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Un blog creato da Kaos_101 il 23/10/2006

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La percezione del BDSM

Post n°271 pubblicato il 22 Novembre 2008 da Kaos_101
 

Conversando con una persona mi sono state fatte alcune obiezioni alle quali ho tentato di dare riposta.
Rileggendo quanto scritto ho avuto la sensazione che le mie argomentazioni potessero avere un valore più generale e così ho deciso di renderle pubbliche.


Il BDSM è stato da sempre "raffigurato come qualcosa di malvagio: no a caso si notano foto di donne legate, incatenato, bendate in un ambiente "poco rassicurante" Immagino che chi pratica questa "disciplina" abbia ovviamente delle preferenze che vanno dal "soft" a qualcosa di più estremo.
Dai tuoi racconti sembra che tu preferisci la versione meno dura e cruda e che rispetti, al di là dei tuoi pensieri, anche i desideri della partner (la parola schiava non mi piace, sorry) .... sbaglio forse?
Per quanto mi riguarda e in tutta sincerità mi è difficile capire come si faccia a godere nel provocare o sentire dolore .... mentre riesco quasi a capire il motivo per il quale una donna si affida completamente, nell'intimità, al volere di un uomo.



il discorso sulla percezione del BDSM da parte di coloro che non lo vivono è molto complesso... sommi capi te lo posso schematizzare così...
Alla superficie come sempre appare ciò che è più facilmente percettibile e che, guarda caso, è rappresentato dalle forme più deleterie di questa pratica.
In altre parole anche se per quel che mi riguarda questo mondo dovrebbe essere di pertinenza di persone di cultura, sensibilità e intelletto superiori alla media mentre, di fatto, è diventato la corte dei miracoli di tutti i frustrati, insicuri, “furbetti der quartierino” che sperano di ottenere in questo ambito ciò che è loro precluso nella quotidianità.
In realtà è molto più frequente imbattersi in un imbecille che usa il BDSM come piede di porco per scardinare le porte che non sa aprire, piuttosto che con un Orko come me che considera il BDSM solo un lessico raffinato da usare con persone che lo comprendono e lo condividono.
Prediligo di gran lunga l’emozione alla brutalità fine a se stessa ed è per questo che, in genere, preferisco situazioni meno estreme, ma non disdegno anche di spingermi oltre, quando le condizioni lo consentono.
Come dicevo il BDSM per me è solo un mezzo non un fine... il fine ultimo è altro: è la totale perdita di controllo, l’azzeramento di tabù, convenzioni sociali, pudore, decoro, per consentire alla mia schiava, donna, compagna, amante, partner (chiamatela un po' come volete) di vivere la propria sessualità (e non solo) in modo il più istintivo e animale possibile...
Ovvio che ci voglia molta fiducia...
Paradossalmente gran parte di questa fiducia non viene “spesa” per vincere la paura di ciò che ti può capitare, quanto, piuttosto, nell’accettare l’idea che chi ti "perde" saprà, come Arianna, tessere un filo che ti permetta di tornare alla superficie delle cose...
Non ho usato a caso il termine superficie: quello che cerco di provocare è una sorta di "immersione" nella acque più profonde della coscienza: una sorta di bagno primordiale in cui potersi ricongiungere con le nostre pulsioni più intime e nascoste.
Il dolore, in questa ottica diventa anch'esso solo un mezzo: serve a me per sapere di avere un potere assoluto sulla mia compagna, ma serve molto più a lei per "mettersi alla prova" per capire quanto è profondo e intenso il suo senso e bisogno di appartenenza e sottomissione...
Credo sia esperienza comune a qualsiasi coppia l’apprendere che esista una linea sottile tra dolore e piacere: diciamo che nel BDSM questa linea sottile viene continuamente varcata e riposizionata, mano a mano che il rapporto si approfondisce e si fa più intenso.
Per quanto poi riguarda la rappresentazione iconografica più frequentemente percettibile del BDSM, le immagini che si vedono in giro sono solo la banalizzazione e la mercificazione di un modo di concepire il rapporto che può rappresentare un punto altissimo di coinvolgimento reciproco e di intimità totale.
Diciamo che quelle immagini stanno al MIO BDSM come un film porno di bassa lega sta alla rappresentazione dell'erotismo e della sensualità....
Ciascuno ha i suoi strumenti... c'è chi usa l'accetta e chi il bisturi... io preferisco il secondo..:)


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Commenti al Post:
morganael
morganael il 22/11/08 alle 20:45 via WEB
è incoraggiante leggere che preferisci il bisturi...eheh in ogni tuo discorso c'è almeno un frasettina inquietante buon fine settimana
 
DentroIlMioRitorno
DentroIlMioRitorno il 24/11/08 alle 17:22 via WEB
a me fa paura sia l'accetta che il bisturi, e anche se di frasettine inquietanti ce ne sono forse più di una, io non mi spiego come mai però trovo così affascinante leggerla...e come mai, da subito, ho preferito darle del lei...devo preoccuparmi? :-) un saluto...
 
morganael
morganael il 24/11/08 alle 22:03 via WEB
perchè è inquietante ma affascinante
 
vergogna1
vergogna1 il 26/12/08 alle 16:06 via WEB
Nel 1786, Lady Henriette P. Montague scrive nel suo diario come dovrebbe comportarsi l'amante ideale: "Sollecito e comprensivo, ma non eccessivamente perspicace. Detesterei un uomo con sensibilita' femminile, quel modo di indagare nei pensieri che fa sentire l'indagato colpevole anche se non lo e', bugiardo anche se sta recitando un versetto della Bibbia. Le punizioni dovrebbero avvenire invece per cause futili e sciocche, ed essere comminate dall'uomo sulla donna che ama con sguardo enfaticamente burbero - che la donna fingerà di prendere sul serio, naturalmente - e mano leggera. Una sculacciata può essere molto divertente e anche straordinariamente eccitante, se data e ricevuta con queste premesse."
 
Kaos_101
Kaos_101 il 26/12/08 alle 16:12 via WEB
vergogna1: è quello che dico sempre io... non faccio del male ad una mosca... a meno che non me lo si chieda con le dovute maniere..:)
Un bacio Oscuro
 
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