* fAtInA nErA ***

...e qnd ormai mi ero rassegnata e convinta dell'idea che dovesse rimanesse il ricordo più bello legato al momento più importante della vita di una donna, alla propria gioventù...quando ormai lo avevo reso solo "un pezzettino della mia storia", un piccolo ricordo...eccola ricomparire come se nulla fosse...la realtà.

Ieri insomma sono andata in azienda  a prendere la mia ex collega, per pranzare fuori e fare 2 chiacchere, ma non avevo chiesto, non mi ero volutamente informare della presenza di... Luca.

Se fosse stato destino, ci saremmo rivisti.

Così ignara di cosa mi aspettasse, ho infilato un jeans, una lupetto rosa, le stansmit bianche e la cinturina abbinata...ma molto sportiva e tranquilla...niente tiramenti vari, pettinature strane, tacchi a spillo e via dicendo...giusto un pò di colore in viso, i capelli in ordine un velo di burrocacao e via...

...alla fine, non dovevo dimostrare nulla...lui mi conosceva già, e se il caso avesse voluto, mi avrebbe apprezzata anche così...alla fine io sapevo di essere "tranquilla" in fondo e di essere a posto con la mia coscienza, di non aver preteso mai nulla, di non essere stata presente nella sua vita, anche qnd l'avrei fortemente desiderato...perchè la libertà  di sentirsi liberi e privi da ogni pensiero, viene prima di tutto. In fondo Lui, sapeva che io c'ero, che avrei voluto vederlo...gli e lo dissi al tempo...e non c'era bisogno di ripeterlo. Doveva partire da Lui il resto. Solo se fosse stata una sua iniziativa, sarebbe potuta andare avanti.

Ma qst non voleva dire cmq, non lasciargli nemmeno i miei saluti su di un bigliettino...rituale anche qnd ero in azienda, e lui in giro x qlc ufficio...

Così entro in azienda tranquilla, dopo aver constatato che fuori non c'era la sua auto, e mi dirigo nel suo ufficio, dove mi attendeva la mia collega...ma mentre guardavo l'uscio avvicinarsi, sopra la sua scivania, il portatile era aperto, i fogli erano sparsi, gli occhiali con la montatura nera erano appoggiati sopra, e la sua giacca era appesa. ...Merda...

...c'era anche lui, oggi. Cosa gli avrei detto ? come mi sarei comportata ? come l'avrei salutato ? Saresti stata me stessa. anche se I battitti correvano sempre più veloci, i respiri si facevano più intensi e lo stupore mi aveva creato un nodo al petto.  Per fortuna, o purtroppo, lui era in magazzino con un cliente e noi ormai stavamo uscendo. Non ci saremmo incrociati.

Ore 13,30 Riaccompagno Lò in azienda, e alla fine mi convince (ci è voluto davvero poco!!) a salire dinuovo così lo avrei salutato, ma lui, era ancora a pranzo col capo, e col cliente...

Alla fine si fanno le 13,50 e mi convinco di non forzare gli avvenimenti, e di andare in palestra all'orario stabilito. Ma prima di ciò, dovevo lasciargli i miei saluti personali...

un bel foglio A4, con una farfalla colorata e la mia solita firma...Lolita.

Ore 15,00 palestra

Ore 19,30 cena

Ore 20,30 a casa di Tìzy, mia cugina.

Tra manicure, Elisa di Rivombrosa,  e Rebecca che mi faceva vedere tutti i disegnini fatti a scuola, e i trucchi delle witch, che il papi le aveva comprato, correvano i soliti commenti e "sfoghi" sulle ns vite.

Franco di quà, Franco di là...non  mi piaccio di quà non mi piaccio di là, Luca di quà, Luca di là..."tutto sommato frs è meglio, non pensarci più e mantenere il ricordo di quella volta...sono stra felice così, non mi pento di nulla e vado avanti chiudendo un'altro capitolo" e via dicendo...

e mentre lei era in camera  tra cotone e acetone, e io allo specchio tra pinzetta e sopracciglia, la suoneria di Lupin (il mio uomo ideale) suonava.

"Chi mi chiama a qst'ora ?" Daniele ?? Jacopo ?? Morena??

Macchè

era Luca.