* Oltre i Sogni *
*Terra che sembra non esistere più nascosta da un mantello Fatato* qui dimora la magia* qui vivono le Fate* qui si sogna ammirando l' incanto*
Fairy Land
Qui Dimora la Magia
Qui Vivono le Fate
non visibili al normale sguardo dell'uomo
Spazi dove le cose invisibili si svelano all'improvviso
dove il tempo è infinitamente possibile
dove non esistono limiti alla meraviglia e allo stupore
Universi che esistono al di là dei nostri normali sensi
oltre il tutto
Sono i luoghi dell'incanto e dell'ispirazione
i mondi fantastici dove ancora vivono le Fate
Il bosco risplende di un'aerea fosforescenza.
Avanzano le fate verso il centro del Cerchio
in sincronia,
avvolte dai riflessi delle stelle sulle loro ali.
Una nota di flauto rompe il silenzio,
colpi sordi di tamburi
le fate alzano le mani al cielo,
piano inizia il loro ballo
in onde flessuose i loro piccoli corpi si muovono al ritmo di suoni dimenticati;
battono i piedi leggeri sull'erba
passi cadenzati per la Danza delle Fate.
sono un barlume di luce...
sono la brezza che accarezza i corpi degli amanti
e ne muove i capelli facendoli apparire ancora più belli.
Sono scintilla che per un solo attimo brucia di eterno fuoco.
Sono vento che i pensieri porta lontano.
Sono tempesta quando scuoto dal profondo il tuo cuore e i tuoi sensi.
Sono un sogno...
sono l'ombra che ti scruta da lontano,
la mano che ti aiuta ad alzarti,
l'acqua che ti disseta,
il pane che ti sazia.
Sono la musica che accompagna il tuo cammino,
la luce delle stelle,
il chiaro di una luna.
Io sono la maschera che porti per proteggere la tua anima,
sono la verità celata,
sono l'alba e il tramonto...
sono una goccia di pianto...
Io sono...
... sono una donna e se ti verrà voglia di amarmi basta prendermi per mano...
ti condurrò lassù, alla fine del mondo conosciuto,
dove i colori dell'arcobaleno danzano al ritmo della musica eterna
che voi umani chiamate amore.
"Io ho disteso i miei sogni sotto ai tuoi piedi.
Cammina dolcemente,
perché tu cammini sui miei sogni."
Oltre i Sogni
"Senza la fantasia, senza la capacità di sognare, senza la poesia, siamo solo uomini. Con la fantasia e la poesia possiamo invece volare o perlomeno sollevarci da terra quel tanto che basta per sentirci qualcosa di più."
(Romano Battaglia)
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Regina di Avalon_il Regno delle Fate
Avalon è un'isola leggendaria, situata da qualche parte nelle isole britanniche, famosa per le sue belle mele. Secondo alcune teorie, la parola Avalon è una traslitterazione inglese del termine celtico Annwyn, cioè il regno delle fate, o Neverworld. Nella sua Historia Regum Britanniae Goffredo di Monmouth ha dato al nome il significato di Isola delle Mele, cosa molto probabile, visto che in bretone e in cornico il termine usato per indicare mela è Aval, mentre in gallese è Afal, pronunciato aval. Il concetto di un'"isola dei beati" è presente anche altrove nella mitologia indoeuropea, in particolare nel Tír na nÓg e nelle greche Esperidi (quest'ultima famosa per le sue mele). Secondo alcune leggende (cfr. il poeta Robert de Boron), Avalon sarebbe il luogo visitato da Gesù e da Giuseppe d'Arimatea e quello dove, proprio Giuseppe d'Arimatea, dopo aver raccolto il sangue di Cristo in una coppa di legno (il Sacro Graal), si rifugiò, fondando anche la prima chiesa della Britannia. Oggi l'isola di Avalon è normalmente associata alla cittadina di Glastonbury, in Inghilterra. Sarebbe anche il luogo in cui fu sepolto Re Artù, trasportato nell'isola su una barca guidata dalla sorellastra, la Fata Morgana. Secondo la leggenda, Artù riposa sull'isola, in attesa di tornare nel mondo quando questo ne sentirà nuovamente il bisogno. Per alcuni Avalon andrebbe identificata con Glastonbury. A partire dagli inizi dell'XI secolo, prese corpo la tradizione secondo cui Artù fu sepolto nella Glastonbury Tor, che in passato era circondata dall'acqua, proprio come un'isola. Durante il regno di Enrico II, secondo il cronista Giraldo Cambrense e altri, l'abate Enrico di Blois commissionò una ricerca, che, a una profondità di 5 metri, avrebbe portato alla luce un enorme tronco di quercia o una bara con un'iscrizione: "Qui giace sepolto l'inclito re Artù nell'isola di Avalon". I resti furono sotterrati di nuovo davanti all'altare maggiore, nell'abbazia di Glastonbury, con una grande cerimonia, a cui parteciparono anche re Edoardo I e la sua regina. Il luogo divenne meta di pellegrinaggio fino al periodo della Riforma protestante. Una vicina vallata porta il nome di Valle di Avalon. Comunque, la leggenda di Glastonbury è stata spesso considerata falsa. Secondo altre teorie, Avalon sarebbe l'Ile Aval o Daval, sulla costa della Bretagna, oppure Burgh-by-Sands, nel Cumberland, che al tempo dei romani era il fortilizio di Aballava, lungo il Vallo di Adriano, e vicino Camboglanna, al di sopra del fiume Eden, ora Castlesteads. Per una coincidenza, il sito dell'ultima battaglia di Artù si sarebbe chiamato Camlann. Per altri Avalon sarebbe da ubicare sul Monte di san Michele, in Cornovaglia, che si trova vicino ad altre località associate con le leggende arturiane. Questo monte, è in realtà isola che si può raggiungere quando c'è bassa marea. Avalon, comunque, resta nell'immaginario collettivo un'isola magica, dove continuano a vivere le vecchie tradizioni dei celti e dove la Grande Dea viene onorata dai druidi e dalle sacerdotesse. Sono proprio queste ultime, sempre secondo le leggende, ad aver nascosto l'isola con una fitta nebbia, rendendo il luogo accessibile solo a chi ha la conoscenza per aprire questo incantesimo. L'isola di Avalon veniva chiamata anche "Inis witrin" (cioè "isola di vetro") per l'abbondanza di guado, pianta che sfuma sull'azzurro e che i guerrieri celti utilizzavano per tingersi la faccia per andare in battaglia.
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OLTRE I SOGNI
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