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scusa ma ti chiamo amore

Post n°337 pubblicato il 24 Novembre 2008 da pinkiefaeto
 
Tag: Libri

Stanza indaco. Lei.

Improvvisamente bip bip.

“ Ho una sorpresa per te.. per il nostro anniversario”

Lei legge il messaggio. È vero. Domani sarà il nostro anniversario. Il primo. Ma stasera non possiamo fare tardi. Uffa.

Oggi pomeriggio devo comprargli un regalo. Sonno. Devo? Un regalo? Ma che dici? Te lo ricordi vero? Quello che piace tanto a tua mamma, alle amiche, quello. È oggi è un anno che state insieme. Dovrebbe essere “ voglio compragli un regalo” anzi “ il regalo”. E chi se ne frega se facciamo le sei del mattino? Già dovrebbe essere cosi. Tutto un chi se ne frega. È una felicità e follia e voglia di correre, di gridare.. e di stramare. E invece no. Ma perché stò cosi? Penso di dormire invece di essere contenta di uscire. Lo voglio amare. Ma no,no non si dice cosi. Si dice “lo amo” e basta.

Corre nella stanza e apre l’armadio. Abiti corti e carini. Ma quello che conta non è la scelta. È il desiderio di essere bella per lui. Poi li guarda a uno e uno. Li sfiora con la mano, si sofferma su quello che lui preferisce. Prova a immaginarsi vestita cosi davanti a lui, al ristorante. Prova a scovare nella sua fantasia un regalo da comprare. Ma non c’è gioia. Non c’è brivido. Non c’è nulla. Silenzio. Paura, buio. E allora piange di rabbia. Piange perché non prova quello che vorrebbe. Piange perché a volte non c’è colpa e non vorresti far soffrire nessuno ma ti senti cattiva, irriconoscente. Domande, troppe domande per nascondere l’unica verità che già conosce. Ma ammetterla è un ‘altra cosa. Ammetterla significa girare l’angolo e cambiare strada. Poi si guarda allo specchio. Ma non si trova. C’è un’ altra.

Vorrei poter tornare indietro nel tempo, come un rewind, e rivederti. Guardarmi il film della tua vita, in silenzio, senza che nessuno mi disturbi.

Chiude gli occhi, perché proprio adesso? Perché cosi tardi? E si lancia andare tra le sue braccia, sconfitta dal dolore di quell’amore ormai perduto.

Sento il suo profumo, il suo respiro, il suo cuore, sento la sua voglia, il suo desiderio, il suo sorriso divertito. Spegne le luci e accende una candela. Lei è davanti a lui, impaurita, eccitata, sorpresa, incredula di essere stata scoperta. E in un attimo si lascia baciare, spogliare, con fame, con rabbia, con voglia… e la sua bocca e le sue dita e ancora perdersi in ogni suo angolo, senza confini,senza pudore, guardando, spiando, resistendo. Abbandonarsi.

Poi si gira e lo bacia, con quella bocca che sa ancora d’amore, come una piccola bambina capricciosa che cerca un bacio e sa di trovarlo. Le prende il viso tra le mani  e lo guarda negli occhi. E mille parole scorrono in quel loro sguardo. Silenziose, allegre, romantiche,innamorate. Parole nascoste, parole che si rincorrono, parole che spingono per uscire come un fiume sotterraneo, come l’eco di una valle appena scoperta come quello scalatore che con fatica è appena arrivato in cima alla vetta di una montagna e li, da solo, urla al vento, alle nuvole che lo circondano, tutta la sua felicità.

 

 

 

 
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