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Un coraggio cucito addosso

Post n°285 pubblicato il 10 Febbraio 2011 da LivinginFortaleza
 

Di lei ci rimane una struggente canzone, scritta da Chico Buarque, tanti, tanti  figurini ed abiti ed un istituto che porta il suo nome. Impavida, innovatrice, creativa e talentosa donna brasiliana, Zuzu Angel. Zuleika Angel Jones era nata a Curvelo, nel Minas Gerais, il 5 giugno 1923. Da bambina si trasferisce a Belo Horizonte, dove fa le scuole primarie e secondarie. Il cucito è all'inizio solo un gioco.. cuce abiti per le cugine.. inizia a lavorare come sarta professionale solo a metà degli anni '50.  All' epoca dominavano la moda internazionale solo stilisti uomini, per lo più di nazionalità francese, come Yves Saint Laurent e Dior. Zuzu, che insisteva a considerarsi una sarta, rifiutando l'etichetta di stilista, volle sempre difendere, nell'ambito della moda, l'identità brasiliana e preservarla così dalla globalizzazione.  I suoi vestiti erano poesia  da indossare,  sia che si ispirassero al Tropicalismo, a Limpaio e Maria Bonia, a quadri naif con uccelli e fiori. Ricorreva a temi regionali, al folclore, a materiali tradizionali come conchiglie, legno e bambù.

 Tante le stampe, dai colori irresistibili,  con angeli che volavano fra le nuvole, pappagalli, farfalle, a quadri, cui abbinava un abbondante uso di pizzi cearensi e nastri. Nel 1947 va a vivere a  Rio de Janeiro dove lavora come sarta per mantenere i due figli, Stuart e Hildegard, ed aprirà, solo molti anni dopo, negli anni '70 un suo negozio ad  Ipanema. All'inizio verrà un pò snobbata dai critici di moda e dall'ambiente sartoriale, tutto proteso a copiare la moda europea, ma in seguito conseguirà un grande successo in Brasile ed anche all'estero. Considerava la moda non come un 'inutile frivolezza ma come una potente forma di comunicazione oltrechè un sostegno economico per molte persone. 

Le forme e i volumi delle sue creazioni erano semplici, vestiti, camicie e giacche pratici, come quelli indossati dalle donne delle campagne brasiliane.  Disegnò anche una linea di di lingerie, camicie da notte, babydolls ed abiti da sposa con ricami tipici del Cearà. Le spose avevano anche la possibilità di scegliere il tipo di pietra preziosa, il tipo di pizzo lavorato e tinto a mano da artigiane nordestine, da applicare all'abito prescelto.  Creava abiti d' Alta Moda, per artiste e per l'alta società carioca, che venivano anch'essi personalizzati. Fra le sue clienti  Joan Crawford, Yolanda Costa e Silva, Helô Amado, Heloisa Lustosa, Kim Novak, Margot Fontaine e Liza Minnelli. In seguito inizierà a pensare a linee di vestiti in serie, anticipando la diffusione del Pret-à-porter. 

scena tratta dal film "Zuzu Angel"

Proprio nel momento in cui inizia ad affermarsi nella moda, il figlio Stuart, iscrittosi al Movimento Revolucionário 8 de Outubro (MR-8), partecipa a varie manifestazioni di protesta. Finirà per essere sequestrato - il 14 maggio 1971-, torturato ed ucciso da agenti della CISA (Centro de Informações e Segurança da Aeronáutica). Da questo momento in poi, ogni atto, gesto, pensiero di Zuzu Angel è rivolto a scoprire la verità, a smascherare i responsabili o, quanto meno, a recuperare il corpo, per poter seppellire il figlio. Secondo la deposizione di un testimone Stuart Angel, con la bocca attaccata al tubo di scappamento di una jeep verrà trascinato per il cortile interno della Base Aerea di Galeão. Morirà di sete e stenti nella cella ed il suo cadavere sarà gettato in mare. Zuzu Angel inizia una battaglia instancabile, denunciando  l'accaduto, la dittutura e la tortura alla stampa straniera, al Senato Americano, all'Onu, all'allora Segretario di Stato Henry Kissinger (Stuart aveva anche la cittadinanza americana, in quanto il padre, Norman Angel Jones, era statunitense)). Per cinque anni lottò per la restituzione del corpo, ma il governo e i militari non ammisero mai alcun coinvolgimento o responsabilità per la morte del giovane. 

 

Locandina del film "Zuzu Angel" con Patricia Pillar

Anche se afflitta e demoralizzata, Zuzu Angel non abbandonerà mai il suo proposito, anzi..arriverà ad utilizzare la sua professione per fare ulteriore denuncia. Si inventa una collezione di "moda politica", la prima della storia, in cui al posto di fiori  appaiono uccelli sì, ma in gabbia, palle di cannone sparate contro angeli, macchie rosso sangue, bambini imprigionati, angeli imbavagliati, grate di prigione, jeep, tappi in bocca. L'angelo diventa anche il nuovo logo della griffe, simbolo estremo di purezza e libertà, in omaggio al figlio scomparso.  Organizza la sfilata-protesta presso il Consolato Brasiliano a New York. La sua creatività e persino un pizzico di buon umore - che le era ancora inspiegabilmente rimasto- diventano le armi che usa contro la dittutura. A chi la definiva una madre coraggio diceva : "Eu não tenho coragem, coragem tinha meu filho. Eu tenho legitimidade" ( Io non ho coraggio, il coraggio lo aveva mio figlio. Io ho solo la legittimità)

trailer del film "Zuzu Angel"

Consapevole del rischio che stava correndo, continuamente pedinata e minacciata per telefono di morte - le venne incendiato anche l'atelier- una settimana prima della sua morte, inviò documenti al cantante Chico Buarque ("Se eu aparecer morta, por acidente ou outro meio, terá sido obra dos assassinos do meu amado filho" Se morirò, per incidente o altro, sarà stato per colpa degli assassini del mio amato figlio") con la preghiera, in caso fosse scomparsa, di farli pubblicare.. Cosa che il compositore fece, inviandoli ad una ventina di giornali, ma nessuno osò pubblicarli. Zuzu muore in un incidente stradale- definito ufficialmente accidentale - all'uscita del Tunnel Dois Irmãos, sulla strada della Gávea. Era il 14 aprile 1976,  3.00 del mattino. Il governo dichiarerà che si era addormentata al volante ed aveva così perso il controllo del mezzo.

La figlia, Hildegard Angel,  nel 1993 fonda a Rio de Janeiro l' Instituto Zuzu Angel (IZA), con la finalità di appoggiare, diffondere e promuovere la moda, oltrechè di mantenere viva la memoria della lotta del fratello e della madre. Cresciuta nell'ambiente dell'atelier di sartoria, fra figurini e prove di vestiti, Hildegard collaborò con la madre sin dall'infanzia, anche alla famosa collezione di denuncia politica, tenutasi a New York  nel 1971. Dirige anche l' Accademia Brasiliana della Moda, da lei fondata, sedendo sulla sedia n° 1 intitolata a sua madre. Stilisti come Ronaldo Fraga, Tufi Duek, Marciana e Maria Fernanda Lucena  hanno reso omaggio a Zuzu Angel nelle loro collezioni, proponendo una rilettura della moda della stilista. 

Chico Buarque "Angelica"

Quem é essa mulher                                      Chi è questa donna
Que canta sempre esse estribilho  
                   che canta sempre questa astensione

Só queria embalar meu filho                                Volevo solo cullare mio figlio
Que mora na escuridão do mar                             che vive nell'oscurità del mare

Quem é essa mulher                                          Chi è questa donna
Que canta sempre esse lamento                           che canta sempre questo lamento
Só queria lembrar o tormento                               Volevo solo ricordare il tormento
Que fez o meu filho suspirar                                che fece mio figlio sospirare

Quem é essa mulher                                         Chi è questa donna
Que canta sempre o mesmo arranjo                      che canta sempre lo stesso accordo
Só queria agasalhar meu anjo                              Volevo solo rivestire il mio angelo
E deixar seu corpo descansar                               e lasciare che il suo corpo riposasse

Quem é essa mulher                                          Chi è questa donna
Que canta como dobra um sino                             che canta come piega una campana
Queria cantar por meu menino                              Volevo solo cantare per il mio bambino
Que ele já não pode mais cantar                           che ora non può più cantare

 
 
 
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