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IL GHIACCIAIO DEL CADERONE RISCHIA L'ESTINZIONE

Post n°32 pubblicato il 20 Aprile 2007 da Gran_Sasso_web
 

immagineIl Ghiacciaio del Calderone costituisce sicuramente uno dei ghiacciai italiani più interessanti. Esso, infatti, oltre ad essere l'unico lembo residuo dell'ultima fase glaciale wurmiana, è il ghiacciaio più meridionale d'Europa.
Il Calderone si è conservato a una latitudine così bassa (42° 28" 15') ed al di sotto del limite delle nevi permanenti grazie alle particolari condizioni topografiche locali come l'esposizione (è difeso dall'ombra della parete che lo sovrasta), l'incassatura e, soprattutto, la protezione dovuta alla copertura dei detriti.
Nonostante le sue modeste dimensioni, il Calderone ha influenza anche sul clima del più elevato massiccio dell'Italia peninsulare, essendo un refrigeratore e condensatore dell'umidità atmosferica. Ad ogni modo, pur essendo finora sopravvissuto all'estinzione dei numerosi ghiacciai alpini di grandezza anche 5-10 volte superiore alla sua, sta regredendo in maniera preoccupante.
Durante le massime espansioni glaciali del Quaternario, esso occupava tutto il sottostante Vallone delle Cornacchie, e si ritiene avesse uno sviluppo di circa 9 km. Nella "Piccola età glaciale", tra il 1550 e il 1850, era esteso fino al Rifugio Franchetti (2433 m), dove è ancora visibile il cordone morenico; giungeva inoltre a lambire i terrazzi posti sotto la Vetta Centrale e con una lingua si affacciava fino alla Forchetta del Calderone.
Nonostante le sue modeste dimensioni, il Calderone ha influenza anche sul clima del più elevato massiccio dell'Italia peninsulare, essendo un refrigeratore e condensatore dell'umidità atmosferica.

immagineIl confronto con i dati meteorologici registrati delle stazioni limitrofe alla zona del Gran Sasso hanno inoltre evidenziato, nell’ultimo secolo, un aumento di quasi 2°C della temperatura media annua e una generale diminuzione delle precipitazioni; condizioni climatiche favorevoli alla regressione delle masse glaciali.
Attualmente sta rischiando seriamente l'estinzione. La riduzione è impressionante osservando solo le due foto: nella prima foto che ho scattato a ottobre 2006 mostra una conca glaciale praticamente “vuota” confrontata con l’immagine seguente che risale al periodo di agosto 1965.

La netta riduzione dell'apparato glaciale, avvenuta a partire dalla fine dell'Ottocento, sembra coincidere con l'inizio dell'industrializzazione nel centro Italia che sembra abbia dato un contributo determinante alle variazioni climatiche.

 
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