Creato da korov_ev il 06/02/2013

Fermata a richiesta

Vietato parlare al conducente

 

 

« Sotto la pioggia (rimasu...Lucille »

Nonno Ezio e lo strano terzetto

Post n°100 pubblicato il 24 Aprile 2019 da korov_ev

 

Eccomi di ritorno. Purtroppo un problema lavorativo mi ha  tenuto (e mi tiene tuttora) lontano dal blog per via del tempo che manca (Il tempo manca sempre, è una corsa ad inseguimento e tu sei sempre quello che arranca, maledizione). Questo per dire che finché la situazione non si sarà  stabilizzata farò un po' fatica ad essere regolare nel blog e nel commentare i blog a me cari. Questa seconda limitazione è dovuta più al fatto che madame Psike è riuscita a strapparmi la promessa di commentare tutti i suoi post da quando ho smesso di pubblicare fino ad oggi (e chi sa di cosa sto parlando avrà pietà di me).
Comunque, scaricabarile a parte, l'intenzione è quella di ricominciare al più presto a scrivere regolarmente (o quasi).

A tal proposito avrei composto una cosa ispiratami da uno degli aneddoti che mia nonna soleva raccontarmi quand'ero bambino, a proposito di mio nonno Ezio.

Vorrei proporre questo scritto perché ripensarci mi ha fatto fare un parallelo che magari ha poco senso, ma che nella mia testa è saltato fuori all'istante non appena ho riletto quella poche righe appuntate qualche anno fa su di una vecchia agenda che sfogliavo distrattamente l'altro giorno.

L'aneddoto riguarda una vecchie legge del "ventennio" che imponeva nelle aule di scuola la presenza del crocefisso e delle foto del re (Vittorio Emanuele III) e di Mussolini.

Io ho pensato di farne una piccola cosa in rima e, come al solito, in dialetto romanesco.

In sostanza mia nonna raccontava che...

 

Ezio, giovane gagliardo, contadino, camionista
su le strade 'mporverate de 'n'Italia appena nata,

co' le mano era 'n pirata e cor pisello era 'n artista;

fino a quanno pe' decreto de 'na legge 'mprovvisata
che chiedeva figli a iosa manco fossero pagnotte

da manna' a mori' affettati pe' na guera combattuta

pe' la gloria e pe' l'onore de 'na patria de mignotte,
quattro boia tutti neri, dar colletto a li pensieri,

'o pijarono 'n disparte e lo corcarono de  bòtte

perché disse che quer duce dall'atteggiamenti fieri
cor moschetto su la spalla e co' li zompi drento ar foco

più che guida d'italiani era re de giocolieri.

Lo portònno drento a  'n'aula de balilla regazzini
er maestro salutava, co' la mano a palettone,

er ritratto der Savoia e der padrone Mussolini.

Con a destra er duce calvo e a sinistra er re coglione,
poprio ar centro de sta coppia prepotente e senza freno,

mpiccicato 'n fronte ar muro tra du' facce de cartone

sconsolato e  a capo chino, stava 'n croce 'r Nazareno.
"Mo' me dici chi so' quelli!" disse 'r nero ar pòro nonno

"E sta' attento a le parole, ché se sgari te sdereno!"

Nonno Ezio pensieroso girò l'occhi tutt'attorno:
regazzini co' le teste piene zeppe de buscie

lo guardaveno in silenzio mentre il vero annava a fonno

così piccoli e già pieni  de cazzate e ideologie
quando invece de' marcette, de moschetti e de ragioni,

glie serviva, a quell'età, solo pane e fantasie.

Nonno mio ce pensò bene, se grattò 'n po' li cojoni
poi rispose ar sor maestro: "Quello ammezzo è Gesù Cristo...

e se tanto me dà tanto, a destra e a manca i due ladroni".

 

Ora ditemi: tutto ciò non ricorda vagamente anche a voi l'attualità di uno strano triumvirato? In fondo, se ci pensate bene anche Conte, come Cristo, la sua bella croce da portare ce l'ha, e a destra e a manca... :-)

 

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

AREA PERSONALE

 

ULTIME VISITE AL BLOG

korov_evElettrikaPsikecassetta2woodenshipoltreL_aurasaturnja0fosco6m12ps12maremontyVenere_o8Basta_una_scintillaprefazione09misteropaganoil_tempo_che_verra
 
Citazioni nei Blog Amici: 27
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963