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Un blog creato da Kaos_101 il 23/10/2006

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Post N° 35

Post n°35 pubblicato il 20 Gennaio 2007 da Kaos_101
 

Silvia  (1° parte)

Ciao Luca, ho conosciuto una figa spaziale ma, ovviamente, mi ha dato il due di picche. Guarda se riesci a fartela ti faccio un monumento!
Non sono solito orientare le mie scelte e le mie preferenze sulla base dei giudizi altrui e tanto meno dai loro successi o fallimenti.
Quella volta però, la sfida era stata lanciata in modo così diretto da solleticare il mio amor proprio. Mi faccio dare il numero di ICQ della tipa e la contatto.
La ragazza è un osso duro:
Chi sei? Come hai fatto ad avere il mio indirizzo ICQ? Cosa vuoi?. Raffazzono su un paio di scuse appena credibili e lei, sebbene con molta diffidenza, non mi sbatte la porta in faccia.
Comincia così un percorso di avvicinamento irto di buche, tentennamenti, lunghe scomparse e brevi momenti di confidenza.
Mi racconta che si chiama Silvia, ha 36 anni,vive a Torino e fa la ballerina di Flamenco. Al di là dei dati anagrafici, poco alla volta si scioglie, mi manda un paio di racconti che le sono piaciuti molto.
Nel primo una donna bellissima viene acquistata dal capitano di una nave pirata come “diversivo” per la ciurma, ma lei, troppo forte e orgogliosa per quella marmaglia finisce per catturare l’attenzione del corsaro che,alla fine,la prende come sua “schiava” personale.
Nel secondo invece, una signora di buona famiglia, rimasta improvvisamente  vedova,  scopre all’improvviso di essere piena di debiti e finisce “schiava” di un usuraio.
 Accetto con entusiasmo e finalmente mi “concede” il cellulare. La chiamo: ha una bella voce, ben modulata, piuttosto calda, ma la cosa che mi sorprende maggiormente è il tono di evidente titubanza che ha e che mal si concilia con l’immagine di donna decisa e volitiva che mi ero fatto di lei.
Guarda che non avremo praticamente tempo per vederci: arriviamo in pullman, dobbiamo fare le prove, poi lo spettacolo, la cena tutti assieme e si riparte
Non importa, se ti posso finalmente vedere già sarà valsa la pena di venire fin là e poi non ho mai visto uno spettacolo di flamenco per cui…
Ovviamente, come nella migliore tradizione della legge di Murphy, il giorno della manifestazione viene giù un tal nubifragio che la cosa abortisce prima ancora di iniziare e il mio incontro sfuma. I contatto però oramai c’è stato e mi è piaciuto molto quello che mi ha trasmesso.
Passano alcune settimane senza che quasi ci si senta.
Alla fine di agosto la chiamo: 
Ciao Silvia,questo fine settimana sono dalle tue parti. Ti va se ci vediamo? Ciao, sto tornando adesso dalle ferie, si potrebbe fare, ma solo domenica nel tardo pomeriggio
Non c’è problema va benissimo così. Ti chiamo domenica mattina per metterci d’accordo” “OK ciao, ti aspetto
Incredibile, dopo tutto il tempo passato in inutili schermaglie al primo affondo cede senza opporre la minima resistenza. Valle a capire le donne.
Domenica sera ore 17:55,sono in giro per Torino e mi sono ovviamente perso in quel cazzo di labirinto di vie sempre uguali che si intersecano ad angolo retto.
Le 18:00:non trovo l’indirizzo, devo chiamarla, mi secca doppiamente per il ritardo e perché è una piccola ammissione di debolezza che non mi andrebbe di fare con lei ma,pazienza,l’educazione prevale.
Scusa, ma non riesco proprio a trovare la tua strada.
Non ti preoccupare Luca, dimmi dove sei e ti guido io.
In 5 minuti arrivo finalmente e la vedo già in strada che mi aspetta: minuta ma non anoressica,indossa un abitino di cotone nero, maniche all’americana, accollato con una zip, sandali neri alti ma non altissimi, una pochette in mano. I capelli neri, tirati all’indietro, mettono in risalto una bella fronte, due occhi scuri vivaci e ridenti, una bocca carnosa e sensuale: davvero una bella donna.
Mi sorride un po’ imbarazzata e sale in macchina: i soliti convenevoli di rito, la conversazione però stenta a decollare.
Piazza … ci sediamo nel dehor estivo, io ordino un succo di pomodoro condito, lei un martini. Siamo vicini, so che la disturba essere toccata e, ovviamente, poso “distrattamente” una mano sul suo braccio nudo: trasale e si irrigidisce, percepisco la sua voglia di allontanarsi dalla mia mano. Non dico nulla ma la guardo negli occhi, sento che la sua reazione si acquieta, ma la smorfia sul suo volto non lascia adito a dubbi: sta subendo e non ha il coraggio di reagire. Parliamo a lungo, lei mi racconta le sue esperienze che più si avvicinano al BDSM,io le parlo di come vivo questa mia natura. La mia mano continua a sfiorare, carezzare, stringere il suo braccio; lei è palesemente a disagio, tanto da ordinare un altro Martini.
Sai
Mi dice
Qualche mese fa eravamo a cena con un gruppo di amici. Seduto davanti a me,al ristorante, avevo una persona che non conoscevo: un uomo sulla quarantina dall’aria piuttosto insignificante. Ci eravamo scambiati si e no quattro battute, quando mi viene voglia di bere. Mentre sto alzando il bicchiere per portarlo alle labbra lui mi afferra il polso in modo gentile, ma deciso e mi dice:
Aspetta non bere ancora.
Io lo guardo, non rispondo, ma lascio che la sua mano mi guidi a posare il bicchiere sul tavolo.
Per tutta la cena, ogni volta che tentavo portare il bicchiere alla bocca.. lui mi guardava con severità e io rinunciavo a bere.
Ti giuro che se alla fine della serata mi avesse detto: seguimi!
Sarei andata con lui e mi sarei lasciata fare qualsiasi cosa avesse voluto.
Sorrido divertito, ho la netta sensazione che mi stia dando gli strumenti per vincere la sua resistenza.
Continuiamo a parlare e io continuo a toccarla senza che lei si azzardi a reagire in alcun modo.
Mi sento molto sicuro di me, le parlo di come sia felice di averla conosciuta e di come la sua bellezza superi le mie aspettative.
Dove dormi stasera?
Mi chiede
E’ fatta!
Penso.
A dire il vero non era previsto che dormissi a Torino ma,se ti fa piacere, posso fermarmi.

 
 
 
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