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FABER

Post n°420 pubblicato il 09 Giugno 2010 da fabergiza

 

MALINCONIA 4...

 

Venne svegliata a tarda notte, insonnolita andò ad aprire.

Si trovò  davanti due uomini in divisa che freddamente

le comunicarono la notizia e le consegnarono il biglietto.

Sentì una fitta alla bocca dello stomaco e

non riuscì a trattenere la nausea che si era impossessata

di lei e della sua persona., corse  in bagno e vi rimase a lungo.

Pianse tutte le lacrime che aveva e non le bastò.

Una profonda disperazione si fece strada in lei e

il buio dei pensieri la avvolse come fa un mantello

nero nelle nere e gelide giornate invernali.

Il buoi era diventato il suo mondo e il rimorso il suo

pane quotidiano, la sua casa, un tempo accogliente

rifugio ora era l’immagine della sua colpa.

Ogni oggetto, ogni rumore, ogni profumo le

ricordavano il suo uomo, e il sacrificio che aveva

fatto per causa sua, per la sua cieca rabbia e assurda gelosia.

Si chiuse in se stessa e nella sua prigione convinta

che quella ormai doveva essere la sua punizione,

il solo modo di espiazione della sua colpa.

Riprese con fatica il lavoro e non le sfuggirono gli

sguardi accusatori delle colleghe e quelli

compassionevoli dei colleghi.

Ma tra i tanti volti ostili, notò le discrete attenzioni

di un suo compagno di lavoro, che fino ad allora

aveva considerato con sufficienza, ma che adesso

le si mostrava sotto una luce diversa.

Una persona gentile e sensibile, sempre disponibile

e pieno di attenzioni che piano piano aveva saputo

farle dimenticare l’astio che le altre persone

non mancavano di dimostrale insieme alla loro

disapprovazione e alla loro evidente condanna.

Divenne un punto fermo nel suo lavoro e

un giorno che aveva la macchina rotta le propose

di accompagnarla a casa.

Le venne naturale accettare il passaggio e

altrettanto naturale invitarlo a cena.

Cenarono e conversarono amabilmente e lui si

mostrò  anche persona colta e preparata, si

domandò  come aveva potuto ignorare queste sue

doti per tutto il tempo che avevano lavorato insieme,

e capì che tutto dipende dai momenti che viviamo

sono loro che ci fanno apprezzare o meno

le cose che abbiamo, anche le più semplici.

E fu così che senza rendersene conto si ritrovarono

a fare l’amore, a lui grata della sua rinascita.

Si svegliò presto e lo vide che dormiva accanto a lei,

gli accarezzò i capelli e si disse che mai più avrebbe

commesso l’errore di dire a un suo compagno

 

sei l’unico uomo al mondo con cui potrei fare l’amore.

 

 

 

 

 

 

 

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che scemo :) io non dimentico nessuno,tanto meno le persone...
Inviato da: Sabri1973
il 17/12/2013 alle 17:06
 
Si è vero... ci ho messo un bel po'... ma ancora non...
Inviato da: fabergiza
il 13/12/2013 alle 17:49
 
ci hai messo un bel pò!! :) come stai?
Inviato da: Sabri1973
il 10/12/2013 alle 23:06
 
GRAZIE... :-)
Inviato da: fabergiza
il 10/12/2013 alle 18:15
 
bentornato...
Inviato da: Sabri1973
il 08/12/2013 alle 01:49
 
 

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