Post n°20 pubblicato il 22 Maggio 2012 da fabio.casi
Posso, ancora oggi, chiudere gli occhi e distaccarmi dalla realtà per viaggiare nello spazio e nel tempo dei miei pensieri, e planare dolcemente in questo ricordo. Per molti anni tutto ciò è rimasto confinato negli angoli più reconditi della mia mente, nascosto, intoccabile, custodito come un prezioso gioiello che,però, viene rinchiuso in uno scrigno ammantato di dolore e, perciò, non viene più ripreso dal suo propietario. Si dipinge in me il ritratto di quel parco, in quella giornata d’autunno, mentre passeggiavamo mano nella mano insieme, entrambi sorpresi dalla scoperta di questo sentimento, così travolgente, così intenso da sembrarmi a distanza di tutto questo tempo così surreale. Passeggio lontano dalle due figure incappucciate, che combatterono quella battaglia contro il vento gelido di quel pomeriggio di novembre, sento il crepitare delle foglie sotto di me e imbocco quel viale, abbracciato su entrambi i lati da busti di personaggi ormai dimenticati, ricoperti di muschio e annegati nell’incuria più desolante.
Posso ancora sedermi su quella panchina con il legno rovinato, intarsiato da centinaia di nomi che si confondono ormai tra loro, e posso ricordare ancora quando ci sedemmo insieme lì, i vividi particolari di quell’ora, trascorsa sulla panchina insieme, che mi tornano alla mente come lampi di ricordi. Tu, in quel maglione rosso che mettava in risalto i tuoi occhi blu e io, troppo stordito dalla felicità per non ricordarmi ogni singolo dettaglio del nostro primo bacio, la scintilla esplosa dentro di me quando le nostre labbra si sono sfiorate la prima volta e la sensazione di onnipotenza che provavo nello stringerti tra le mie braccia. Ricordo la tua stupita incredulità quando mi rimproverasti di averti mentito sul fatto che quello fosse stato o meno il mio primo bacio, non so se mi credesti allora, ma io fui sincero: mai nessuna prima di te. Ricordo lo scorrere delle nuvole bianche nel cielo azzurro, la dolcezza del tuo viso mentre ti addormentasti con la testa appoggiata tra le mie braccia e il mio perdermi, come viaggiatore sperduto nello scoprire i tratti del tuo viso splendido. Eri bellissima, anche se allora ancora non lo sapevi.
Il nostro abbraccio inteso tra le foglie color miele, che ogni tanto cadevano e si impigliavano tra i tuoi capelli e ti rendevano così divina. In quel pomeriggio d’autunno conobbi, per la prima volta in vita mia, la felicità.. e non mi importa più se poi scoprii che quella era solo una breve parentesi prima del mio primo viaggio all’inferno. Quel pomeriggio avrebbe dovuto non finire mai. Grazie per avermelo donato, nonostante tutto il dolore che mi hai causato dopo. (to be continued....)
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Post n°19 pubblicato il 17 Maggio 2012 da fabio.casi
Fondamentalmente credo di essere una persona mediocre. Molte delle persone che mi conoscono dissentiranno, citando le mie innumerevoli capacità e interessi. La verità è che è vero, so fare bene molte, moltissime cose però non so eccellere veramente in nessuna delle cose che faccio, tranne forse in due (una non la faccio più e l'altra non la posso dire). Non sono capace di diventare veramente bravo in qualche cosa, forse anche perché sono dotato di un fortissimo senso auto-critico e perciò, qualunque cosa faccia, non mi soddisfa mai a pieno. |
Post n°18 pubblicato il 14 Maggio 2012 da fabio.casi
Eccomi qui. Sono passati quasi quattro anni dall'ultima volta in cui ho scritto su questo blog. Ho deciso di tornare a scriverci, non so nemmeno io il perché. E' successo che in questi anni sono accadute tante cose, alcune molto belle, alcune orrende, e inevitabilmente hanno finito con l'influenzare questo bizzarro soggetto. Io non sono più io, o meglio, non sono più la persona che scriveva queste pagine qui sotto, sono cambiato, mi sono trasformato. Per l'ennesima volta, ho dovuto plasmare me stesso per adattarmi e sopravvivere. Per la prima volta dopo molto tempo, ho sentito di nuovo il bisogno di scrivere di me. Perché scrivere di me ormai è diventato il surrogato di un necessario rapporto umano che non so o non voglio più trovare. |
Post n°17 pubblicato il 04 Giugno 2008 da fabio.casi
Sono stato al concerto di David Gilmour a piazza Santa Croce a Firenze. Non c’è molto da aggiungere se non che andare a vedere D.G. è come andare a trombarsi Charlize Theron: l’estasi inizia un paio d’ore prima e dura per tutta la serata e per i giorni a seguire in un turbine di emozioni.. E quando avrai un figlio che ti dirà cose del tipo "papà ho visto il concerto dei Ciccio Panino, galattici" tu gli risponderai "Cazzetto panato e fritto, io ho visto dal vivo David Gilmour.. che ai tuoi Ciccio Panino gli piscia in testa". (cit. mod.) |
Post n°15 pubblicato il 26 Marzo 2008 da fabio.casi
Praga scorre via leggera come un'acqua minerale con un basso residuo fisso, se la visitate per la prima volta capirete che cosa si intende per città da bere, appellativo che negli anni sessanta fu coniato per la nostra Milano. Ciò che mi ha colpito di più, al di là delle numerose testimonianze storiche che trasudano dai muri dei palazzi della città vecchia o degli innumerevoli monumenti storici che abbelliscono la |
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