Creato da beby85e il 24/09/2008
 

fantasmi o fantasie?

nella vita capita di vedere cose che non sembrano reali o sentire fatti e avvenimenti inverosimili.....bhe giudicate voi

 

 

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Centuria VIII° 4

Post n°76 pubblicato il 05 Febbraio 2009 da beby85e

VIII.30
Dentro Tolosa non lontano da Beluzer,

Facendo un pozzo lungo, palazzo di spettacolo

Tesoso trovato uno ciascuno andrà vessare (opprimere),

E in due luoghi tutti vicini a Vascale.


VIII.31

Primo grande frutto il Principe di Peschiera:

Ma poi verrà bene e crudele malvagio,

Dentro Venezia perderà sua gloria fiera,

E messo male per più gioioso Celeste.


VIII.32

Guardati re Gallico da tuo nipote,

Che farà tanto che tuo unico figlio

Sarà ucciso a Venere fancendo voto:

Accompagnato di notte da tre e sei.


VIII.33

Il grande nascerà da Verona e Vicenza,

Che porterà un soprannome bene indegno

Che a Venezia vorrà fare vendetta,

Lui stesso preso uomo di ronda e segno.


VIII.34

Dopo vittoria del Leone al Leone

Sulla montagna del Giura Ecatombe

Elvesi e Allobrogi settimo milione

Leone, Ulma a Mansol morte e tomba.


VIII.35

Dentro l'entrata di Garonna e Bayse

E la foresta non lontano da Damazan

Campi gelati, poi grandine e tramontana

Dordonnesi gelo per errore di mesan.


VIII.36

Sarà commissionato conte ungere duca

Di Saulne e santo Aubin e Bellevesvre

Pavimenti di marmo di Tours lungo vagliati

Non Bleteram resiterà al capolavoro.


VIII.37

La fortezza vicino al Tamigi

Cadrà per allora il Re dentro serrato:

Vicino al ponte sarà visto in camicia

Uno davanti morto, poi dentro il forte barrato.


VIII.38

Il Re di Bloys dentro Avignone regnare

Un'altra volta il popolo in monopolio

Dentro il Rodano per muri farà bagnare

Fino a cinque l'ultimo presso di Nola.


VIII.39

Chi sarà stato con Principe Bizantino,

Sarà rapito da principe di Tolosa

La fede di Foix per il capo Tolentino

Lui fallirà, non rifiutando la sposa.

 
 
 
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Nella valle dei morti

Nella valle dei morti sono entrato.
La mente ardeva possente, ho cantato.
Eco fischianti e arcangeli d’abisso
mi seguivan nel viaggio. Mi scortavano
fino alle ultime barriere dei mondi
esseri limpidi d’aria ed il ricordo
di saggi antichi e splendenti che un tempo,
aquile alte, guidavano il mondo.

Per un giorno ho veduto, ho contemplato il mare
dove giacciono le ancore dei velieri scomparsi.
Ho raccolto dall’albero di vita un rosso frutto,
l’ho accostato alle labbra, l’ho baciato e ho pianto.

Quando morsi, però, morsi il mio cuore:
svanì la gioia e tace il dolce canto.
Hanno chiuso i miei occhi, mi han rubato
il frutto rosso: il fanciullo è infelice.
Dalle case di pianto non sa uscire,
non vi è alcuno a sentirlo, non vi è alcuno.
In nessun luogo al mondo vi è qualcuno.

28.III.1987

   

 

 

 

 

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“Tutta la notte non potei dormire
per il chiaro di luna sul mio letto.
Udivo sempre una voce chiamare
dal Nulla il Nulla rispondeva: Sì.”

 

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TIM BURTON LA SPOSA CADAVERE

                        

 

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DISEGNO DI FANTASMA IN PIANTO

                               

 

STORIE DI FANTASMI PER IL DOPOCENA

Storie di fantasmi per il dopocena

In questa casa (in promo piano nella foto) visse Ettore Scognamiglio, ebanista napoletano trasferitosi a Mantova nella prima decade dell'8oo. La pronuncia di Scognamiglio risentiva con forza del vernacolo d'origine: quando diceva buono, ad esempio, pronunciava quella U di buono più profonda di un pozzo, tanto che la gente mantovana si girava per strada colpita da un suono a cui non era abituata. E nelle mescite, e in bottega, e in piazza tutti gli dicevano, Ma come parli Ettore, con quella U sembra che muggisci!!! Il pover'uomo se ne fece presto una malattia. Tutti lo schernivano per la sua pronuncia, e Scognamiglio cadde in uno stato di prostrazione da cui uscì dopo un'anno, rendendo l'anima a Dio. Dopo tre mesi i mantovani incominciarono a vedere Scognamiglio nelle sembianze di un'apparizione fantasmatica. Girava per le strade di Mantova, Scognamiglio, ululando ai passanti un profondissimo Buuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuono.

 

 

                        

 
 
 

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