Creato da enca4 il 15/02/2010
PENSIERI E PAROLE
 

W. Allen

NON E' CHE HO PAURA DI MORIRE.

E' CHE NON VORREI ESSERE LI'

QUANDO QUESTO SUCCEDE.

W. Allen

 

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CANZONE

Che giorno è

E' tutti i giorni

Amica mia

E' tutta la vita

Amore mio

Noi ci amiamo noi viviamo

noi viviamo noi ci amiamo

E non sappiamo cosa sia la vita

Cosa sia il giorno

E non sappiamo cosa sia l'amore

Jacques Prévert

 

I ragazzi che si amano si baciano

In piedi contro le porte della notte

I passanti che passano se li segnano a dito

Ma i ragazzi che si amano

Non ci sono per nessuno

E se qualcosa trema nella notte

Non sono loro ma la loro ombra

Per far rabbia ai passanti

Per far rabbia disprezzo invidia riso

I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno

Sono altrove lontano più lontano della notte

Più in alto del giorno

Nella luce accecante del loro primo amore.

Jacques Prèvert

 

DALLA - CANZONE

 

N. de Chamfort

CHE COSA DIVENTA UN PRESUNTUOSO

PRIVO DELLA SUA PRESUNZIONE?

PROVATE A LEVAR LE ALI AD UNA FARFALLA:

NON RESTA CHE UN VERME.

N. de Chamfort

 

GLI APOSTOLI DIVENTANO RARI,

TUTTI SONO PADRETERNI

A. Karr

 

 

« HO IL DIRITTO DI ESSERE ...DIALOGO NOTTURNO TRA ME ... »

IO, TRA CIELO E MARE

Post n°332 pubblicato il 07 Febbraio 2011 da enca4

               Mezzanotte, e il sonno non arriva. Questa notte il letto è per me una tortura. Provo a accendere di nuovo il televisore ma, oltre le ultime notizie sul così detto “scandalo Ruby (che poi sono sempre le solite, vecchie notizie), non c’è niente che possa interessarmi.

                Perdo un altro po’ di tempo a rigirarmi come un ossesso tra le lenzuola. Mi alzo e mi preparo un caffè che rendo ancor più imbevibile mettendoci dentro, al posto dello zucchero, il sale.

                A questo punto la misura è colma. Imprecando come un egiziano nei confronti di Mubarak, mi vesto ed esco da casa.

                Il mare è un po’ agitato, com’è il mare in questa stagione, ma la notte è stupenda. Nel cielo non c’è ombra di nubi. Le stelle, tantissime stelle, aiutano lo spicchio di luna ad illuminare il cielo.

Lo scoglio dove mi sono seduto non è il massimo della comodità, ma dopo un po’, fatta l’abitudine, non mi accorgo della ruvidezza e dell’irregolarità del sedile che mi accoglie. Accendo una sigaretta, guardo distratto l’orologio. E’ l’una e mezzo di notte. Cristo Santo, potevo almeno portarmi una sciarpa da mettere intorno al collo. Fa freddo, ma non tira vento. Le mani, nelle tasche del giaccone, sono abbastanza calde. Le orecchie, invece, cominciano a gelare. Speriamo che i geloni, dei quali ho sempre sofferto da bambino, non tornino adesso che di bambino non mi è rimasto più nulla.

Vicino a me tre pescatori ridono tra loro. Raccontano di improbabili catture sapendo  perfettamente che niente di quello che dicono sarà creduto dagli altri. Resto per un po’ ad osservarli e, dentro di me, a criticare il loro modo di pescare, l’esca che stanno utilizzando, le parolacce che dicono.

Mi tornano alla mente tutte le volte in cui anche io, rinunciando al sonno, ho passato ore ed ore ad aspettare l’alba, in attesa di una “toccatina” alla lenza. Le canne dei tre non si muovono. Stanno ferme come pali nella terra. Il mare sta cambiando, e quando cambia il pesce si allontana in cerca di acque più profonde.

Siamo a Febbraio e, una dietro l’altra, due stelle cadenti fanno a gara a chi arriva per prima sulla terra. Non esprimo nessun desiderio, non ne ho. Ciò che io desidero è difficile da ottenere, e allora … lasciamo perdere.

Si vedono, in lontananza, le luci di qualche peschereccio intento a ritirare le reti. Per un attimo ho avuto come un senso di invidia verso coloro che hanno scelto il mare come lavoro. Avrei voluto farlo anche io, ricordo, ma la precarietà del lavoro, e il fatto di non aver avuto al mio fianco chi avrebbe dovuto incitarmi a fare ciò che più desideravo, piuttosto che opporsi a qualsiasi mia iniziativa, a favore di uno stipendio “certo e sicuro”, che poi alla fin fine “certo e sicuro” non lo è stato mai.

Mi ricordo quando, dopo essere stato operato la prima volta, avevo deciso di trasferirmi in un piccolo centro del Gargano, a Peschici. Ero deciso a finire lì i miei giorni, tra gente cordiale, allegra, solare. In un paese dalle case bianche, abbarbicate su uno sperone di roccia. Fin dalla prima volta che lo vidi ne rimasi colpito.  Poi, l’amore, la dedizione, la passione che ancora era parte integrante di me, fecero in modo che io cambiassi le mie intenzioni. Il progetto restò quello che era, un sogno che avrei dovuto, invece realizzare.

Il tempo, questa notte, sembra correre più velocemente del solito. Mi accorgo che i pescatori se ne sono andati già da un po’ di tempo. Con calma mi avvio verso il porto dove, ormai sono quasi le sei del mattino, i primi pescherecci stanno rientrando.

Mi è sempre piaciuto vedere scaricare il pesce pescato da poco. Inizia a far giorno e guardando con attenzione i volti mangiati dal sale e dalle notti passate in bianco, è facile notare quanta insoddisfazione e quanto sconforto c’è  in loro. Delusione per una notte di pesca non proprio ottimale. Sconforto per una vita che avrebbero voluto essere meno pesante e più ricca di soddisfazioni. Gli occhi sono incorniciati da rughe profonde, ma gli sguardi di quegli uomini sono sguardi di persone caparbie, ostinate, dure. E la caparbietà e l’ostinazione non rende questi uomini facilmente arrendevoli. La prossima notte, come tutte le notti, saranno di nuovo in mare a calare le reti.

E’ tardi. Ho voglia di un caffè. Giù, in fondo al porto, c’è un bar aperto. Ordino e mentre bevo il mio caffè, ascolto le voci di chi mi è vicino. Gente di mare, ma anche di terra. Padri di famiglia che hanno lavorato tutta la notte, e ragazzini che tirano tardi, illudendosi, così, di essere, questa notte, cresciuti un po’ di più.

E’ la macchina che mi riporta a casa. Non mi ricordo la strada del ritorno. Per tutto il tempo del viaggio di ritorno, non ho fatto altro che pensare alle innumerevoli cose che mi hanno visto spettatore. Cose che già sapevo di conoscere, ma che, forse, questa notte ho guardato con uno sguardo diverso.

                                                                                                              Enrico

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Commenti al Post:
ironwoman63
ironwoman63 il 07/02/11 alle 20:07 via WEB
ciao, mio caro, potresti essere stato il protagonista di un romanzo la notte passata.... cio che hai visto, e vissuto cosi profondamente, lo hai fatto vivere anche a me! mi pareva di essere li con te, sullo scoglio ad osservare il mondo intorno... ciao, un abbraccio, lulù
 
margareth8
margareth8 il 07/02/11 alle 20:51 via WEB
Bello questo post, Enrico...nostalgia, rimpianto, profumo di mare, silenzio di stelle e voci lontane, rumore di risacca e di pescherecci...c'è tanto: anche un bel pensiero al mio Gargano...^_^...ma c'è anche tanta tristezza...una serena, disincantata e lucida tristezza... Buona serata, Enrico. Giusi
 
fatamatta_2008
fatamatta_2008 il 07/02/11 alle 21:02 via WEB
Ciao Enrico, scusa se è un po' che non passo..ma non sono stata molto bene in questo periodo... molto bella la descrizione di questa tua notte...si sentiva l'odore del mare lo ciabordio delle onde...e le chiacchere dei pescatori...malinconico ma molto bello...ciao Lilly
 
artemisia.71
artemisia.71 il 07/02/11 alle 22:30 via WEB
*** CON UN LIEVE TOCCO SFIORO I TUOI PENSIERI e LI CULLO FINCHE' NON GIUNGERA' MORFEO a FARTI RIPOSARE SERENO e BEATO. *** DOLCE SERATA by ARTE
 
meriluna46
meriluna46 il 08/02/11 alle 06:04 via WEB
CHE VOGLIA DI MARE....sono anni che purtroppo non respiro l'aria inebriante del mare e mi manca molto. ciao scrivi molto bene
 
ellaessa
ellaessa il 08/02/11 alle 22:11 via WEB
Ho sempre pensato che la notte sia il momento nel quale, quando il sonno non ne vuole sapere di farsi trovare, i pensieri si sentono più forti e soprattutto il momento nel quale le cose si vivono e si sentono più intensamente, proprio come se lo sguardo fosse diverso da altri momenti. Anzi lo è proprio e quanto da te scritto ne è la conferma.
Ciao, Patrizia
P.S. Peschici è veramente un paese bellissimo, anche io me ne sono innamorata appena l'ho visto, tanti anni fa ormai.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
doraforino il 10/03/11 alle 07:58 via WEB
E£' sempre appagante, l'abbraccio tra cielo e mare, mentre l'occhio cattura la bellezza del creato. Pagina descrittiva. Dora
 
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