Giuliano Volpe, docente e archeologo, consiglia tre perle da scoprire senza allontanarsi dalla spiaggia.
Il 35,1 per cento degli italiani (fonte Istat) non ha mai frequentato un museo o un teatro e non ha neanche sfogliato un giornale. Questo weekend di Ferragosto potrebbe essere l’occasione giusta per una piccola inversione di tendenza. Scoprire dei luoghi magici, spesso sconosciuti, vicini alle nostre case o alle spiagge che frequentiamo. E chi può farci da guida meglio del professor Giuliano Volpe, archeologo di fama, docente di archeologia tardoantica all’Università di Bari.
Dal Nord al Sud Puglia quali sono tre luoghi che lei si sentirebbe di consigliare?
«Me ne chiede tre ma ne potrei proporre trecento, ma nella connessione tra turismo culturale e balneare. A nord direi Vieste, considerata una capitale del turismo, ma spesso si ignora che sia una città antica molto importante. Una visita a ‘La Salata’ luogo bellissimo sia dal punto di vista archeologico sia ambientale (Strada Provinciale, Peschici - Vieste, 52, 71019 Vieste FG 347 678 1365). C’è una concentrazione impressionante di sepolture rupestri in vari ipogei e non lontano, concentrata nell’isolotto di Sant’Eufemia, una grotta santuario con centinaia di iscrizioni rupestri dedicate a Venere Sosandra, salvatrice degli uomini e in particolare dei marinai».
Scendendo più a Sud?
«C’è Lama d’Antico a due passi da uno dei più celebri resort pugliesi che è Borgo Egnazia. È un villaggio rupestre medievale con una serie di abitazioni per la conservazione di grano e olio. Ci sono tre chiese rupestri con affreschi del tredicesimo secolo. In una di queste, recentemente la Fondazione san Domenico ha realizzato un innovativo restauro virtuale. C’è una raffigurazione di San Giorgio a cavallo che a occhio nudo si percepisce a stento, ma grazie alla multimedialità la si coglie pienamente. (info: Parco Rupestre “Lama D’Antico, San Giovanni e San Lorenzo” Strada Provinciale Fasano-Savelletri - Contrada Sarzano Fasano 328 3597517)»
E il Salento, meta turistica d’eccellenza per le estati pugliesi, cosa offre come proposta di connessione tra cultura e ambiente?
«Sicuramente Castrum Minervae, un centro archeologicamente molto importante con un bel museo civico (info: Piazza Armando Perotti, 73030, Castro 0836- 1903206). La cosa interessante è che stato identificato, grazie agli studi del mio amico e collega Francesco D’Andria, come il luogo indicato nell’Eneide per lo sbarco di Enea in Italia dopo la sconfitta a Troia».
Cose fare per rilanciare queste mete?
«Non dobbiamo mai dimenticare che il pubblico deve essere al vertice dei nostri pensieri».
Anche da noi ci vorrebbe una Chiara Terragni?
«Se Chiara Ferragni, che si tagga agli Uffizi o al MarTa, può portate anche una sola delle persone che la imitano a scoprire un museo, allora il messaggio è quello giusto. La vera scommessa è portare al museo chi non lo frequenta. È finito il tempo in cui pensare alla separazione tra i luoghi della cultura e la comunicazione pop».
Un forte cambio di mentalità. Siete pronti voi studiosi?
«In un museo se ci limitiamo alle didascalie per gli specialisti rimaniamo su un livello troppo, elitario e non avviciniamo le persone. Ciò non toglie che sia necessario stimolare un turismo meno di consumo e più di qualità. E in questo ci vengono incontro le nuove tecnologie tocca a noi specialisti fare in modo che queste stimolino la curiosità aiutando il visitatore a cogliere elementi che diversamente non riuscirebbe a individuare».
Monica Caradonna
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