Creato da pausandro il 24/06/2007
tra la follia e la leggerezza

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 7
 

Ultime visite al Blog

animaqualunquepausandrogiuuliapamillord1elenanesciIO_71paoloebonetticonte.oliver1aumania_12antropoeticohely2adolfodgl4lupetto1952ciaorossa68
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
 

 

« A colei che mi guardavaVieni a cena da noi? »

Casualità

Post n°54 pubblicato il 05 Settembre 2008 da pausandro

La mia autonomia sta aumentando di giorno in giorno. Oggi i miei progressi si contando in centinaia di metri e non più in passi. Anche con la favella non scherzo. A breve sarò di nuovo alla ricerca di un'occupazione e una sistemazione abitativa "dignitosa". In una delle mie peregrinazioni, mi sono ritrovato presso un centro sportivo dove danno lezioni di tennis per adulti. Lezioni individuali o di gruppo. Prezzi modici. Il centro, si vede chiaramente, ha vissuto momenti aurei. Ora dopo un periodo di abbandono, è stato ripreso da un gruppo di ragazzi di terza età, che dopo aver spolverato i loro brevetti da insegnanti riconosciuti dalle varie federazioni, impartiscono lezioni varie. Mi reco spesso lì per bere un chinotto e per fare due chiacchiere, o meglio per ascoltare i racconti di chi di cose ne ha da raccontare davvero, o almeno pensa che sia così..

Una mattina qualunque. Sul campo l'istruttore con due allieve vestite di tutto punto. Gonnellino alla moda, maglietta firmata, scarpe tecniche, polsini tutto rigorosamente bianco, tranne delle vezzose righine sui bordi. Rosa una, celeste la seconda. L'istruttore, ostenta una dignitosa racchetta in alluminio vecchio stile, una divisa d'ordinanza con calzone lungo, Wimbledon style. Mi avvicino sorbendomi un chinotto.
Sedendo a bordo campo, sullo spalto fatto di tubi innocenti, mi godo lo spettacolo. Da lontano le due allieve dimostrano una ventina d'anni, da vicino si vede che sono più vicine ai quaranta di quanto vorrebbero. La presenza di uno spettatore, gonfia d'orgoglio l'istruttore, che sprona le due allieve a dare il meglio. Queste, stimolate simultaneamente dalle incitazioni e dalla mia presenza, cercano di dare il meglio, offrendo il peggio, causa la perdita di concentrazione.

- Nadia, tieni su quel braccio. Il diritto deve  partire da più dietro, ricorda i piedi. Posizione Maria. Posizione. Non perdete la concentrazione. Nadia guarda maria come tiene la racchetta. Visto? Ok, bene così, la pallina però dovete mandarla al di là della rete...
- Uffa Enzo! Ma non ti stanchi mai di parlare?
- Naida, mi paghi per parlare.
- Lo so, ma se ti do il doppio, parleresti la metà?
- He he he - Mi scappa la risata. E' più forte di me, troppo simpatica. Gli occhi dei tre sono puntati su me.
- Ha pagato il biglietto?
- No signor Enzo, ho fatto l'abbonamento. Ormai sono socio del club.
- Ma ancora non abbiamo fatto le iscrizioni al club.
- Ringrazi sua moglie, mi ha dato la tessera numero 1.
- Queste donne.. Scusate ragazze. Dove eravamo rimasti?
- Che se ti paghiamo di più ci lasci stare un po'?
- Ma se è questo che volete, vi faccio giocare una contro l'altra per una mezz'ora e sto zitto. Ma non imparereste a giocare meglio. Vero Sandro?
- Vero Enzo.
- Vi presento il nostro socio onorario numero uno.
- Piacere - Alzo la bottiglietta di chinotto in segno di saluto
- Piacere - La tipa che si chiama Nadia, agita la racchetta.
- Salve - La tipa che risponde al nome di Maria fa un cenno con la testa.
- Mi spiace avervi interrotti, se volete me ne vado.
- Non si preoccupi, abbiamo finito. Vero Enzo?
- Veramente abbiamo sforato come sempre.
- Ci vediamo al circolo dopo la doccia.
- Con permesso -
Le due giovani quarantenni si diriggono verso lo spogliatoio. Nemmeno un capello fuori posto. Sono sicuro che non si bagneranno i capelli.

Enzo ed io ci avviciniamo a quello che chiama circolo, che in realtà è un salone con un bancone da bar anni cinquanta e una tv con delle sedie e dei tavolini. Un giornale di notizie a distribuzione locale e un ventilatore a pale che gira pigro.
- Sara. Mi porteresti la bottiglia che sai?
- Cos'è a furia di avere a che fare coi ragazzi stai diventando pigro come loro?
- Solo un po'. C'è Sandro che  c'è venuto a trovare.
- L'ho visto. Hai visto che progressi?
- Tra poco mi sfida a tennis.
- He he Enzo. Magari. Prima dovresti insegnarmi a giocare.
- Che problema c'è? Per come ti riprendi in fretta, in un paio di settimane ti specializzeresti nel rovescio. Riesco a fare delle partitelle io che sono una cariatide...
- Allora mi insegni tu. Appena pensi che potrò farcela.
- Sara! Ma la bottiglia?
- Arrivo. Stavo accendendo la caldaia per la doccia. Sti uomini che non gli va di fare niente...

Le due allieve entrano nel "circolo" e si presentano con una stretta di mano. Una mora e una bionda, sono carine, nel modo in cui sanno essere carine le persone che non hanno nessuna intenzione di farsi lasciare addosso i segni del tempo. I quaranta li hanno passati tutte e due e sono più vicine ai cinquanta, ma forse non lo sanno.
- Quindi abbiamo il socio numero uno. Un onore.
- Mi spiace deludervi, ma era solo un escamotage per rimanere a bordo campo. In verità non hanno emesso ancora alcun tipo di tessera qui al centro.
- Si ma ora la faremo. Una sottoscrizione di soci e dato che sei il nostro più assiduo consumatore di chinotto, sarai veramente la tessera numero uno. Se solo avessi il tempo di fare i tesserini.. Ma l'unico che sa usare il computer è mio figlio che lavora in calabria e figurati quando viene se ha il tempo di stare dietro alle idee del padre...
- Non ti buttare giù Enzo, ti do una mano io.
- Grazie Nadia, ma poi per la stampa?
- Ci pensa mio fratello che ha la tipografia. E' proprio dietro casa di Nadia.
- Davvero? Chissà quanto mi costa?
- Niente, dai te lo regaliamo noi.
- Ragazze mi commuovete. Hai visto Sandro che angioletti?
- Già. Se volete vi aiuto anche io, a parte la riabilitazione non ho molto da fare. Poi un pochino di grafica ci capisco..
- Riabilitazione? Da cosa?
- Sandro ha avuto un incidente e si sta riprendendo. Velocemente. Molto velocemente. Sarà mica tutto quel chinotto che ti bevi?
- Forse si.
- Dovremmo brevettarlo.
- Scusa Sandro, ma tu abiti vicino al ponticello?
- Si.
- Io conosco tua madre.
- Veramente?
- Si abbiamo fatto il corso di computer della regione insieme, due anni fa.
- Gli somiglio?
- No. Solo che mi aveva mostrato una tua foto, il giorno che ci hanno insegnato a usare lo scanner.
- Non mi dire che mia madre ha portato una mia foto.
- Si, è innamorata di te, come ogni madre.
- Ogni scarrafone è bello a mamma sua. Ora che ci penso, mi parlava di una sua collega di corso. Una certa Maria. Sei tu.
- Beh si. Ero l'unica Maria del corso. Che ti ha detto di me?
- No che ti ha detto di me?
- L'ho chiesto prima io.
- Vabbè. Non mi ricordo i particolari, ma mi diceva che eri simpatica e che le davi un sacco di consigli. Che ti piace leggere le carte e la mano.
- Ammazza. Che lingua lunga.
- Ma sono il figlio...
- Hai ragione. Se vuoi te la leggo.
- Veramente ho un po' paura.
- Non ci credi?
- Non saprei.
- Magari la prossima volta.
- Magari.
- Enzo quando abbiamo la prossima lezione?
- Giovedì.
- Ti porto la bozza del lavoro così se ti piace le facciamo stampare subito.
- Mi dai una mano con la grafica? Oggi a casa mia?
- Non saprei, dove abiti? Mi muovo a piedi o mi faccio accompagnare.
- Ma dai ti vengo a prendere io. Così saluto tua madre..
- Ok.
- Passo a prenderti alle sei?
- Alle sei mi trovi al parchetto vicino casa. Devo vedere se becco una ragazza che mi fissava qualche giorno fa...

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963