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FABER
Post n°415 pubblicato il 22 Maggio 2010 da fabergiza
TEMPO... Il tempo gioca con gli umani come un vento capriccioso fa con i capelli di una bella donna appena uscita dal parrucchiere. E’ capriccioso il tempo, ma inesorabile e determinato e come il fiume scava i fianchi delle montagne modellandole a suo piacimento, cosi’ lui fa con le nostre coscienze. Il suo lavoro è lento e impercettibile ai nostri occhi, e lui se ne gratifica e guarda con ammirazione il suo operare. Un lavoro lento e duraturo, meticoloso nelle sue costruzioni, una perfezione di intrecci che è l’invidia di qualsiasi ragno. Le sue ardite geometrie lavorano accuratamente le nostre emozioni, le prendono in mano e le modellano come fanno i vasai con la creta, e quelle che erano convinzioni profonde, ben radicate dentro noi, si trasformano in qualcosa a noi sconosciuto, diverso, estraneo. E mentre noi stentiamo a riconoscerle, lui ci guarda orgoglioso e soddisfatto per quel bel risultato ottenuto. E cosi il mattino dopo si sveglio’ di buon ora, doveva iniziare il suo primo giorno del nuovo lavoro, era leggermente emozionata ed eccitata, sentiva che quella era la sua occasione e non voleva sprecarla. Lui si era gia’ svegliato ed era uscito presto, come al solito, per iniziare la sua usuale giornata di lavoro. Lei lo aveva sentito muoversi con delicatezza per non far rumore, per lasciarla dormire tranquilla ancora un po’. Aveva sempre amato queste delicatezze del suo uomo. A volte non ne aveva bisogno e anzi, le sembravano eccesive, ma aveva paura che dicendoglielo lui ne sarebbe rimasto ferito e magari avrebbe smesso di essere quello che era, e quello che lui era, era la ragione che l’aveva fatta innamorare. Si alzo’ dal letto pigramente per recarsi in bagno a prepararsi, voleva essere bellissima, voleva far colpo subito con il nuovo capo e con i nuovi colleghi. Aveva preparato il vestito piu’ bello che aveva e le scarpe migliori quelle con i tacchi altissimi che la rendevano desiderabile piu’ che mai. Scelse accuratamente la biancheria intima, anche se sapeva che quel giorno nessuno l’avrebbe vista e si reco’ in bagno per completare il suo capovolavoro. Ma come sempre accade, come nella vita sono le piccole cose che ci rendono piu’ sensibili, cosi’ lei, guardandosi nello specchio, noto’ una piccola ruga, insignificante per gli altri, ma che in lei mise in moto i ricordi che pensava di poter cancellare. E così le ritornò in mente la sera prima, di come si era lasciata sedurre da quell’uomo che stava per diventare il suo capo, e le parole che aveva detto al suo uomo. Rimase a scavare dentro di se a lungo, e capi’ che non aveva mentito al suo uomo. Non erano le parole dette che bruciavano, ma i silenzi, le emozioni inespresse e, soprattutto, la sua fragilita'. Si senti’ perduta e si rese conto che mai avrebbe potuto riparare i segni che aveva inferto al suo animo. Preparo’ in fretta le valigie con tutta la sua roba e ando’ via per sempre da quella casa e quella vita, lasciando un biglietto al suo unico amore con una frase sola
sei l’unico uomo al mondo con cui potrei fare l’amore.
come posso dire come passa il tempo . è che in questo deserto a tutti piace naufragare
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Inviato da: Sabri1973
il 17/12/2013 alle 17:06
Inviato da: fabergiza
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il 08/12/2013 alle 01:49