le attività svolte o in corso di svolgimento, e la previsione di nuove attività per gli anni successivi.
  14.  Il direttivo è composto da 5 membri, il segretario e il tesoriere
  15. Tutti gli incarichi direttivi o sociali sono senza alcun compenso economico.
  16. I mezzi finanziari sono costituiti dalle quote associative, dai contributi di enti, di privati, di associazioni,da occasionali attività, da eventi di sensibilizzazione.
  17. Gli incarichi di Tesoriere e di Segretario sono compatibili con la funzione di membro del direttivo.
  18. Il tesoriere documenta e gestisce le entrate e le uscite finanziarie dell’associazione in accordo con il direttivo.
  19. Il segretario si fa carico della comunicazione interna ed esterna delle attività dell’associazione e redige i verbali delle assemblee.
  20. La durata dell’associazione è illimitata. In caso di scioglimento i beni presenti in associazione verranno dati ad una associazione avente fini analoghi.
  21. I soci costituenti l’Associazione sono i seguenti:

 

Sindaco, assessore competente e presidente del consiglio, si dissero disponibili a che il comune di Caselle Torinese si facesse promotore di questo progettodi cooperazione internazionale, già preparato in loco,  investendo le risorse necessarie che, oltre ai contributi della Regione, erano previste intorno ai 3.500 euro e si concordò che a definire il progetto e i suoi oneri, come richiesto dai moduli del bando regionale, fosse la società Provana.

 
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Commenti al Post:
guerrinob
guerrinob il 14/02/10 alle 22:58 via WEB
Carissimo Babbini , ho appena ricevuto il tuo messaggio non molto lieto per la verità, tuttavia il lavoro fatto insieme, lo spirito di solidarietà che ci ha condotti vicino a una splendida realizzazione , e ancor più la volontà di aiutare questi nostri fratelli Balanta, tanto bisognosi di una spinta e di un incoraggiamento nella produzione di beni di prima necessità, credo che non abbiamo perso tempo inutilmente Inoltre il tuo “ Pro memoria “ eccellente non può che prospettare soluzioni future a sorpresa. Oggi, Domenica, per stare in tema con i poveri , la Liturgia ci proponeva la pagina delle Beatitudini di Luca ( 6, 17. 20 -26 ) . Sfogliando un contenuto relativo a questo argomento mi è capitato di incontrare una bellissima pagina di Dostoevskij nei Fratelli Karamazov, che credo ti piacerà, se è vero che ci assomigliamo un pochino, almeno nei gusti ………. “Sì, noi , i forzati , saremo uomini sotterranei, privati della libertà , tenuti a catena , ma nel nostro dolore risusciteremo alla gioia senza la quale l’uomo non può vivere, né Dio può esistere, perché è Lui che dona la gioia, è quello il suo grande privilegio . Signore che l’uomo si consumi in preghiera . Un forzato non può vivere senza Dio, ancor meno di un uomo libero. E allora noi , uomini di sotterra , dalle viscere della terra faremo salire un tragico inno al Dio della gioia. Viva Dio e la sua divina gioia. Io l’amo “ . Con immensa amicizia e gratitudine ti saluto caramente, assieme ai nostri indiscutibili amici incontrati sulla strada dei poveri…. F. Eugenio da Nhoma
(Rispondi)
 
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