Creato da forddisseche il 03/01/2008
Un sorriso , un po di musica per pensare un pò.
 

Benvenuti :)

.

 

MUSICA ITALIANA

 

Contatta l'autore

Nickname: forddisseche
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 65
Prov: FG
 

Peschici 24/lug/2007 per non dimendicare

 

 

Pizzomunno con gerani rossi.

 

 
Pizzomunno

Lungo il tratto meridionale della costa viestana, ritroviamo una piccola spiaggia che deve il suo nome all’ imponente faraglione che dalle acque cristalline si erge sovrano a sorvegliare la città ed i suoi abitanti: la Spiaggia del Pizzomunno.

Qui sembra aver avuto luogo un’ interessante e fantastica vicenda che ha come protagonisti due giovani innamorati , entrambi originari di Vieste .

Pizzomunno , giovane ed attraente pescatore, e Cristalda , ragazza bellissima dai lunghissimi capelli color dell’ oro, si amavano teneramente e vivevano nella convinzione che nulla al mondo potesse intaccare un sentimento tanto forte e sincero.

Ogni sera, Cristalda scendeva in spiaggia per salutare il suo bel Pizzomunno prima che con la sua barca andasse incontro al mare aperto.

Ogni notte, in mare, Pizzomunno riceveva la visita delle sirene che cercavano di ammaliarlo con i loro canti soavi. Le regine del mare desideravano ardentemente che Pizzomunno diventasse il loro re ed amante.

Il giovane, però, non cedette mai alle avance delle sirene tentatrici , avendo già donato il suo cuore alla candida Cristalda.

I reiterati rifiuti del giovane, scatenarono la furia delle sirene .

Una sera, le sirene raggiunsero i due amanti sulla spiaggia ed aggredirono Cristalda con grande ferocia, inghiottendola nelle profondità del mare.

Pizzomunno
fu colto da un dolore devastante, talmente grande da pietrificarlo per sempre.

Il giorno seguente, i pescatori di Vieste trovarono Pizzomunno pietrificato sulla roccia che oggi porta il suo nome.

La leggenda vuole che, ogni cento anni, Cristalda riemerga dalle profondità del mare per incontrare Pizzomunno e rivivere con lui l’ emozione di una notte d’amore sulla spiaggia che li fece incontrare.

 

 

Archivio messaggi

 
 << Marzo 2021 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
LA LEGGE
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicita'.

Non puo' pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001

Le immagini usate sono prese dalla rete
Per qualsiasi esigenza di copyright contattatemi privatamente.
 

OndaRadio - Redazione San Nicandro Frequenza FM

OndaRadio - Redazione San Nicandro
Frequenza FM 100.9

Ascolta la radio in diretta streaming
Servizio in fase di test, per le segnalazioni info@sannicandro.org

 

Oroscopo

 


                 width="200" height="250" scrolling=no marginwidth=0 marginheight=0 frameborder=0 border=0 style="border:0;margin:0;padding:0;">
    

 

 

Vieste / Petizione per : Smantelliamo il Ripetit

Vieste / Petizione per :

Smantelliamo il Ripetitore 5G che Disturba il Nostro Paese .
Il link per firmare e questo :  https://chng.it/xvFYh5RSk2

Grazie .

 

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

Premio

 

Premio brillante Weblog

(perché valorizza la sua terra, il Gargano).

premiato da,

http://digiland.libero.it//profilo.phtml?nick=ferrarazzo

 

 

 

FACEBOOK

 
 

FACEBOOK

 
 

Tarantella del Gargano - Stupenda versione

 

 

Meteo Gargano

 

ondaradio la radio del Gargano

http://ondaradio.info/

Ondaradio la radio del Gargano.

 

Programmi tv

 

tv.zam.it

 

 

Ultime visite al Blog

forddissechelaboratoriotvLeccezioneMadamenazario1960QuartoProvvisorioViolentina8380sin69m12ps12milano2009stufissimoassaidaniele.devita1996france20010francotrottakaren_71
 

Promontorio del Gargano

Il più delle volte si pensa che la storia antropologica ebbe inizio sul promontorio del Gargano con l'apparizione dell'Arcangelo Michele più di sedici secoli or sono quando ancora il Cristianesimo conviveva con le allora attuali religioni pagane. Ma se analizziamo le carte romane si nota che gli insediamenti sedentari sono precedenti all'apparizione dell'Arcangelo e si trovavano sulla costa e ai piedi del sontuoso monte (Ergitium ,Sipontum ,Merinum ,Teanum , ,Apulum ,Urium).
Si trovano degli insediamenti umani persino precedenti a questi ultimi, ma bisogna risalire addiritturà all'età del bronzo, tanto è vero che lungo la provinciale che collega Foggia con San Marco in Lamis, a qualche chilometro da Borgo Celano, in zona"Chiancata La Civita-Valle di Vitturo"  è stato ritrovato la necropoli più antica della intera Europa. Altre testimonianze sono date dagli insediamenti rupestri e dalla innumerevole presenza di oggetti litici e di mura megalitiche che si sono scoperti nel corso degli anni sul Gargano.
 

Area personale

 

https://www.garganofm.com/wp-content/uploads/202

https://www.garganofm.com/wp-content/uploads/2020/07/RADIO-GARDEN-300x176.png

 


Nessuna descrizione della foto disponibile.

 

 

San Giorgio protettore di Vieste.

 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
Citazioni nei Blog Amici: 13
 

Toro seduto

 

Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi è chi sacrifica sé stesso per il bene degli altri. È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a sé stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità.

Toro seduto

 

Archivio messaggi

 
 << Marzo 2021 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

Hotel Gabbiano Vieste

 

Tutto ciò che l'uomo ha imparato

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e il seguente testo "Tutto ciò che l'uomo ha imparato dalla storia, é che l'uomo dalla storia non ha imparato niente. Hegel"

 

Servo di Dio Don Antonio Spalatro .

 

Messaggi del 10/03/2021

Borghi più ricercati online, c’è anche Vieste tra i primi dieci

Post n°27932 pubblicato il 10 Marzo 2021 da forddisseche

Borghi più ricercati online, c’è anche Vieste tra i primi dieci 

 
398
 

Ad un anno dall’inizio della pandemia, la voglia di viaggiare non si ferma: nonostante il continuo cambio delle restrizioni agli spostamenti, gli italiani continuano a consultare il web per cercare informazioni circa le destinazioni che vorrebbero visitare; tra queste, non mancano i borghi e le altre piccole città della penisola.
Quale sarà la meta piu’ richiesta una volta che sara’ possibile tornare a muoversi    liberamente? Per trovare la risposta a questa domanda, Holidu, il motore di ricerca per case vacanza (www.holidu.it), ha condotto uno studio per determinare quali sono stati i borghi e le piccole città italiane più desiderati dagli italiani nell’ultimo anno. Partendo dalla lista ISTAT delle oltre 7000 cittadine italiane con meno di 20.000 abitanti, Holidu ha elaborato i dati del numero delle ricerche medie mensili condotte nel corso degli ultimi dodici mesi per i termini “cose da fare a….” e “cosa vedere a …” per determinare quali, tra le cittadine prese in esame, sono state le piu’ ricercate sui motori di ricerca. Sorrento si guadagna la prima posizione in classifica come la meta piu’ ricercata dagli italiani sui motori di ricerca nell’ultimo anno, con oltre 3000 ricerche al mese. Sempre una localita’ campania sul podio con Ischia al secondo posto e Capri al terzo. Al quarto posto spicca la siciliana Taormina e a seguire Positano, Sirmione (Lombardia), Tropea (Calabria) e San Gimignano (Toscana). A chiudere la top ten sono Vieste (Puglia) e Urbino (Marche), rispettivamente in nona e decima posizione. (fonte: Salerno Today)

 
 
 

Vieste – ROTATORIA PIAZZALE MANZONI, PIANTUMAZIONE DI PALME [Video]

Post n°27931 pubblicato il 10 Marzo 2021 da forddisseche

Vieste – ROTATORIA PIAZZALE MANZONI, PIANTUMAZIONE DI PALME [Video]

 
 
 

VIESTE/ STELLINA È SALVA. DI LEI SI PRENDERANNO CURA I VOLONTARI DELL’ASSOCIAZIONE “LEGA DEL CANE”

Post n°27930 pubblicato il 10 Marzo 2021 da forddisseche

VIESTE/ STELLINA È SALVA. DI LEI SI PRENDERANNO CURA I VOLONTARI DELL’ASSOCIAZIONE “LEGA DEL CANE”.  
 

Questa mattina la Polizia Locale di Vieste ha effettuato un importante intervento nel Centro Storico di Vieste, con la preziosissima collaborazione delle Guardie Ecologiche Volontarie e dell’Associazione Lega del Cane.

 

Dalla pubblica via spiega il Comandante si udivano latrati di un cane con lamenti prolungati ed ininterrotti, provenienti da un’abitazione la cui porta risultava chiusa da alcuni giorni.

 

Dalle prime informazioni raccolte sul posto, il personale intervenuto risaliva immediatamente sia al proprietario dell’abitazione sia ai locatari, restando senza parole davanti ad una cruda verità:

 

La proprietaria del cane, un’anziana signora è deceduta 30 giorni fa e il suo coniuge, un anziano signore di 90 anni è ricoverato in ospedale.

 

Per salvaguardare la salute dell’animale e per evitare esiti infausti a danno dello stesso, il Comandante della Polizia Locale, unitamente ai suoi uomini ha proceduto a porre sotto sequestro l’animale che è stato affidato alle cure della locale associazione di volontariato LEGA DEL CANE che svolge sul territorio, in stretta collaborazione con l’Assessore all’Ambiente Vincenzo ASCOLI un ruolo importante a tutela degli animali.

 

L’esito delle operazioni è stato tempestivamente comunicato al Sindaco Avv. Giuseppe NOBILETTI che si è complimentato con il personale operante.

Dal Comando Polizia Locale di Vieste.

Commissario Capo

Avv. Caterina CIUFFREDA.

 
 
 

ISOLE TREMITI/ IL SINDACO FENTINI: “ABBIAMO MESSO IN CAMPO PROGETTI PER 20 MILIONI DI EURO”

Post n°27929 pubblicato il 10 Marzo 2021 da forddisseche

ISOLE TREMITI/ IL SINDACO FENTINI: “ABBIAMO MESSO IN CAMPO PROGETTI PER 20 MILIONI DI EURO”

Il progetto Mare Museo prevede la realizzazione di 2 percorsi archeologi­ci subacquei con musealizzazione di due siti. Uno consentirà ai sub di co­noscere la storia del relitto denominato delle “Tre Senghe”, una nave one­raria Romana del II sec. a.C. e del suo carico di circa 900 anfore. L’altro per­metterà di conoscere la storia del relitto denominato “delle Piastre” (una na­ve del XVII sec.), seguendo come linee guida punti significativi come anco­re, vasellame, reperti lignei e piastre di rame.

Quando sente dell’intervento volto ad incrementare la valorizzazione della cultura del mare e del progetto di cui rendiamo conto accanto, il Sindaco del­le Isole Tremiti, Antonio Fentini,quasi sobbalza per l’incredulità. Chiede ulteriori dettagli e, appreso del progetto di altri percorsi subacquei, in aggiunta a quello esistente verso il piroscafo garibaldino Lombardo, non può fare a meno di evidenziare che “appare strano che il Parco Nazionale del Gargano commissioni un progetto che dovrebbe essere realizzato alle Isole Tremiti, senza l’approvazione del Comune. Ignoro del tutto, quindi, di cosa si tratti”.

“Abbiamo un Ufficio Tecnico, che realizza i progetti. Abbiamo un bravissi­mo architetto che se ne occupa”, continua il sindaco e aggiunge anche un esempio. “Per quanto concerne il percorso subacqueo che conduce al Lombardo, sia­mo stati noi a partecipare alla gara, ci siamo aggiudicati un finanziamento ministeriale e, poi, è stata proprio MarlinTremiti a realizzarlo”.

Questo è, in assoluto, la prima opera di musealizzazione di un sito archeo­logico subacqueo in Italia.

Si apprende la storia del piroscafo utilizzato da Giuseppe Garibaldi per la spedizione dei Mille. 19 pannelli esplicativi sistemati su appositi sostegni descrivono le caratteristiche, i reperti adagiati sul fondo e la storia che lo ha portato all’affondamento alle Tremiti. Il primo cittadino rivendica, con soddisfazione, i risultati che sta conse­guendo per rendere le Tremiti affascinanti anche dal punto di vista cultura­le. “Stiamo realizzando la messa in sicurezza e la ristrutturazione di tutta l’iso­la di San Nicola, cioè della parte storica, attraverso un finanziamento da 20 milioni di euro che abbiamo ricevuto dal MiBACT”. Più nel dettaglio, si tratta di “18 progetti, in 4 macroaree, dalla Marina al Por­to, passando per il Pianoro e l’Abbazia. Sono già partiti i primi 4 lavori, ne abbiamo appaltati altri 5-6 e contiamo di appaltare i restanti entro la fine del 2021. Così facendo, San Nicola diventerà un polo da visitare, un’isola che offrirà spunti culturali”. C’è anche altro, che il sindaco Fentini riferisce. “Siamo partiti con la bonifica dell’isola di Pianosa. Essa è interessata da nu­merosi residuati bellici della Seconda Guerra Mondiale, ma adesso abbia­mo ottenuto un finanziamento dalla regione Puglia, di 250.000 euro all’an­no per 3 anni, dopo una lunghissima e interminabile trafila burocratica”.

Lo stato dell’arte? “Abbiamo concluso la prima fase – risponde -, cioè quel­la del rilevamento dei materiali ferrosi dal fondale fino a 50 metri di profon­dità.

Stiamo iniziando la seconda, che prevede la verifica di ciò che è stato rile­vato in precedenza, con i sub stavolta, per distinguere ciò che è solo ferra­glia da quelli che, invece, sono gli ordigni inesplosi”.

Da ultimo, seguirà una terza fase: “quella dell’eliminazione delle mine, ma­gari facendole brillare laddove ce ne fosse la possibilità”.

Un’operazione che deve ancora completarsi, quindi, però il sindaco Anto­nio Fentini sta cercando di organizzare i passaggi successivi.

Non ha tralasciato le interlocuzioni istituzionali e anticipa che “d’accordo col Parco Nazionale del Gargano, ne ho già parlato con il presidente Pasqua­le Pazienzainfatti, vedremo di organizzare gite culturali e scientifiche, per portare gruppi di turisti a visitare anche quest’isola, che è riserva integrale”, conclude.

matteo fidanza

l’attacco

 
 
 

OLTRE LA CREDENZA: VOCI «REMOTE» DI UNA TRADIZIONE CONTEMPLATIVA IN ASSENZA DI TESTIMONI

Post n°27928 pubblicato il 10 Marzo 2021 da forddisseche

OLTRE LA CREDENZA: VOCI «REMOTE» DI UNA TRADIZIONE CONTEMPLATIVA IN ASSENZA DI TESTIMONI

Anche in uno stato di otium non riusciamo a venir fuori dall’ottica del commercio (o neg-otium). Lo spirito capitalistico, il nostro, è impregnato della medesima logica del sacrificio giudaico: da un lato, Mosè e i capitribù offrivano in olocausto buoi per la dedicazione dell’altare, porta tra i due mondi; dall’altro, invece, sfruttiamo noi stessi in nome di un unico mondo, quello visibile, quello grossolano, quello economico… Ahimè, come sono intrecciati i due sacrifici da non riuscire a distinguerli! É forse questa la preghiera? L’inginocchiarsi di fronte a simulacri e chiedere loro alcuni favori? Il bisogno di sentirsi continuamente produttivi, fare qualcosa sempre in funzione di qualcos’altro, anche nei terreni spirituali? Pare che Dio mi ricompensi in seguito ad opere, tra rosari e processioni; pare che Egli sia un affarista – dov’è il Padre dell’amore gratuito? Così la Chiesa insiste sulla preghiera collettiva e sulla simultaneità dell’orazione dei milioni di cristiani (anche la connessione in rete diventa funzionale). Ma lo spirito dell’individuo si oppone e riaffiora alla mente un passaggio del Vangelo secondo Matteo in cui Gesù dice: «Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro». É chiaro come il Nazareno non stia parlando di una moltitudine di persone, ma di due o al massimo tre individui. É qui tra «me» e «te», non altrove, ma in mezzo.

D’altronde, se da un lato la Chiesa potrebbe gravare, in questo modo, sulla separazione tra terra e cielo, quindi tra l’uomo e se stesso, dall’altro, il «mondo» deride il potere della preghiera: una voce vittima di abusi e corruzioni nel corso della storia dell’uomo. Come se la realtà religiosa si esaurisse nella credenza di un avvenimento storico, come se credere o non credere determinasse l’ingenuo o l’astuto!

D’altra parte, credo, non è del tutto vero dire che Dio non necessita delle nostre invocazioni; ma, in effetti, i bisognosi siamo noi. A Lui spetta cercarci, a noi invertire la direzione dello sguardo; a Lui cantare, a noi ascoltare.

Parlare dell’«altra» preghiera, quella senza causa o destinatario, senza forme e senza nessun lineamento, quella senza parole, è quanto mi propongo brevemente di compiere. É la contemplazione o così alcuni iniziati preferivano chiamarla. Tralascio le altre religioni e mi soffermo sul cristianesimo, appunto sulla preghiera contemplativa: forse questa religione risulta essere per noi l’idioma più accessibile. “La contemplación es recibir” (la contemplazione è ricevere), dice la Mistica. Perciò, non discorreremo della bellezza del tramonto, per quanto meraviglioso possa essere questo fenomeno.

Non si desidera avere alcuna pretesa di maestria sull’argomento, ma, alle volte, rievocare gli «antichi» spiriti religiosi diventa quasi doveroso.

Paolo Giustiniani, eremita camaldolese, diceva ai suoi confratelli che la preghiera non ha oggetto, ma che la solitudine è sana se è presente l’amore per il prossimo. Cosa significa? É un paradosso nel linguaggio ordinario, ma di senso compiuto in quello contemplativo. Secondo i mistici, la preghiera non si rivolge ad una circostanza specifica, ma trascende il particolare per il generale, in quel silenzio che, allo stesso tempo, racchiude in sé ogni parte. Invero, il giardiniere riconosce che non ha nessun potere sui tempi di fioritura del ciliegio; non è di sua competenza decidere il destino delle foglie, quali di esse ingiallire e quali no. Il suo compito è prendersi cura dell’intero albero. Parimenti la natura della preghiera è tendere all’Assoluto, all’Eterno, all’Infinito, tale è la sua meccanica, perciò 2

ogni cosa finita pur conservando la propria essenza può esserle di ostacolo all’ascesa. Di conseguenza, gli oggetti di meditazione attraversati dalla preghiera, la cui forza travolge, sono privati di ogni contorno, perdono la propria forma, mentre i loro spiriti precipitano unitamente nella stessa valle, in un oceano insondabile. Dunque, non c’è distinzione tra loro quando sono perforati dall’orazione; come potrebbe, infatti, la preghiera conoscere preferenze? Se invece si indugiasse a passare oltre il corpo dell’«oggetto», esso si andrebbe a sovrapporre tra i due mondi, al confine, tracciandone una pesante linea di demarcazione. Con maggior forza accade quando l’oggetto è Dio, poichè non conoscendone l’immagine, ciascuno la fabbrica secondo i propri gusti sui quali si compiace.

Per contro, la preghiera contemplativa non si rivolge a Dio, ma è Dio stesso, nel suo eloquente silenzio. In altre parole, l’orante non fa preghiere, è in preghiera, è sempre presente in uno stato inamovibile di contemplazione. Tuttavia ciò non giustifica la sua inattività: il maestro inizia a meditare non appena levato dal suo zafu. Zelante compie le sue azioni quotidiane, con l’udito inclinato ai misteri, disteso come l’ombra di una rupe al meriggio. Non è forse per opera del sole se l’ombra incede?

Asserito che la preghiera sia Dio stesso, nella sua impercettibilità ed inintellegibilità, è bene aggiungere un’ulteriore affermazione, chiedendo aiuto alla teologia monastica: Dio – dice Odo Casel – è il soggetto della teologia, non l’oggetto. É una frase decisamente forte che cambia radicalmente l’approccio alla preghiera, vuol dire che non sono «io» colui che prega, ma è Dio stesso che prega in «me». Non molto più chiara, ma certamente più autorevole, è la testimonianza di un mistico islamico: «In verità io non posso prendere, poiché prendere è un’azione, e in me non c’è azione. Sei Tu Colui che prende, perché sei Tu l’Agente».

L’undicesimo capitolo del vangelo di Giovanni inscena il seguente incontro:

Lazzaro muore. Alla notizia dell’arrivo di Gesù, Marta, impaziente, gli va incontro implorando per la vita di suo fratello: eppure il suo Maestro, impassibile, non ha compassione delle sue grida. Maria, la sorella di Marta, invece, in questo drammatico quadro «stava seduta in casa», immota, in attesa… Solamente quando fu chiamata dal suo Maestro ubbidì, solo dopo il suo consenso «si alzò in fretta e andò da lui». Nel vederlo, Maria gli rivolse la stessa preghiera di Marta: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». Ma l’effetto di queste parole fu diverso: esse erano sincere, poiché ubbidivano a costrizioni interiori, erano conseguenze di una pressione indomabile. L’apostolo ci dice che il Maestro si turbò e si commosse profondamente: avvenne così il miracolo.

Quando un maestro opera simili prodigi nel mondo della materia è solo per rendere testimonianza di un «altro» regno, per svelare ai molti il senso celato dalle forme. I mistici approvano: questo è nulla in comparazione alla metamorfosi dell’anima.

Maria non ebbe fede in Cristo, ma la fede di Cristo. Volendone dare una prova teologica, Odo Casel presta attenzione al concetto di fede in San Paolo nelle due lettere (Rm 3,21 e Gal 2,16): dove per molto tempo le traduzioni sono state errate, confondendo la preposizione «di» con la preposizione «in», così da alterarne, nel corso della storia, il concetto di fede. Nella religione cristiana, dunque, la fede non è in Cristo: è Cristo in noi. Cristo si commosse al suono della sua stessa voce; Maria fu un lago, uno specchio, nel quale il Logos, il Kyrios, «l’immagine del Dio invisibile» poté contemplarsi. La Sposa del Cantico dei Cantici si precipita per le strade alla ricerca del suo Sposo soltanto quando ormai, nel suo stato di follia, l’attesa diviene insopportabile. Così l’orante resta vigile per 3

non divenire egli stesso l’ostacolo con le sue smisurate litanie, per non ostruire il sentiero già battuto; vorrebbe invece dileguarsi, farsi muto in questo dialogo intimo tra Dio e Dio.

L’anima dice: l’attesa è divenuta insopportabile e il momento di uscire è arrivato. Tale è il linguaggio dell’anima contemplativa.

Meister Eckhart insegna a pregare come se non esistessimo in quanto creature, come nel principio, nel grembo, quando eravamo parte di un’unica Identità che non aveva nome, giacché nessuno avrebbe potuto chiamarla. Dice in suo sermone: «Dio si forma, dove tutte le creature esprimono Dio: là si forma «Dio». Quando io ero ancora nel fondo, nel terreno, nella corrente e nella fonte della divinità, nessuno mi chiedeva dove volessi andare o cosa facessi: là non v’era nessuno che mi potesse interrogare. Ma quando fluii all’esterno, tutte le creature dissero: «Dio»! Se qualcuno mi chiedesse: «Fratello Eckhart, quando venite da casa?», allora vi sono stato dentro. Così parlano tutte le creature di «Dio»».

Il contemplativo, seduto quietamente, riceve, è nutrito, e basta. Si dispone come il cliente dal barbiere e si fida della sua mano. La gola vede nello stato d’immobilità l’unico modo per sfuggire al taglio della lametta. Si dice che un invitato di buona creanza non esige che gli venga servito immediatamente il pranzo, ma aspetta il suo turno: ci saranno buone ragioni per cui è stato invitato. La spiritualità carmelitana chiama questa disposizione «attenzione amorosa», il che indica un rapporto tra la parte ascetica (l’attenzione), quella attiva, e la parte mistica, quella passiva (mi pare inevitabile cadere nella dicotomia del linguaggio). Ad ogni modo, tale disposizione è tutto ciò che concerne il nostro commensale. Nell’atto del ricevere, Dio contempla se stesso. Eckhart continua: «Nell’atto in cui gusta se stesso, gusta tutte le creature, non in quanto creature, ma le creature in quanto Dio». Nella preghiera contemplativa, come si diceva, non ha luogo l’«oggetto», né fabbricazioni di immagini, ma solo la presenza dell’orante nel suo desiderio di assenza. Anzi, l’oggetto si rivela uno scoglio nei mari della grazia, poiché l’individuo si allontana dalla Fonte, incantato nel mondo fenomenico, nelle sue molteplici realtà, avviluppato tra i sensi.

E allora: l’oggetto, il riferimento, l’appoggio meditativo non hanno alcuna funzione? Al contrario, hanno un valore inequivocabile: l’accrescimento del sentimento affettivo dell’orante. Secondo i mistici è il primo e principale nutrimento, precedente allo svezzamento. L’anima deve fare l’esperienza del «mondo». In altre parole, i sensi innamorano, gli occhi subiscono il prestigio dei colori e le narici il linguaggio delle rose; come trampolini slanciano i desideri e i pensieri verso l’Amato, velato tra i due mondi, tra due vite parallele, quella visibile e quella invisibile. Ma per l’innamorato gli alberi, i fiumi, i fiori, sono tracce, estensioni, effluvio di un altro reame; segni di altri alberi, di altri fiumi e di altri fiori.

Forse è per questo che il simbolo più amato dal contemplativo come rappresentazione dell’anima è il giardino, in cui il Signore «prende i suoi passeggi». Dove agli inizi il giardiniere fatica costantemente per irrigare il terreno e mantenerlo umido, attingendo 4

acqua dal pozzo, dal mulino e dal fiume, per poi finalmente riposare, giacché ad annaffiare il suo giardino ci penserà la pioggia.

Prima di concludere: se c’è ancora un senso nell’istituzione religiosa, non è certamente nella sua funzione di scambio – a quello già ci pensano i mercati economici – ma quello di lasciare respirare le anime, al di là della sua missione sociale. Di dare testimonianza, con silenzioso rispetto, di coloro che hanno fatto esperienza delle realtà spirituali; di coloro che sono parte dell’istituzione e di coloro che sono al di fuori, di chi è cristiano e di chi non lo è. Non è vana la predica di funzionari religiosi in assenza di testimoni? In realtà, il «religioso» e il «sacro» non sono monopoli dell’istituzione religiosa. La preghiera va oltre la credenza.

Che ci si possa abbeverare alla fonte per risvegliare l’uomo per vie individuali.

Gli «antichi» spiriti religiosi non parlano, tuonano per colui che ha l’udito pronto!

Raccolti, ciascuno come può, ognuno con se stesso, così si è veramente uniti.

Quaresima 2021

Francesco d’accia

 
 
 

Vieste – SANTUARIO DI MERINO, DON ANTONIO DE PADOVA SUBENTRA A DON GIORGIO

Post n°27927 pubblicato il 10 Marzo 2021 da forddisseche

Vieste – SANTUARIO DI MERINO, DON ANTONIO DE PADOVA SUBENTRA A DON GIORGIO TROTTA COME RETTORE – ”LASCIO UN SANTUARIO DALLE GRANDI POTENZIALITA’, MA CHI ARRIVA DEVE IMPEGNARSI” [VIDEO]

“PER VIESTE IL VESCOVO HA IN MENTE UN ACCORPAMENTO DI PARROCCHIE, OGGI SONO TROPPE”

 
 
 

IL LIBRO DELLA SETTIMANA/ CRITICA DELLA RAGION TECNICA DI LUIGI IANNONE

Post n°27926 pubblicato il 10 Marzo 2021 da forddisseche

IL LIBRO DELLA SETTIMANA/ CRITICA DELLA RAGION TECNICA DI LUIGI IANNONE

“Grazie alla tecnica abbiamo sconfitto tante malattie, alleviato il dolore, eliminato fatiche pesanti, ridotto gli orari di lavoro e reso più agevole la nostra permanenza sulla Terra. Siamo, tuttavia, la prima generazione a vivere sul campo il suo dispiegamento universale e ad aver contezza di quanto ogni paradigma biologico, culturale, politico ed economico stia subendo delle alterazioni e delle modificazioni. Essa infatti esercita sulle coscienze una manipolazione quasi mai avvertita, ponendosi come fattore regolativo dell’intera esistenza sociale e mettendo in circolo una immane potenza che rende ogni cosa materiale da trasformazione. Uomo compreso. Siamo perciò di fronte alla questione ultima: la tecnica può essere regolata (e dominata) o essa si fa regola del mondo, ridefinendo da sé il nuovo nomos della Terra?”

 
 
 

Hotel Gargano Manfredonia, la società S&V: “Nuovo progetto rispecchia la storia originaria della struttura”. Ecco come sarà

Post n°27925 pubblicato il 10 Marzo 2021 da forddisseche

Hotel Gargano Manfredonia, la società S&V: “Nuovo progetto rispecchia la storia originaria della struttura”. Ecco come sarà

Sono previsti 11 appartamenti completamente modulabili in base alle richieste e 10 residence affacciati sul mare e dotati di sistemi altamente tecnologici

  


“Nessuna ‘cancellazione della storia’, il nuovo progetto rispecchia la storia originaria della struttura trattandosi di manutenzione straordinaria e risanamento conservativo”. Lo dichiara a l’Immediato la S.&V. s.r.l., società che si sta occupando della riconversione dell’Hotel Gargano di Manfredonia. I titolari temono che l’immagine delle ruspe pubblicata oggi sui social possa danneggiare il progetto che, invece, è teso al rilancio della struttura attraverso una nuova filosofia turistica. Come già riportato, infatti, la società proprietaria dell’immobile di viale Miramare sta lanciando il progetto dal nome “House Hotel Gargano” dando la possibilità di vivere in un appartamento all’interno di un Condohotel, formula ricettiva di successo soprattutto all’estero, che coniuga la proprietà immobiliare a tutti i servizi di alto livello che solo un hotel di lusso può fornire. Nella rinnovata struttura sarà possibile soggiornare per lunghi o brevi periodi in residence dalla valenza altamente tecnologica.

Dal punto di vista architettonico, l’House Hotel Gargano verrà sviluppato dall’impostazione storica della struttura, ma sarà completamente moderno: più spazioso, più fruibile, più funzionale, più sicuro, rispettando il carattere di monumentalità del fabbricato, quale memoria architettonica degli anni ’60. Il progetto comporterà la riqualificazione dell’intera area, in particolare il fronte mare in cui potrà essere realizzato un innovativo solarium su specchio acqueo. Sono previsti 11 appartamenti completamente modulabili in base alle richieste. Gli appartamenti godranno di servizi alberghieri offerti dall’House Hotel. Ingresso principale da viale Miramare in cui saranno localizzati la reception e i servizi di gestione della struttura. Da questo spazio si potrà accedere ai piani in cui si collocheranno 10 residence affacciati sul mare e dotati di sistemi altamente tecnologici. Infine, i locali commerciali: previsto un primo locale commerciale, vera finestra sul mare e un secondo locale commerciale situato a piano strada e fronte mare. Tutti i dettagli sul sito www.househotelgargano.it dove si possono trovare anche i contatti per avere maggiori informazioni.

 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963