Creato da beby85e il 24/09/2008 |
fantasmi o fantasie?
nella vita capita di vedere cose che non sembrano reali o sentire fatti e avvenimenti inverosimili.....bhe giudicate voi
NOSTRADAMUS
....
GATTI NERI
gatti neri,ma quale superstizione chi li possiede dicono che abbia fortuna e chi non l'ha porta sfortuna BALLE!!! bell'animale e dolcissimo con i padroni
CASA DI FANTASMI
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VIII.30
Dentro Tolosa non lontano da Beluzer,
Facendo un pozzo lungo, palazzo di spettacolo
Tesoso trovato uno ciascuno andrà vessare (opprimere),
E in due luoghi tutti vicini a Vascale.
VIII.31
Primo grande frutto il Principe di Peschiera:
Ma poi verrà bene e crudele malvagio,
Dentro Venezia perderà sua gloria fiera,
E messo male per più gioioso Celeste.
VIII.32
Guardati re Gallico da tuo nipote,
Che farà tanto che tuo unico figlio
Sarà ucciso a Venere fancendo voto:
Accompagnato di notte da tre e sei.
VIII.33
Il grande nascerà da Verona e Vicenza,
Che porterà un soprannome bene indegno
Che a Venezia vorrà fare vendetta,
Lui stesso preso uomo di ronda e segno.
VIII.34
Dopo vittoria del Leone al Leone
Sulla montagna del Giura Ecatombe
Elvesi e Allobrogi settimo milione
Leone, Ulma a Mansol morte e tomba.
VIII.35
Dentro l'entrata di Garonna e Bayse
E la foresta non lontano da Damazan
Campi gelati, poi grandine e tramontana
Dordonnesi gelo per errore di mesan.
VIII.36
Sarà commissionato conte ungere duca
Di Saulne e santo Aubin e Bellevesvre
Pavimenti di marmo di Tours lungo vagliati
Non Bleteram resiterà al capolavoro.
VIII.37
La fortezza vicino al Tamigi
Cadrà per allora il Re dentro serrato:
Vicino al ponte sarà visto in camicia
Uno davanti morto, poi dentro il forte barrato.
VIII.38
Il Re di Bloys dentro Avignone regnare
Un'altra volta il popolo in monopolio
Dentro il Rodano per muri farà bagnare
Fino a cinque l'ultimo presso di Nola.
VIII.39
Chi sarà stato con Principe Bizantino,
Sarà rapito da principe di Tolosa
La fede di Foix per il capo Tolentino
Lui fallirà, non rifiutando la sposa.
Nella valle dei morti sono entrato.
La mente ardeva possente, ho cantato.
Eco fischianti e arcangeli d’abisso
mi seguivan nel viaggio. Mi scortavano
fino alle ultime barriere dei mondi
esseri limpidi d’aria ed il ricordo
di saggi antichi e splendenti che un tempo,
aquile alte, guidavano il mondo.
Per un giorno ho veduto, ho contemplato il mare
dove giacciono le ancore dei velieri scomparsi.
Ho raccolto dall’albero di vita un rosso frutto,
l’ho accostato alle labbra, l’ho baciato e ho pianto.
Quando morsi, però, morsi il mio cuore:
svanì la gioia e tace il dolce canto.
Hanno chiuso i miei occhi, mi han rubato
il frutto rosso: il fanciullo è infelice.
Dalle case di pianto non sa uscire,
non vi è alcuno a sentirlo, non vi è alcuno.
In nessun luogo al mondo vi è qualcuno.
28.III.1987
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