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MANI

Post n°259 pubblicato il 27 Luglio 2010 da claudiomoraldi

MANI

 

Mani, 

che toccano pezzi

di cuore disfatto,

candidamente

si inebriano nel vento,

proteggendosi dal sole.

 

Tolgono cose,

mettendone altre.

Fruttifere,

in quest’era pigra e indolente.

 

Solerti nel loro fare,

sinuose e veloci,

sapienti,

di infinita pazienza,

sicure, forti,

curiose e frementi,

povere e profumate,

pulite, rovinate

e tanto vere!

 

Il tempo raffina il senso,

mentre tutto si lacera,

con la bellezza

degli anni.

 

Mentre una strana sapienza,

che nasce da un tocco sottile,

e da un tatto raro,

che si può

soltanto percepire

come:

delicata freschezza calda. 

 

E rinascono nelle tue  

Prolifiche mani mutanti,

di ragazza e poi donna,

i remoti sapori

di tempi passati

ed i nuovi profumi,

nell’aria viziata di smog.

 

Di aglio e cipolla,

di vino frizzante,

e di carne alla brace.

 

Ed ancora, di rametti

di salvia ed alloro,

di prezzemolo, basilico e pepe,

mescolati nel vento

con l’olio d’oliva

 

Mani che toccano il viso,

e dividono in due

l’ansietà della vita,

come pane fresco

appena sfornato!

 

Mani che stirano piano,

mani che leggono

sapientemente,

mani che lavano panni

di carta carbone,

che sciacquano forte

e che stendono delicatamente

un bucato colorato.

 

Mani piccole e grasse

che si alzano nel vento

in un auto che corre,

mani ferme!

 

Mani di donna, sbiadite

dall’acido di tutti i giorni

e dal tempo.

 

Belle e tristi…

queste mani stupende

ruvide e lisce.

 

Sostitute a volte di parole futili,

mani che pregano,

mani che sprecano,

mani che non sanno che fare

e per non annoiarsi giocano,

ripetendo stessi percorsi sicuri

e uguali tracciati immaginari.

 

Mani disperate sugli occhi,

mani ferite a sangue

da lacrime sporche,

mani che non sanno che fare

se non strillare

di isteria e rancore,

e poi cadere desolate

in un angolo ombroso.

 

Mani tagliate di troppa vita!

Mani che si riprendono,

al di la della vita

e prima di morire.

 

Mani che ricominciano diffidenti,

mani aride in superficie,

ma calde nel loro interno

piccole e vuote,

eppure tanto amabili!

 

Mani sul corpo,

divincolate e poi strette,

su la stessa pelle di sempre

o su tanta gente diversa.

 

Mani che poi,

sono solo mani!

 

Claudio MORALDI

 

 

 
 
 
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