Creato da jennyxxxxx il 21/11/2006

Folly-follye

Ho bisogno che ogni giorno succeda qualcosa di nuovo, per sentire che la mia vita va avanti.

 

 

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Post N° 189

Post n°189 pubblicato il 20 Giugno 2007 da jennyxxxxx

Lui l’amava. Lei lo sapeva. Non ne dubitava, certo non aveva potuto ricambiare il suo amore ma non lo aveva mai allontanato e non riusciva a capire perché l’avesse lasciata. Ora che non era più innamorata, il vuoto lasciato da quell’abbandono la tormentava.
Alla fine le cose succedono anche se la nostra immaginazione sembra non prevederle o non le ritiene possibili; queste si verificano e allora torniamo indietro sui nostri passi a cercare la rotella non funzionante dell’ingranaggio della nostra storia.
Aveva tentato di ottenere spiegazioni direttamente da lui. In tutti i modi. Ma le cose che non si capiscono da soli spesso non si possono spiegare. Non crediamo a quella verità che ci viene suggerita e somministrata da altri. Così il tempo passa. Certi fatti si sedimentano in noi. Sono come i mattoni di un muro che cresce. A un certo punto il muro è così alto davanti a noi che… Lo vediamo! E capiamo tutto. Proprio come in un miracolo, non siamo più ciechi.
I mattoni che si sedimentarono in lei furono alcune parole scritte da lui in un libro che le aveva donato. Una sua poesia cominciava così:
"Amore se i battiti del tuo cuore non dovessero essere per me…"
Poi, nei giorni successivi, altri mattoni decisivi si depositarono in lei, erano le parole di una ricerca sulla magia nera, che stava conducendo da tempo.
Quella notte, come in sogno, la verità fondamentale si fece strada nella sua mente.
Vivere tra i battiti del cuore di una donna che ami molto è bellissimo. Ti sembra di essere un tamburo e vibri ad ogni suo battito.
Ma se un giorno capisci che il suo cuore non batte per te ma per un altro uomo, allora ti sembra di essere la bambola della più perversa delle macumbe e quei battiti sono spilli che s’infilano nel petto.
Allora vivi in un continuo intervallo tra un battito e l’altro, tra una telefonata e l’altra, tra un pensiero e l’altro. Alla fine di ogni intervallo, però, muori un po’.
Lui non volle morire o morì. Nessuno lo sa, ma questo non è essenziale.
Lei ora vive, ma quando pensa a lui, trattiene un istante il respiro.

 
 
 
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