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MUSICA ITALIANA

 

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Pizzomunno con gerani rossi.

 

 
Pizzomunno

Lungo il tratto meridionale della costa viestana, ritroviamo una piccola spiaggia che deve il suo nome all’ imponente faraglione che dalle acque cristalline si erge sovrano a sorvegliare la città ed i suoi abitanti: la Spiaggia del Pizzomunno.

Qui sembra aver avuto luogo un’ interessante e fantastica vicenda che ha come protagonisti due giovani innamorati , entrambi originari di Vieste .

Pizzomunno , giovane ed attraente pescatore, e Cristalda , ragazza bellissima dai lunghissimi capelli color dell’ oro, si amavano teneramente e vivevano nella convinzione che nulla al mondo potesse intaccare un sentimento tanto forte e sincero.

Ogni sera, Cristalda scendeva in spiaggia per salutare il suo bel Pizzomunno prima che con la sua barca andasse incontro al mare aperto.

Ogni notte, in mare, Pizzomunno riceveva la visita delle sirene che cercavano di ammaliarlo con i loro canti soavi. Le regine del mare desideravano ardentemente che Pizzomunno diventasse il loro re ed amante.

Il giovane, però, non cedette mai alle avance delle sirene tentatrici , avendo già donato il suo cuore alla candida Cristalda.

I reiterati rifiuti del giovane, scatenarono la furia delle sirene .

Una sera, le sirene raggiunsero i due amanti sulla spiaggia ed aggredirono Cristalda con grande ferocia, inghiottendola nelle profondità del mare.

Pizzomunno
fu colto da un dolore devastante, talmente grande da pietrificarlo per sempre.

Il giorno seguente, i pescatori di Vieste trovarono Pizzomunno pietrificato sulla roccia che oggi porta il suo nome.

La leggenda vuole che, ogni cento anni, Cristalda riemerga dalle profondità del mare per incontrare Pizzomunno e rivivere con lui l’ emozione di una notte d’amore sulla spiaggia che li fece incontrare.

 

 

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Promontorio del Gargano

Il più delle volte si pensa che la storia antropologica ebbe inizio sul promontorio del Gargano con l'apparizione dell'Arcangelo Michele più di sedici secoli or sono quando ancora il Cristianesimo conviveva con le allora attuali religioni pagane. Ma se analizziamo le carte romane si nota che gli insediamenti sedentari sono precedenti all'apparizione dell'Arcangelo e si trovavano sulla costa e ai piedi del sontuoso monte (Ergitium ,Sipontum ,Merinum ,Teanum , ,Apulum ,Urium).
Si trovano degli insediamenti umani persino precedenti a questi ultimi, ma bisogna risalire addiritturà all'età del bronzo, tanto è vero che lungo la provinciale che collega Foggia con San Marco in Lamis, a qualche chilometro da Borgo Celano, in zona"Chiancata La Civita-Valle di Vitturo"  è stato ritrovato la necropoli più antica della intera Europa. Altre testimonianze sono date dagli insediamenti rupestri e dalla innumerevole presenza di oggetti litici e di mura megalitiche che si sono scoperti nel corso degli anni sul Gargano.
 

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Toro seduto

 

Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi è chi sacrifica sé stesso per il bene degli altri. È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a sé stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità.

Toro seduto

 

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Tutto ciò che l'uomo ha imparato

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e il seguente testo "Tutto ciò che l'uomo ha imparato dalla storia, é che l'uomo dalla storia non ha imparato niente. Hegel"

 

Servo di Dio Don Antonio Spalatro .

 

Messaggi del 14/12/2024

Pranzo Sospeso ai ristoratori di Manfredonia 14 Dicembre 2024 gestione L’Amministrazione Comunale di Manfredonia presenta l’ini

Post n°33014 pubblicato il 14 Dicembre 2024 da forddisseche

 

Pranzo Sospeso ai ristoratori di Manfredonia

L’Amministrazione Comunale di Manfredonia presenta l’iniziativa del Pranzo Sospeso ai ristoratori di Manfredonia.
L’appuntamento è per lunedì 16 dicembre alle ore 10 presso il Comune di Manfredonia.


Sarà un incontro utile per tracciare gli aspetti organizzativi dell’iniziativa che si inserisce nel cartellone natalizio cittadino e permetterà ad alcune persone o famiglie bisognose, individuate con la collaborazione dei Servizi Sociali e parrocchie, di poter usufruire gratuitamente di un pranzo presso un ristorante manfredoniano.

 

 
 
 

NEGATA A VIESTE. LE RICHIESTE ALLA PROVINCIA E ALLA REGIONE. 3.700 LE FIRME RACCOLTE

Post n°33013 pubblicato il 14 Dicembre 2024 da forddisseche

NEGATA A VIESTE. LE RICHIESTE ALLA PROVINCIA E ALLA REGIONE. 3.700 LE FIRME RACCOLTE

 

 
 
 

NEGATA A VIESTE. LE RICHIESTE ALLA PROVINCIA E ALLA REGIONE. 3.700 LE FIRME RACCOLTE CHE TERMINA IL 10 GENNAIO 14 Dicembre 2024

Post n°33012 pubblicato il 14 Dicembre 2024 da forddisseche

https://youtu.be/OvHs9htJ_DI?si=a_DiaWVo8y0DiQiL

 

NEGATA A VIESTE. LE RICHIESTE ALLA PROVINCIA E ALLA REGIONE. 3.700 LE FIRME RACCOLTE CHE TERMINA IL 10 GENNAIO14 Dicembre 2024
 
 
 

NEL GARGANO DEI GRANDI VIAGGIATORI (10) 14 Dicembre 2024 Indicazione del Gargano a uno straniero dubitoso 1925 “Un’Italia di

Post n°33011 pubblicato il 14 Dicembre 2024 da forddisseche

NEL GARGANO DEI GRANDI VIAGGIATORI (10)

Indicazione del Gargano a uno straniero dubitoso

1925

“Un’Italia di mezza luce” è quella che Antonio Baldini (1889 – 1962) propone ad un turista d’oltralpe nell’elzeviro pubblicato nel Corriere della Sera del 18 giugno 1925. Già nel titolo “Indicazione del Gargano a uno straniero dubitoso”, la sottile vena maieutica dello scrittore, tra i fondatori e fine rappresentante della Ronda, dichiara il tono autobiografico e nel medesimo tempo la capacità di proiettarsi fuori dalla soggettività accesa dalla conoscenza di un lembo incomparabile di terra.

Tra fantasia, visione critica e rievocazione, Baldini restituisce la trama di taccuini, appunti, impressioni che costituiscono la nuova curiosità degli intellettuali del Novecento.

Paese incrostato di storia

E così non siete mai stato in Italia,

  • Oimè signore! è mio desiderio, studio e proposito antico conoscere perso­nalmente vostra bella Italia.
  • E, di grazia, che aspettate a decidervi? Sento che conoscete già così bene la nostra lingua e mostrate d’essere informato delle cose nostre antiche e moderne assai meglio di tanti italiani.
  • Grazie. Qui sta il male. Intanto vi dirò che una delle ragioni che mi tiene dal venire in Italia è che Alinari l’ha già tutta fotografata.
  • E che male vi ha fatto con questo il povero Alinari?
  • Che oramai l’Italia, senza esserci stato mi pare di conoscerla lo stesso.
  • Che mi dite!
  • – Che vi dico? Venezia e la Ca d’oro, va bene? Firenze e il Ponte vecchio, va bene? Napoli, Pompei, il cratere che fuma, la grotta azzurra, va bene? Il dolze far niente, il campanil di Pisa, pergole d’Amalfi e di Sorrento, il Colosseo, templi di Girgenti e di Pesto sotto la luna, va bene, – sono oramai cose troppo conosciute, troppo suonate, sempre e dovunque sentite dire, da mio padre, da mio nonno, da mio suocero, e passate e ripassate per tutte le salse di colore e di parole; e io conosco per prova, signore, la delusione di ritrovar sul posto la cosa che c’erava­mo immaginata né più né meno di come proprio ce l’eravamo immaginata.

Vostra troppo famosa Italia mi desta molto affanno, signore. Domando: non ci sarebbe forse modo di entrare in lei da una porta di servizio dove non fosse nulla di famoso da vedere? Non avreste, tanto per cominciare, un paese senza cono­sciute rovine, senza gondole, senza Garibaldi, senza torri che pendono, senza grotte che parlano, senza monti che fumano, senza tarantella, senza pescatore che accomoda le reti, senza tramonti al sugo di tornate? Scusate come parlo, mio signore.

Non è detto che anche io a tempo e luogo non stimerei dovermi incon­trare con vostri panorami e monumenti universalmente noti, ma un momento di respiro nel principio, oh pregherei molto, signore! Arrivarci di fianco, di sor­presa, incognito, quasi per combinazione, questo vorrei: non capitargli incontro a suono di musica, come in viaggi di nozze, ciceroni in testa e vetturali in coda, mio signore.

E il campanile pendesse pure quanto gli pare, il Vesuvio fumasse pure con tutto il suo comodo, e la grotta fosse pure azzurra a suo talento, ma vorrei che venuto per me il momento di vederle, tutte queste meravigliose cose non avessero aria di darla a intendere come a un primo venuto. So bene, signore, che il difetto non è tanto nelle cose quanto nella memoria già guastata da troppe letture sull’argomento e nei miei occhi che hanno già veduto troppi quadri, troppe stampe, troppe oleografie, «Santuzza credimi», troppo Alinari.

Voi, mio signore, avete l’aria di ridere; ma io torno a domandarvi: non avre­ste, per anticamera del mio soggiorno in vostro paese, da consigliarmi un’Italia di prova, di mezza luce, senza storia, per soli amatori, fuori delle zone troppo illustrate, bella senza cornice e all’insaputa di Alinari, di Dante, Carducci, Gregorovius, d’Annunzio, Bertacchi? da poterci fare un po’ di quarantena in­nanzi d’affrontare la gran trappola aperta al forastiero? Vi siete reso conto, signo­re, di quello che senza offesa per nessuno io voglio dire?

  • Perfettamente. E vi dirò che io credo d’aver avuto per le mani quanto di meglio farebbe al caso vostro e di altri che si possano trovare nelle vostre condi­zioni. Ascoltate. Che ne direste, se invece della grande Italia allungata da N. a S. pei viaggi di nozze coi grandi Espressi, vi dessi, come voi chiedete, una minusco­la Italia di prova, che andasse invece da O. ad E., ancora «nuova per queste scene» e senza la più piccola traccia di strada ferrata? una piccolissima Italia, ancora inedita, quintessenziata, con degli abitanti sui generis, con un appennino e dei laghi tutti per lei, e con un assaggio assai compendioso e istruttivo (sopra una lunghezza di settanta e una larghezza di quaranta chilometri circa) del colo­re e delle caratteristiche di paesaggio e di cultura di molte, se non di tutte, le altre terre italiane di maggiore spicco: voglio dire con un poco di Liguria e un poco di Sicilia, un poco d’Istria e un poco di Toscana, un poco d’Umbria e un poco di Calabria, un po’ di Capri e un po’ di Ciociarìa? Che ne direste?
  • Accettato. Ma esiste questa terra veramente?
  • Pensate dunque che bellezza! una piccola Italia così poco conosciuta dagli

Il Convento dei Cappuccini a S. Giovanni Rotondo, nella prima metà del Novecento.

stessi italiani che anche tra le persone colte molti non sanno, facendo il suo nome, dove lasciar cadere l’accento; una vera piccola Italia ricca di boschi, di storie, di santità, di leggende, della quale il Baedeker non dice nulla e probabil­mente lo stesso Alinari s’è dimenticato. Vi va? si combina?

  • Corpo di mondo, io domando se esiste veramente la terra che voi dite.
  • Esiste. Un’ora di mulo vi fa salire, dalla regione dei fichi d’india, dove ab­bondano i capperi sulle mura arroventate dal sole, a quella delle carboniere nelle gole umidissime del monte. Una mezz’ora di carrozzavi trasporta dalle agrumifere terre ancora profumate dalla canzone di Mignon alla rada turchina delle ecloghe pescherecce del Sannazaro.
  • Una corsa a ruota libera in bicicletta, per ottime strade, attraverso pascolo e foresta, vi fa riuscire, giù da un grigio e scorbutico villaggio di Schiavonìa nella piazza deserta e abbagliante d’un paese tutto arabo sul mare. Gli ulivi che accuratamente coltivati per tutto un fronte di colline fanno tornare a mente certi dolci aspetti dell’Umbria francescana, per poco che salga la costa voi li vedete uscir di terra grandi e selvaggi come quelli del gebel tripolitano.

E voi, voi che mostrate d’aver in tanto sospetto i motivi troppo pittoreschi della nostra vita regionale, dove io vi voglio portare potrete lasciarvi servire tran­quillo. Le facce che incontrerete per le vie di quei monti è difficile che le abbiate viste in altre vetrine.

Nel paese che dico debbono far presto a invecchiare, perché i giovani se ne vedono pochi: e invecchiando non pigliano quell’aria arzilla, benigna, quella comune dolce figura d’attaccabottoni che sullo scenario d’una qualunque piazzetta italiana si può sempre facilmente figurare in polpe goldoniane di scrivano pubblico o in berretta di «pescatore-affonda-l’esca»; ma dal loro viso di serio e buon galeotto tutto tagliuzzato di rughe traluce una certa chiusa illirica tristezza.

Quello che offrono è un figurino assurdo, come chi dicesse un barcarolo di montagna. Essi e le loro famiglie vanno a bisdosso dell’antico cavallo pugliese, che nei tempi dei tempi fu incrociato coll’arabo; e quando il cavallo memore dell’antica generosità fa uno scarto escon dal gruppo nugoli di mosche.

Paese incrostato di storia più di qualunque altro; ma con questo di buono, che lì la storia non fa più rumore di quanto ne possan fare nei meriggi estivi le onde del mare e le fronde del bosco: e quando tutto tace anch’essa tace e schiac­cia il pisolino dell’erudito locale nella libreria senza pretese. I monumenti che ci sono cercano di non farsi vedere o spuntano con tutta discrezione da un verde di giardini profumati.

Per lo più sono vecchie torri alzate un giorno invano sul litorale contro i pirati turchesi che desolarono a varie riprese la regione, e che ora, rimbiancate di calce, servono d’alloggio alle guardie di finanza. Potete fidar­vi, signore. Qui la storia non abbaia e non morde. Sonnecchia.

Ma come talora il buon vino dà forza mirabile a quei sapori misti di cedro, di fragole e di popone che son chiusi nella polpa dell’ananasso, così nell’ardente silenzio di questa re­gione voi potrete a momenti gustare senza troppa fatica come un sapore misto delle varie civiltà che lentamente una dopo l’altra vi si sono posate nel fondo, ogni volta lasciandovi qualche cosa di nuovo e d’inconfondibile per secoli dei secoli sulla faccia dei più poveri abituri, nell’aria stessa, nei visi degli abitanti, nei costumi, nella favella e fin nella bardatura degli animali domestici: trasmissioni e influenze longobarde, bizantine, normanne, saracene…

  • Che favola mai è questo vostro paese?

Garantisco che potrebbe fornire ottimi scenari e argomenti a qualunque favola, leggenda o romanzo, ecloga o poema, tanto è vario, animato, risentito, pittoresco; e non ancora sfruttato. Chi voglia vederlo, c’è il sasso dove prima apparve all’Occidente Michele Arcangelo ancora sonante del suo lungo volo attraverso il mar di Venere. Chi voglia ricorrervi, c’è perfino un santo in carne e ossa e con tanto di stimmate, in un bianco convento di Minori Cappuccini.

Chi li preferisca, troverà sul monte scenari di bosco e caverne, dove ancora non s’è bene spento il ricordo dei briganti che sul primo tempo del Regno assaltavano la corriera postale italiana al grido di viva Francesco secondo! E ci sono castelli e torri in rovina che la sera della domenica s’empiono di suonatori di chitarra con dei berretti che non avrete mai visto gli uguali sulle stampe che dite. E ci sono i grossi paesi del monte, candidi sulla roccia a ottocento e più metri sul mare, colle più capricciose accostature e incrociature di casa con casa, di scale esterne,

FOTO

arconi, terrazze, poggiuoli, che sia dato vedere per tutto l’Adriatico. Vanno le nere capre per le strade e le piazze, pare impossibile, senza insudiciare. La gente coglie tutti i pretesti per portare le seggiole sul marciapiede e siede soddisfatta guardandosi attorno. Le ragazze restano in piedi sull’uscio o sedute sul primo scalino.

Tra le bianche case senza cornicione il giorno non finisce mai di tramon­tare e attorno alle minuscole finestre filze di bucce d’arancio messe a seccare pare che trattengano per loro conto la luce del sole fino a scuro. Secca allegria, questa per tutto diffusa decorazione di bucce, che sta a significare né più né meno che questo: che una delle più invidiate ricchezze del luogo non potendo essere inol­trata per mancanza di mezzi di comunicazione nei vari mercati di consumo marcisce sul posto e la gente non ne riesce a salvare e utilizzare che la sola cortec­cia.

Secca allegria che lega meravigliosamente con quella dei balestrucci che rigano indefessi l’aria tra le rocche dei camini. Sull’ora più fresca finalmente anche le famiglie della borghesia tiran su gli storini dipinti e comparendo colle sèggiole sul poggiuolo si assidono in ordinata mostra.

  • Il bel paese che voi mi dipingete!

Scendiamo alla marina, signore. Verdi, allegri, lucenti d’agrumi s’affacciano uno dopo l’altro sul mare deserto i colli del buon lavoro e deliziosi viottoli vi si perdon fra mezzo salendo. Su pei colli si vedono qua e là fìtte incannucciate difendere i giardini dai crudi venti del nord, e dietro l’incannucciate, gli alberi punteggiati d’oro e caldi di sole sorridono come donne dietro il ventaglio.

Però sulla strada litorale che il mare lambisce fanno miglior difesa contro i venti e il sale lunghe mura arcate che pel tesoro ombroso e profumato che celano al no­stro sguardo possono con una certa insistenza far pensare anche alle bianche mura di un harem. Vi dico che di notte, alla viva luce delle stelle, quando un’arietta vagante porta in giro mescolati odori di pino e d’arancio e nel silenzio cullato dal mare fa cigolare un fanale che rabesca d’ombre strane quel muro di clausura, vien davvero la voglia di dargli la scalata…

I paesi costieri scoprono i lumi un dell’altro protesi sul vuoto mare e vedono alterne accendersi e spengersi le luci dei fari. Davvero non so in qual altro paese d’Italia possa esserci un silenzio così alto. Il treno più vicino si ferma a settanta chilometri. I pazienti coltivatori dor­mono in pace nelle loro villette in cima ai colli e dimenticando la frutta andata a male per anni e anni nei fossi ascoltano in sogno il fischio lontano della ferro­via che il sottosegretario deputato del luogo ha promesso in questi giorni alla nobile terra del Gargano (1925).

Antonio Baldini (1889 – 1962)

 

 
 
 

VIESTE – “Sanità negata”, raccolte 3700 firme (si potrà firmare fino al 10 gennaio) Il Dic 13, 2024

Post n°33010 pubblicato il 14 Dicembre 2024 da forddisseche

VIESTE – “Sanità negata”, raccolte 3700 firme (si potrà firmare fino al 10 gennaio)

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Nel pomeriggio di ieri, 12 dicembre 2024, si è svolta la seconda assemblea cittadina sulla sanità negata a Vieste.
Questa riunione aveva lo scopo di fare il punto della situazione e dare nuovo slancio alla iniziativa.
Abbiamo letto e mandato un documento al Presidente della Provincia per avere un pullman diretto da Vieste a San Giovanni Rotondo per i parenti delle persone ricoverate e per tutti coloro che devono fare terapie.
È stato letto il documento da mandare ai responsabili regionali diretti ed indiretti e comunicato il numero delle firme raccolte online e su carta: 3700 firme raccolte in 10 giorni. La raccolta continuerà fino al 10 gennaio.
Insieme al documento e al supporto delle firme chiederemo un’incontro urgente al Presidente della Regione e all’Assessore alla sanità.
Poiché vogliamo un’associazione aperta e non chiusa, abbiamo invitato, ed invitiamo tutti, e soprattutto i giovani e le donne, ad entrare nell’associazione per rendere più efficace le iniziative.
È stato sottolineata la necessità di rendere più concreto il nostro disagio passando dalla sensibilizzazione a quella dell’Azione e, alla luce dell’ampio riscontro positivo da parte dei cittadini per l’ iniziativa dell’ associazione, si è giunti ad ottenere un incontro col sindaco, col quale, essendo egli figura istituzionale e rappresentativa della cittadinanza, bisognerà confrontarsi.
Questo sicuramente è un segnale piccolo ma significativo, che fa capire che è incisiva l’attività dell’associazione.
Il Presidente – Dr. Giovanni De Nittis

 

 
 
 

VIESTE – Il Comune cerca un locale per mensa scolastica provvisoria (due anni) Ultimo aggiornamento Dic 13, 2024

Post n°33008 pubblicato il 14 Dicembre 2024 da forddisseche

VIESTE – Il Comune cerca un locale per mensa scolastica provvisoria (due anni)

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Dovendosi procedere, nelle prossime settimane, alla demolizione e ricostruzione ex novo della mensa scolastica (che sarà anche mensa per persone indigenti della nostra cittadina), ubicata nei locali dell’ex asilo “Manzoni”, ora anche sede della Protezione Civile “Pegaso”, il Comune di Vieste intende procedere al reperimento di n. 1 (una) unità immobiliare già adibita (o da adibire) a sede di stoccaggio delle materie prime (deposito), preparazione e cottura di pasti (cucina) per lo svolgimento del Servizio di mensa scolastica, in locazione passiva per n. 2 (due) anni a far data dal 01.02.2025 e sino al 31.01.2027.
Il presente avviso, finalizzato alla ricerca/indagine di mercato, non costituisce procedura di gara pubblica né proposta contrattuale e, pertanto, le proposte di manifestazioni d’interesse che perverranno non saranno in alcun modo vincolanti per il Comune di Vieste che rimane libero, a suo insindacabile giudizio, di interrompere in qualsiasi momento la presente procedura od avviarne altrettanta, di non selezionare alcuna manifestazione, ovvero di modificare o revocare l’Avviso medesimo, nonché di recedere alle trattative senza obbligo di motivazione, qualunque sia il grado di avanzamento dell’iter.
Nessun diritto sorge, conseguentemente, in capo all’offerente per il semplice fatto della presentazione della proposta di manifestazione d’interesse.
COLLOCAZIONE DEGLI IMMOBILI
L’immobile oggetto di offerta dovrà essere situato nell’area urbana Comune di Vieste.
CARATTERISTICHE TECNICHE
L’immobile proposto in locazione dovrà essere:
in piena ed esclusiva proprietà del proponente o altro titolo idoneo a contrattare;
libero da persone e/o cose;
di immediata disponibilità;
se già destinata ad uso ristorazione commerciale/collettiva, conforme alla vigente normativa igienico – sanitaria prevista in materia ed, in ogni caso, adeguato per la preparazione e cottura di circa 350 pasti giornalieri;
Conforme alle normative vigenti:
in materia di Urbanistica ed edilizia;
in materia di Sicurezza dei luoghi di lavoro;
in materia di Impianti tecnologici (D.M. 37/08);
in materia di antisismica.
In buono stato di manutenzione.

 

 
 
 

VIESTE – Riunione in municipio con le associazioni sportive, obiettivi condivisi Il Dic 13, 2024

Post n°33007 pubblicato il 14 Dicembre 2024 da forddisseche

VIESTE – Riunione in municipio con le associazioni sportive, obiettivi condivisi

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Lo sport al centro delle politiche del Comune di Vieste. A testimonianza l’incontrò tenutosi questa mattina dall’Assessore allo sport Gaetano Desimio e del Sindaco Giuseppe Nobiletti, con tutte le associazioni sportive della nostra città e che ha visto una nutrita e attiva partecipazione. Un’opportunità fondamentale per avviare un dialogo costruttivo sulla programmazione sportiva e sulle iniziative per l’anno 2025.
L’incontro ha avuto l’obiettivo di discutere insieme le strategie per il potenziamento dello sport a Vieste, con particolare attenzione all’inclusione, un aspetto tanto fondamentale quanto complesso da implementare. La volontà dell’Amministrazione è quella di coinvolgere tutte le associazioni sportive in un percorso condiviso, promuovendo eventi che possano unire la comunità e valorizzare le diverse realtà presenti sul territorio oltre a prospettare la possibilità di un unico grande evento con la partecipazione di tutte le associazioni sportive per riunirle in una grande festa che si rivolga alla cittadinanza sui temi della salute, benessere e idell’nclusione sociale.
Si è discusso altresì della necessità di dotare le associazioni di figure professionali adeguate, per favorire anche l’inclusione dei diversamente abili e che siano in grado di supportare e sviluppare le attività sportive in modo efficace.
Inoltre sul tavolo tematiche importanti riguardanti l’impiantistica comunale e provinciale. Al vaglio tutte le istanze che sono state acquisite per l’occasione, con l’intento di risolvere eventuali problematiche e migliorare la fruibilità degli spazi.

 

 
 
 

VIESTE – “Premio Manzionna”, borse di studio ad alunni meritevoli Ultimo aggiornamento Dic 13, 2024

Post n°33006 pubblicato il 14 Dicembre 2024 da forddisseche

VIESTE – “Premio Manzionna”, borse di studio ad alunni meritevoli

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La Chiesa Santa Maria delle Grazie è stata la cornice per il conferimento della “Borsa di studio Ottorino Manzionna” a cinque alunni dell’Ipeoa “Enrico Mattei” di Vieste che hanno conseguito il punteggio 100/100 agli esami di Stato dell’anno scolastico 2023/24. Sono state conferite le borse di studio agli alunni: Leonardo Rotondo, Marco Coppolecchia Marco, Gregory Notarangelo, Rosa Rendina e Maria Giulia De Noia. Dopo la celebrazione della Santa Messa in suffragio di Gabriele, Dora e Ottorino Manzionna, officiata dal parroco, don Celestino Ievolino, a cui ha partecipato il dirigente scolastico, Francesco Damiano Iocolo, la prof.ssa Giovanna Lucatelli, il prof Michele Castriotta, la famiglia Manzionna, una cospicua rappresentanza dei dipendenti delle strutture turistiche e i rappresentanti delle classi terze, quarte e quinte, ha avuto luogo la premiazione nell’aula magna dell’istituto, a cui ha partecipato anche il vice sindaco, Mariella Pecorelli. Il servizio d’accoglienza è stato svolto con accuratezza e professionalità dalle alunne dello specifico settore (Accoglienza turistica), sotto la guida dalla docente.
La manifestazione si è conclusa con uno splendido buffet preparato dagli alunni, coordinati dai docenti dell’Ipeoa Mattei di Vieste.

 

 
 
 
 
 

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