Creato da fabio.casi il 06/03/2007

Ad Gloriam

My piece of the dark side of the moon

 

 

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Dreamboat queen....

Post n°20 pubblicato il 22 Maggio 2012 da fabio.casi

 

Posso, ancora oggi, chiudere gli occhi e distaccarmi dalla realtà per viaggiare nello spazio e nel tempo dei miei pensieri, e planare dolcemente in questo ricordo. Per molti anni tutto ciò è rimasto confinato negli angoli più reconditi della mia mente, nascosto, intoccabile, custodito come un prezioso gioiello che,però, viene rinchiuso in uno scrigno ammantato di dolore e, perciò, non viene più ripreso dal suo propietario.
Si dipinge in me il ritratto di quel parco, in quella giornata d’autunno, mentre passeggiavamo mano nella mano insieme, entrambi sorpresi dalla scoperta di questo sentimento, così travolgente, così intenso da sembrarmi a distanza di tutto questo tempo così surreale.
Passeggio lontano dalle due figure incappucciate, che combatterono quella battaglia contro il vento gelido di quel pomeriggio di novembre, sento il crepitare delle foglie sotto di me e imbocco quel viale, abbracciato su entrambi i lati da busti di personaggi ormai dimenticati, ricoperti di muschio e annegati nell’incuria più desolante.

 

Posso ancora sedermi su quella panchina con il legno rovinato, intarsiato da centinaia di nomi che si confondono ormai tra loro, e posso ricordare ancora quando ci sedemmo insieme lì, i vividi particolari di quell’ora, trascorsa sulla panchina insieme, che mi tornano alla mente come lampi di ricordi.

Tu, in quel maglione rosso che mettava in risalto i tuoi occhi blu e io, troppo stordito dalla felicità per non ricordarmi ogni singolo dettaglio del nostro primo bacio, la scintilla esplosa dentro di me quando le nostre labbra si sono sfiorate la prima volta e la sensazione di onnipotenza che provavo nello stringerti tra le mie braccia. Ricordo la tua stupita incredulità quando mi rimproverasti di averti mentito sul fatto che quello fosse stato o meno il mio primo bacio, non so se mi credesti allora, ma io fui sincero: mai nessuna prima di te. Ricordo lo scorrere delle nuvole bianche nel cielo azzurro, la dolcezza del tuo viso mentre ti addormentasti con la testa appoggiata tra le mie braccia e il mio perdermi, come viaggiatore sperduto nello scoprire i tratti del tuo viso splendido. Eri bellissima, anche se allora ancora non lo sapevi.

 

Il nostro abbraccio inteso tra le foglie color miele, che ogni tanto cadevano e si impigliavano tra i tuoi capelli e ti rendevano così divina.
In quel pomeriggio d’autunno conobbi, per la prima volta in vita mia, la felicità.. e non mi importa più se poi scoprii che quella era solo una breve parentesi prima del mio primo viaggio all’inferno. Quel pomeriggio avrebbe dovuto non finire mai. Grazie per avermelo donato, nonostante tutto il dolore che mi hai causato dopo.
(to be continued....)

 

 

 

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